A pochi giorni dal trentesimo anniversario di PlayStation, arriva l’annuncio che segna la fine di un’era. Shuhei Yoshida, una delle figure chiave dietro il lancio della prima console da gioco Sony, nonché figura trainante nel successo del brand e delle sue numerose IP nel corso degli anni, ha annunciato che lascerà Sony. La notizia giunge da un podcast pubblicato sul PlayStation Blog. Yoshida ha lavorato per ben 31 anni e smetterà di lavorare in Sony il 15 gennaio 2025.
PlayStation: Shuhei Yoshida è tra le figure più importanti dell’industria videoludica
“Ho un annuncio da fare. Lascerò Sony Interactive Entertainment il 15 gennaio 2025… è come annunciare un nuovo gioco, qualcosa che non faccio da molto tempo”, afferma Shuhei Yoshida con un po’ di ironia. Nello spiegare le ragioni, Yoshida ha aggiunto: “Sono stato con PlayStation fin dall’inizio e questo è il mio 31° anno con PlayStation. E quando ho raggiunto i 30 anni, ho pensato: “Forse è arrivato il momento di andare avanti”. L’azienda sta andando alla grande. Adoro PS5, adoro i giochi che escono su questa piattaforma. E abbiamo nuove generazioni di dirigenti che rispetto e ammiro. E sono davvero entusiasta del futuro di PlayStation”.
Il coinvolgimento di Yoshida con il mondo PlayStation è in realtà un po’ calato dopo il boom di PlayStation 4, ma l’ex presidente di Sony Interactive Entertainment Worldwide non ha mai lasciato il mondo dei videogiochi né il mondo. Da anni, Yoshida è impegnato, con PlayStation Indies Initiative, nella promozione di produzioni indie, un mondo che secondo lui ha una certa rilevanza per il futuro dell’industria e a cui egli è sempre stato legato, sin dai primi anni 2000.
Il loro essere indipendenti permette ai creatori di osare e sperimentare nuove idee senza dover temere in grosse perdite. Questo lo si può benissimo apprezzare nei titoli indie usciti lo scorso decennio, capaci di distinguersi dalla monotonia delle produzioni Tripla A dell’ottava generazione e che, per tale motivo, hanno conquistato, soprattutto su PC, le classifiche di vendita confermandosi titoli di successo.
“I giochi piccoli, proprio perché piccoli, non richiedono grandi capitali. Si possono quindi sperimentare idee che non sono mai state fatte prima, e questo dà il via a un canale totalmente nuovo per l’intero settore. Per me è stato come andare a caccia di tesori. Quando dirigevo PlayStation Studios, lavorare con grandi studi, realizzare giochi AAA era fantastico. Tuttavia, quando andavo a eventi come l’E3 o la Gamescom, andavo sempre nell’area dei giochi indie. Trovavo giochi che mi piacevano e spesso lo sviluppatore era lì a mostrarli. Così ho scattato una foto con lo sviluppatore, cercando di contribuire alla promozione di questi giochi. È quello che facevo quasi per hobby quando dirigevo PlayStation Studios. Quindi, quando ho ottenuto questo lavoro in cui potevo dedicare il 100% del mio tempo ad aiutare gli indie, è stato un lavoro da sogno”, ha concluso Yoshida.
Fonte: PlayStation Blog