Saltano fuori informazioni interessanti circa PlayStation Portal, il dispositivo dedicato al remote play da associare a una PlayStation 5. Sony ha lanciato la sua nuova “PSP” sul mercato pochi giorni fa. Pochi esemplari andati quasi subito sold-out in diversi mercati e finite al centro delle solite speculazioni da parte di scalper e reseller.
Ma mentre il mondo ancora si interroga sulla natura di un prodotto la cui natura era già stata spiegata da Sony (dispositivo per il remote play, appunto), chi la ha avuta per le mani per le recensioni ha cominciato a sperimentare. È il caso di Jacob R, lo youtuber che ha deciso di smontare la console un pezzo alla volta per guardare al suo interno. Un vero e proprio teardown che però sconsiglia di riprodurre da soli a casa per non invalidare la garanzia.
A differenza di quanto avvenuto con PS5, infatti, PlayStation Portal non è studiato per permettere interventi diretti da parte dell’utente, nemmeno quelli minimi. Sotto la scocca di uno schermo da 8 pollici FHD e i due mezzi DualSense, salta fuori che PlayStation Portal monta un processore Qualcomm SG4150P. Si tratterebbe di uno dei processori di serie Snapdragon G1 o G2, tra gli ultimi arrivati sul mercato ma che si trova allo stesso livello degli smartphone di fascia media del 2020. Il chip è affiancato da una DRAM Samsung LPDDR4x.
Sembra poco? Non dovrebbe. Sebbene la potenza computazionale possa sembrare non proprio eccelsa, va ricordato che Portal è un dispositivo pensato per il gioco da remoto. Come tanti altri accessori analoghi, non deve occuparsi di gestire nativamente l’esecuzione del software, compito demandato a PS5, la macchina principale.