Similarmente alla controparte videoludica l’adattamento animato di Pokémon intrattiene da decenni generazioni di spettatori che con il tempo hanno vissuto molte avventure insieme ai mostriciattoli più famosi di Nintendo. Sebbene l’arco narrativo di Ash sia ormai prossimo alla conclusione, sono recentemente emersi nuovi dettagli su un’importantissima caratteristica che in origine avrebbe dovuto contraddistinguere il Pikachu del protagonista.
Secondo quanto dichiarato da Kunihiko Yuyama, regista che ha lavorato all’anime sin dal suo debutto nel 1997, in origine l’elettrizzante compagno di avventure di Ash avrebbe dovuto parlare in maniera del tutto simile a Meowth. Yuyama spiega infatti che il team creativo ha passato messo molto impegno nel creare con cura l’iconico duo e per questa ragione inizialmente era previsto che i due dialogassero tra loro.
“All’inizio pensavamo di far parlare il Pikachu di Ash proprio come fa il il Meowth del Team Rocket. Successivamente abbiamo però realizzato che sarebbe stato più realistico ed interessante se i due compagni avessero dovuto comunicare in modo non verbale, di conseguenza abbiamo deciso di proseguire su questa strada“.
Proseguendo Yuyama racconta che alla fine la scelta di impedire a Pikachu di parlare come un’essere umano è stata quella giusta. Questo perché questa scelta ha spinto il team di Pokémon ad essere particolarmente creativo con la coppia allenatore-partner, dando così vita a tutte quelle interazioni hanno reso Ash l’affascinante eroe che tutti amiamo al giorno d’oggi. Lo stesso Yuyama sottolinea come la comunicazione sia uno dei temi più importanti della serie, tema più e più volte messo in scena grazie all’evoluzione del rapporto di amicizia tra i due compagni di avventure.
“Penso sia davvero difficile trovare due compagni che si intendano così alla perfezione come Ash e Pikachu ma, nonostante ciò, spero che siamo riusciti a rappresentare una coppia che possa essere d’esempio per tutti“.
Fonte: Comicbook