Quando il Boong-Ga Boong-Ga era solo un videogioco…

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Dieci anni prima che il termine “Bunga bunga” diventasse di uso comune in Italia, la società coreana Taff System ha usato la stessa espressione di origine indonesiana per intitolare un gioco bizzarro, la cui comparsa al Tokyo Game Show 2010 generò ilarità e stupore nel mondo videoludico come mai si era visto prima.

Boong-Ga Boong-Ga  costituiva in pratica un simulatore di kancho, uno scherzo popolare tra i bambini giapponesi che consiste nel sorprendere la propria vittima infilandogli due dita nel “posteriore”.

Utilizzando un dito di plastica , il giocatore doveva punire una serie di personaggi posizionando la singolare periferica in un simulacro di deretano che emergeva dal cabinato. L’obiettivo di tale burla poteva essere l’ex-ragazza, l’ex-ragazzo, un mafioso, la suocera, un cacciatore di dote, una prostituta minorenne, un pedofilo e un truffatore. Sul display del cabinato veniva rappresentato il loro volto, la cui espressione rispecchiava l’efficacia del trattamento. I giocatori più bravi venivano premiati con un piccolo gadget, rappresentato da una cacchina di plastica sullo stile di quella del cartone animato Dr. Slump & Arale.

Se avrete l’occasione di andare in Giappone con un po’ di fortuna potrete trovare ancora un cabinato funzionante.

Ricordatevi però di non utilizzare altri strumenti al di fuori del dito di plastica fornito con il gioco. Quando usci in Giappone, le sale arcade avvisavano circa la pericolosità di utilizzare parti del proprio corpo per punire le proprie vittime dato che potevano causare spiacevoli incidenti!

In fondo alla pagina potete trovare alcune immagini del gioco, oltre quella dei promoter che lo pubblicizzavano al Tokyo Game Show.