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Persona 5 – Hands On

1 Un titolo da giocare in quinta persona.

La saga dei Persona creata da Atlus è una serie di JRPG che gode di un’enorme fama in madre patria, tanto da contendersi il titolo di gioco più atteso dai lettori di Famitsu con videogame quali Final Fantasy XV e Dragon Quest XI, due mostri sacri dei giochi di ruolo giapponesi. La serie, nata come spin off dei Megami Tensei, è divenuta piuttosto popolare anche in Occidente, soprattutto a partire dal terzo capitolo. La serie è contraddistinta da un gameplay che, pur rispettando le meccaniche classiche del genere JRPG, vi aggiunge una certa originalità (si veda ad esempio l’utilizzo dei Persona, manifestazioni della psiche umana spesso ispirate dagli dei della mitologia nipponica); caratteristici sono poi i Social Link, attraverso cui poter approfondire i rapporti con un personaggio in uno stile simile alle Visual Novel. I temi trattati, inoltre, analizzano aspetti profondi della società; in particolare, ricorrente è l’analisi della psiche umana con rimandi anche ai lavori di Carl Gustav Jung. Ovviamente, anche questo quinto capitolo non si discosta dai canoni della serie ma, anzi, sembra volerli ampliare. Invitati negli uffici di Koch Media, abbiamo potuto provare il gioco per circa un’ora, iniziando così a farci un’idea di quella che sarà la versione completa.

2 Una storia che promette molto bene

Iniziata la nostra avventura, ci ritroviamo catapultati per le strade di Tokyo, subito dopo essere usciti da scuola. Anche in questo capitolo, infatti, il tempo di gioco viene scandito in giorni scolastici, con il mattino dedicato alla scuola e la sera alle avventure nel mondo parallelo e nei suoi dungeon. Una delle prime cose che salta all’occhio è il particolare stile grafico dei menu e delle finestre di dialogo, tinte di un rosso vivo e di un nero ombra, che rende il tutto più accattivante visivamente.

Il dialogo in cui ci vengono rivelate queste informazioni è proposto tramite una sequenza animata di ottima fattura.

Muovendo i primi passi nel mondo di gioco, siamo rimasti sorpresi nel vedere rappresentata una Tokyo viva e realistica, con molti PNG su schermo da cui è possibile, origliando, carpire informazioni utili, ma anche pettegolezzi relativi alla vita cittadina. Ci ha piacevolmente stupito constatare con quanta fedeltà sia stata riprodotta la stazione metropolitana di Shibuya, nella cui piazzola esterna ritroviamo addirittura la famosa statua del cane Hachiko. Per motivi di trama non abbiamo potuto esplorare liberamente tutta l’area, ma chiunque abbia visitato Tokyo respirerà un clima familiare nel visitare le strade della sua controparte virtuale.

3 Un gioco da provare di Persona

Il comparto grafico offre un ottimo cel-shading, accompagnato da animazioni convincenti per i personaggi principali e per i nemici. Purtroppo, il fatto che Persona 5 sia un progetto cross platform (in Giappone è infatti uscito anche su PS3) influisce negativamente su diversi aspetti, quali la minor definizione dei PNG secondari rispetto ai principali o la presenza di alcune texture un po’ troppo scarne. Nel complesso, però, questi risultano essere piccoli difetti, che non inficiano l’esperienza di gioco. Ritorniamo alla storia: proseguendo nel gioco, incontriamo una nostra compagna di classe, la bella Ann, che risulta scossa da alcune vicende che vedono coinvolta la sua amica Suzui, a quanto pare vittima di molestie da parte del professor Kamashida, responsabile della squadra di pallavolo della scuola frequentata dal nostro protagonista.

A volte, dopo aver colpito duramente i nemici, avremo occasione di parlare con loro e potremo obbligarli a darci degli oggetti o dei soldi risparmiandogli la vita.

Il dialogo in cui ci vengono rivelate queste informazioni è proposto tramite una sequenza animata di ottima fattura, a opera del famoso studio Production I.G. (famoso per molti lavori, fra cui Ghost in the Shell e Shingeki no Kyojin). Non è ben specificato di che natura siano gli abusi subiti dalla povera Suzui, ma possiamo immaginarlo quando, il giorno seguente, assistiamo al tentativo di suicidio della ragazza, che si getta dall’ultimo piano dell’edificio scolastico. Scossi per l’accaduto, ci fiondiamo, insieme al nostro amico (e altro membro del party) Ryuji, nello studio del professor Kamashida. Dopo un breve dialogo capiamo in malo modo che da studenti non possiamo niente contro il potere sociale del professore e che dunque non ci resta che passare alle “maniere forti”.
Da quanto abbiamo potuto vedere, dunque, i temi esposti in questo quinto capitolo non deludono, sia per la profondità con cui sono trattati sia per le riflessioni stimolate nel giocatore. In una società come quella giapponese, così vincolata ai ruoli sociali, spesso la libertà d’espressione personale viene soffocata, anche quando nel giusto. Questo tema sembra fondamentale nel nuovo Persona e siamo curiosi di sapere quanto la trama completa saprà spingersi in questa direzione.

4 Tante persone e un gatto

Una volta finita la giornata di lezioni, passiamo alla fase d’azione. Per punire il malvagio professore e distruggere i suoi desideri perversi decidiamo di spostarci nella dimensione parallela chiamata il mondo delle ombre; qui assumiamo l’identità dei Phantom Thieves, gruppo che omaggia chiaramente il famoso anime dedicato a Lupin III (non a caso il Persona originale del protagonista si chiama Arsène). Al nostro party si unisce anche Morgana, un simpatico gatto antropomorfo che ci farà da guida nella dimensione alternativa (e che assumerà anche il ruolo di mascotte del gioco). Arrivati nell’edificio scolastico, lo scopriremo molto cambiato: più simile ad un castello che a una scuola. Ci troviamo così di fronte al primo dungeon da affrontare. Le meccaniche sono molto basilari. Possiamo vedere i nemici muoversi all’interno delle varie stanze: se riusciamo a colpirli alle spalle o di sorpresa potremo avere un vantaggio tattico nel combattimento, ma bisogna stare attenti perché anche i nemici possono tenderci un’imboscata. Una volta ingaggiato un combattimento, il gioco ci propone un classico sistema a turni, senza limiti di tempo fra un turno e l’altro così da poter scegliere con tutta calma la mossa migliore.

5 Tante armi per tanti personaggi

Fra le azioni disponibili abbiamo i classici attacco corpo a corpo, difesa e oggetti, ai quali si aggiungono Gun e Persona; quest’ultimo permette di usare i poteri dei nostri alleati psichici, di solito magie elementali, curative o attacchi speciali che consumano i nostri punti vita invece dei classici PM. Gun invece permette di usare un’arma da fuoco, infatti ogni personaggio, oltre all’arma da corpo a corpo, potrà utilizzare un’arma a distanza, dotata di un determinato quantitativo di proiettili: starà a noi decidere se scaricare tutti i colpi in un singolo turno oppure centellinarli per poterli usare più spesso.

Al nostro party si unisce anche Morgana, un simpatico gatto antropomorfo che ci farà da guida nella dimensione alternativa.

Durante il nostro primo combattimento viene introdotta una meccanica interessante: a volte, dopo aver colpito duramente i nemici, avremo occasione di parlare con loro e potremo obbligarli a darci degli oggetti o dei soldi risparmiandogli la vita. In questo caso però perderemo l’esperienza che avremmo potuto guadagnare. Oltre a ciò, il nostro protagonista avrà la possibilità di convincere il mostro a cedergli il suo potere, così da farlo diventare uno dei nostri Persona e poterlo cambiare (col limite di una volta a turno) durante il combattimento. Questo, con gran sorpresa di Morgana, è il potere del protagonista, unico personaggio a poter utilizzare più di un Persona alla volta.

6 Tante armi per tanti personaggi parte seconda

Dopo altri scontri con nemici minori, giungiamo infine di fronte al malefico Kamashida, che ha appena catturato Ann. La ragazza infatti ci aveva seguito nella dimensione parallela per aiutare la sua amica e per farla pagare al professore, finendo però per essere catturata dal perverso insegnante. Proprio in questa occasione, Ann si unisce al nostro party e risveglia il suo Persona, che affronta l’incarnazione del desiderio perverso del professore, un grottesco demone seduto su un WC. Entrano in campo a questo punto ulteriori meccaniche, che aggiungono profondità al combattimento: inferendo a un nemico un potente colpo critico, potremo stordirlo, cosa che ci garantirà la possibilità di eseguire un attacco All Out, in cui tutto il party sferra una potente serie di colpi; potremo tentare altrimenti la strada della diplomazia, convincendolo a consegnarci soldi oppure oggetti come spiegato in precedenza. Se invece colpiamo il nemico con un attacco elementale a cui è debole, il nostro personaggio guadagnerà un turno extra che potrà usare subito o che potrà cedere, utilizzando il “Baton Pass”, a un altro membro del party (sistema, questo, che aumenta notevolmente le possibilità strategiche a disposizione). Sconfitto il Boss, torneremo nel mondo reale, dove finisce questa prima parte da noi giocata. Abbiamo poi provato un’altra sezione del gioco, ambientata in un nuovo dungeon e con un party di livello più avanzato.

7 Grandi speranze

Abbiamo qui potuto approfondire le meccaniche stealth presenti in Persona, come la possibilità di nascondersi in alcune zone d’ombra per evitare i nemici o coglierli di sorpresa, di utilizzare chiavistelli per scassinare dei forzieri e di passare sotto o sopra dei laser che, se toccati inavvertitamente, fanno scattare l’allarme. Ultima nota da aggiungere a riguardo del combattimento è la possibilità di velocizzare l’azione mandando in automatico gli attacchi dei personaggi: in questo caso attaccheranno il nemico in corpo a corpo finché terremo attivata questa modalità, sicuramente pratica per chi odia perdere tempo con i nemici più deboli.
La versione da noi provata era completamente in inglese, sia nel testo che nei dialoghi, segnaliamo però che è previsto un DLC gratuito che inserirà anche le voci in lingua giapponese per i puristi degli anime.
Persona 5 ci ha dimostrato in una sola ora di gioco di avere un potenziale enorme. Dotato di un cast di personaggi interessanti, di una storia dai temi che si preannunciano forti e di un gameplay che alterna sapientemente fasi social e fasi governate da un sistema di combattimento a turni profondo, il nuovo capitolo della saga di Atlus potrebbe davvero diventare uno dei migliori JRPG del 2017. Non vediamo l’ora che arrivi il 4 aprile per poter provare la versione completa del titolo.

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