Secondo quanto emerso recentemente dai vari documenti economici presentati, Sony rappresenta da sola la fonte di un quinto dei guadagni di AMD. L’azienda informatica produce i processori Zen 2 utilizzati da PS5. Ora, come nota l’analista Sravan Kundojala, nel corso del 2022, Sony ‘contribuiva agli stipendi’ di AMD per un 16% fino a toccare il citato picco del 20%. Una percentuale destinata a scendere nel corso del 2023.
Il dato è stato poi spiegato da Tom’s Hardware – link a fondo pagina – che elenca tra le cause principali non solo l’ovvia impennata nella produzione che ha portato Sony a piazzare, in tutto, 32 milioni di PlayStation 5 (dato confermato dall’azienda stessa) ma anche l’acquisto dell’architettura proprietaria RDNA 2 utilizzata dalla console. Non possiamo poi dimenticare l’altra componente essenziale di PlayStation 5, la GPU Oberon a 7nm. Sempre secondo Tom’s Hardware, nel computo non va tenuto conto dei risultati di Xilinx, azienda associata ad AMD.
Va specificato ancora che è l’ambito gaming in generale a rappresentare per AMD un’autentica miniera d’oro. Dal settore gaming, nota il portale, AMD ha raccolto introiti per 6 miliardi di dollari (tradotto: un profitto netto di quasi un miliardo di dollari) nel 2022. L’azienda informatica, però, si sta preparando anche al tempo delle vacche magre. Come affermato da Lisa Su (Chief Exectuive) in una dichiarazione riportata da Seeking Alpha, l’azienda si aspetta una graduale diminuzione degli introiti su base annua. Complice una maggiore diffusione delle console (non solo PS5, anche Xbox Series X e Series S si avvalgono dei servizi di AMD). Questo significherà, ovviamente, che gradualmente sempre meno utenti andranno a caccia della console e quindi diminuirà anche la necessità di produrne grandi quantità.
Fonte: Tom’s Hardware