Home Recensioni ReCore – Recensione

ReCore – Recensione

1 Solitudine e desolazione

Atteso sia dai possessori di Xbox One che PC e in qualità di uno dei primi titoli a sfruttare la formula Xbox Play Anywhere, Recore è finalmente disponibile. Non resta che vedere se merita l’acquisto, nella nostra recensione della versione console!

ReCore narra le vicende di Joule Adams, una ragazza designata per terraformare Far Eden, pianeta scelto come nuova casa dell’umanità. La razza umana è stata infatti decimata da una devastante epidemia, costringendo i sopravvissuti a trovare una soluzione utile a garantire la sopravvivenza della specie.

Abbiamo impiegato circa 15 ore per completare il titolo, senza soffermarci più del dovuto su missioni secondarie e achievements.

Al risveglio dal sonno criogenico, la protagonista si rende subito conto che le cose non sono andate esattamente come previsto, infatti, i robot creati per supportare il processo di terraformazione risultano corrotti. Tutti meno che il fidato cane robotico Mack, che accompagnerà Joule nel corso dell’avventura.

Nonostante sia basata su temi già trattati sia in ambito videoludico che cinematografico, abbiamo apprezzato la trama di ReCore, grazie ai numerosi risvolti narrativi e ai personaggi incontrati durante l’avventura. Non possiamo nemmeno lamentarci della longevità, abbiamo impiegato circa 15 ore per completare il titolo, senza soffermarci più del dovuto su missioni secondarie e achievements.

2 Un gioco… vecchia scuola!

Il pilastro centrale del gameplay di ReCore è rappresentato dai nuclei (core, appunto), oggetti utili ad alimentare robot e macchine presenti su Far Eden. Ma di questo parleremo poi, iniziamo intanto a inquadrare ReCore come genere. Il titolo è essenzialmente uno sparatutto in terza persona con delle solide basi platform ispirate agli ultimi Prince of Persia.

Sembrerà assurdo, ma in ReCore esiste una sola arma avente munizioni infinite.

Le meccaniche shooting, seppur grezze e old-school, funzionano egregiamente: il trigger sinistro serve ad agganciare i nemici in modo anche fin troppo efficace, con quello destro naturalmente si spara. Tenendo premuto il tasto per sparare è possibile caricare un colpo più potente, utile ovviamente a infliggere più danni agli avversari. Sembrerà assurdo, ma in ReCore esiste una sola arma avente munizioni infinite, ossia un fucile automatico. E no, questo non rende il gioco né facile e né monotono, in quanto bisogna tener d’occhio una barra di surriscaldamento dell’arma, che si riempie più velocemente usando i colpi caricati. In secondo luogo, il nostro fido fucile dispone di quattro modalità di fuoco, ognuna rappresentata da quattro colori. Il colore dei nemici indica infatti l’arma al quale è più debole, costringendoci a usare la relativa modalità dell’arma. La situazione si fa giocoforza più difficile da gestire quando abbiamo nemici diversi a video o contro alcuni boss che cambiano continuamente colore.

L’esplorazione del vasto mondo open world di ReCore è affidato principalmente al puro platforming, coadiuvato alla presenza di alcuni compagni robotici. Non nascondiamo il fatto che queste parti ci sono talvolta risultate noiose, a causa principalmente di una struttura “trova le batterie per aprire la porta” un po’ troppo abusata. A parte ciò, abbiamo invece apprezzato i compagni, che è possibile cambiare in tempo reale mediante la pressione del bumper sinistro. Oltre ad aiutarci nei combattimenti, essi ci sono utili in queste sezioni più tranquille, il già citato Mack serve ad esempio a scavare nella sabbia per trovare parti di ricambio e batterie nascoste. Proseguendo nella storia si aggiungono altri compagni, utili per spostarci attraverso delle rotaie sospese, distruggere grossi ostacoli e via di questo passo.

3 L’importanza dei nuclei

Come intuibile anche dal nome del gioco, i nuclei sono l’elemento centrale della trama e del gameplay di ReCore. Esistono due tipi di nuclei: quelli colorati servono per potenziare i nostri alleati robotici tramite un classico tavolo da lavoro, mentre quelli prismatici sono da usare come chiavi.

Ricollegandoci alle meccaniche shooting, i nemici possono essere sconfitti normalmente esaurendo la relativa barra dell’energia, oppure estraendone i nuclei dopo averli pesantemente indeboliti. Nel primo caso la ricompensa consiste in parti di ricambio per i compagni robot, nella seconda ipotesi verremo ricompensati con i nuclei colorati. Mentre i pezzi di ricambio vengono montati direttamente sui robot, i nuclei possono essere impiegati per alzare alcune statistiche dei nostri amici, come difesa e attacco.

Come intuibile anche dal nome del gioco, i nuclei sono l’elemento centrale della trama e del gameplay di ReCore.

La meccanica di estrazione dei nuclei è gestita tramite click della levetta destra, da usare con estrema attenzione con i nemici. Innanzitutto perché quando si è contro numerosi avversari, è facile essere colpiti durante l’estrazione, inoltre è anche necessario scegliere il momento giusto per farlo. Se lanciamo il rampino senza aver indebolito i nemici, gli stessi respingono infatti la mossa, causandoci danni. La fase di prelevamento dei core è gestita con la direzione della levetta destra, da dosare con cura onde evitare la rottura del cavo.

recore5

Nonostante la struttura open world di ReCore, la progressione ci è parsa fin troppo lineare, almeno fino un certo punto. La mappa è costellata di dungeon, utili a ottenere progetti, parti di ricambio per i compagni e i già citati nuclei prismatici utili a proseguire. Per quanto sia insito in questa struttura vecchia scuola, non ci è piaciuto il fatto che siamo stati costretti a completare a forza la quasi totalità di queste zone secondarie per poter terminare il gioco.

4 Tecnicamente ineccepibile?

Rispondiamo fin da subito di no, il lato tecnico di ReCore è quello che ha purtroppo pesato di più sulla valutazione finale. Non tanto per la grafica, che anzi ci è parsa più che buona, quanto per alcune evidenti leggerezze presenti anche dopo l’applicazione della recente patch. Come appena detto, la parte visiva ci ha convinto appieno, nonostante la non elevata mole poligonale. La scelta cromatica ci è parsa azzeccata, mentre gli effetti di luce e i particellari completano in maniera convincente il quadro puramente visivo.

Il problema nasce dal fatto che sono presenti vistosi cali di framerate nelle situazioni più affollate, oltre che numerosi bug e glitch che hanno minato l’esperienza. Ci siamo spesso imbattuti in script che non si attivano, compenetrazioni poligonali più o meno gravi e ci è anche capitato di sprofondare letteralmente nel terreno in un paio di occasioni.

Il lato tecnico di ReCore è quello che ha purtroppo pesato di più sulla valutazione finale.

Un altro grave difetto che abbiamo notato fin da subito è relativo ai tempi di caricamento, veramente esagerati. Il problema non è tanto durante il cambio di location, ma principalmente dopo il game over. Prima di poter ricaricare il checkpoint dopo la nostra prematura dipartita, abbiamo atteso fino a 2 minuti, un tempo assolutamente inaccettabile.

recore6

Nulla da dire riguardo il lato sonoro, esente da difetti di sorta. Il doppiaggio in italiano è stato infatti realizzato con cura, come in quasi tutte le produzioni esclusive per console Microsoft. La musica ci è sembrata coerente con l’ambientazione e il contesto, con una qualità molto buona, null’altro da dire in merito.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
7.9
recore-recensione<b>PRO</b> <br> Longevo e divertente. <br> Graficamente molto valido. <br> Un titolo vecchia scuola... <br> <br> <b>CONTRO</b> <br> ... con tutti i limiti del caso. <br> Tempi di caricamento imperdonabili. <br> Numerosi bug e glitch. <br>

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Exit mobile version