Se avete finito di applaudire ad Hideki Kamiya possiamo raccontarvi cosa è successo. In una recente intervista condotta da VGC, Hideki Kamiya e Atsushi Inaba di PlatinumGames hanno espresso alcuni loro pensieri. Tra le varie tematiche trattate anche li NFT. I Non Fungible Token stanno facendo il loro prepotente ingresso nel mondo gaming. Alcune software house hanno immediatamente fiutato la possibilità di guadagno e si sono lanciate in questo nuovo mercato. Nel caso di Ubisoft, ad esempio, è stato avviato Quartz, un portale interamente dedicato. Discorso diverso, invece, per Electronic Arts. I vertici dell’azienda hanno deciso di non rinunciare a questa possibilità ma, anche, di non adottarla come strada maestra per il futuro. Sì, ma cosa c’entra Konami?
La casa che ha dato i natali a Castlevania, Contra, Metal Gear, Silent Hill e altre amate IP ha fatto il suo ingresso nel mondo degli NFT pochi mesi fa con la pubblicazione di alcuni token dedicati al trentacinquesimo anniversario di Castlevania. La compagnia giapponese è stata una tra le prime software house a saltare sul treno degli NFT.
Moderato Inaba che si chiede quale sia il beneficio che l’utente o i creator trarrebbero dagli NFT. “Per chi li vende si tratta di fare soldi, ma per chi li acquista, qual è il punto?”. Molto più diretto Kamiya. Proprio lui tira in ballo proprio Konami: “Se puzza di soldi potete star certi che ci si fionderanno sopra in un battito di ciglia” ha sentenziato il game-director. E dire che un tempo PlatinumGames e Konami hanno anche lavorato insieme. Adesso quel momento sembra provenire da un’altra epoca e un altro universo.
Nel più recente passato, sempre Inaba e Kamiya hanno parlato dei progetti futuri di PlatinumGames. Tra questi ci sarebbe la volontà di riesumare Scalebound coinvolgendo Microsoft. Per farlo, i due si sono appellati direttamente a Phil Spencer.
Cosa ne pensate degli NFT? Nuova frontiera dell’arte o scammata pazzesca?
Fonte: VGC