Remothered: Broken Porcelain – Recensione (PC): Cosa è andato storto?

Sviluppato dal team italiano Stormind Games, Remothered: Tormented Fathers fu un’interessante dedica agli escape horror del calibro di Clock Tower e Haunting Grounds, dove nei panni di Rosemary Reeds andavamo a seguire le tracce di Jennifer Felton, una bambina tanto speciale quanto misteriosa.

Dopo le conturbanti rivelazioni alla fine del primo capitolo, Remothered: Broken Porcelain riparte da quell’indizio finale che ci indirizzava verso un riformatorio femminile, che sarà proprio lo scenario principale di questo seguito, in cui vestiremo i panni della giovane ricercata.

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Remothered: Broken Porcelain 1

Questo nuovo episodio rimane ancorato alle basi del primo gioco, dove ci capiterà spesso di muoverci all’interno di scenari claustrofobici nascondendoci da vari stalker. Durante l’esplorazione affronteremo dei puzzle ambientali in cui non solo dovremo stare attenti ai nostri inseguitori, ma anche capire come sfruttare le risorse a nostra disposizione per sopravvivere.

La prima grossa novità di questo sequel sarà legata proprio a questi elementi, poiché Jennifer sarà dotata di un potere unico, il Moth Eye, che le farà assumere una forma spirituale permettendole di muoversi liberamente nello scenario circostante e interagire con esso. Questa particolare visione in prima persona potrà ad esempio essere usata per attivare delle esche sonore o stordire i nemici, permettendoci di guadagnare tempo durante i nostri spostamenti.

Ovviamente quest’abilità non potrà essere usata all’infinito e avrà un tempo di ricarica, durante il quale le nostre opzioni non saranno tanto dissimili dal prequel: potremo abbassarci, tirare esche e munirci di armi per la nostra difesa.

Remothered: Broken Porcelain 2

Le novità principali sono che ora potremo creare oggetti migliori raccogliendo i giusti materiali, metterci al riparo tramite un tasto specifico e soprattutto migliorare le abilità della ragazza.

In giro si potranno trovare infatti delle chiavi che fungeranno da valuta per i nostri upgrade, che spaziano da una maggiore durata per il nostro Moth Eye a una migliore efficienza nello stealth per Jennifer. Perché ovviamente lo stealth tornerà a essere una componente fondamentale dell’esperienza, e giocare al gatto e il topo con tutti i vari stalker sarà l’attività principale di Remothered: Broken Porcelain.

Un’altra novità sarà che ora potremo finalmente attaccare i nostri aguzzini tramite gli oggetti di difesa, anche se questo sarà possibile solo se riusciremo ad aggredirli alle spalle. Oltretutto ciò non comporterà l’eliminazione degli stalker, che dopo pochi secondi torneranno a perseguitarci.

Jennifer fortunatamente si dimostra un personaggio più rapido e attivo di Rosemary Reeds, e potrà muoversi e nascondersi più agilmente all’interno dello scenario, ben più semplice da attraversare grazie all’opzione di scavalcare la maggior parte degli ostacoli. In generale la fluidità dei controlli del personaggio si dimostra nettamente superiore a quella del precedente capitolo.

Remothered: Broken Porcelain 3

Dal punto di vista grafico Remothered: Broken Porcelain è un grosso passo in avanti rispetto al prequel, con buoni modelli poligonali e un maggior dettaglio generale che riesce a rendere giustizia alla direzione artistica del gioco.

Le animazioni risultano sufficienti, per quanto in più di un’occasione saltino all’occhio movimenti robotici e glitchati, mentre le cutscene sono ora sono finalmente renderizzate in tempo reale e sfruttano la potenza e l’ergonomia dell’Unreal Engine a proprio vantaggio.

Il comparto sonoro si avvale di un buon doppiaggio (sfortunatamente non presente anche in italiano) e di un’ottima colonna sonora, che spazia dal malinconico tema principale a tracce inquietanti durante le situazioni di gioco più intricate. Il sound design invece mostra varie lacune, con effetti sonori spesso a una qualità inferiore o addirittura assenti.

Remothered: Broken Porcelain 4

Mettiamolo subito in chiaro: se siete fan del primo capitolo allora Remothered: Broken Porcelain è un sequel tutto sommato accettabile, per quanto inferiore su alcuni aspetti, come la quasi totale e inaspettata scomparsa dei rompicapo e, nel complesso, una storia meno disturbante.

Se invece siete nuovi a questa saga, vanno tenuti in considerazione i tanti problemi che purtroppo tormentano il gioco. Innanzitutto Remothered: Broken Porcelain si rivela eccessivamente lineare e macchinoso, in netto contrasto con le opzioni offerte dal gameplay.

Questo significa che a dispetto della precedentemente citata visione Moth Eye, la libertà del giocatore durante gli approcci sarà per lo più impostata su una serie di azioni specifiche e spesso criptiche, dove risulta addirittura strano essere dotati di un albero delle abilità che, a conti fatti, influenza poco o nulla l’esperienza, specie considerando che non useremo solo e unicamente Jennifer.

Il maggiore focus sullo scontro con gli stalker fa risaltare la semplicità delle meccaniche stealth e i problemi dell’IA, e capiterà spesso di vedere gli antagonisti perdersi tra gli angoli e i mobili delle stanze, andando a rovinare qualsiasi tattica adoperata dal giocatore, e rendendo di fatto più rapido e conveniente correre senza troppi problemi per lo scenario finché non si scompare dalla loro vista.

Remothered: Broken Porcelain 5

Un altro grave problema di Remothered: Broken Porcelain è la condizione in cui è stato distribuito il gioco, quasi fosse un accesso anticipato, per colpa degli innumerevoli bug e glitch che caratterizzano l’esperienza.

Nel nostro caso questi problemi si sono mostrati tramite delle animazioni rotte, lo spegnimento dell’IA degli stalker che ci perseguitavano e veri e propri soft lock in cui, a dispetto dell’azione richiesta per proseguire, il gioco non andava avanti.

Gli sviluppatori si sono rivelati molto attivi nel fare uscire diverse patch che hanno generalmente migliorato la situazione, ma dal punto di vista tecnico Remothered: Broken Porcelain è ancora spesso instabile, e possiamo definire questo lancio come inaccettabile dal punto di vista dei consumatori.

Siamo ben consci che molti di questi problemi tecnici siano dovuti alla complicata situazione mondiale che stiamo vivendo in questi tempi, come siamo ben consci di trovarci di fronte a un prodotto indie, per quanto ambizioso. Purtroppo anche ignorando le brutture di natura tecnica, Remothered: Broken Porcelain è un horror deludente nell’incutere paura, e rognoso da giocare per via dell’eccessivo trial & error e la generale macchinosità che contraddistingue il gameplay.

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Se l’esperienza avesse dato più liberta di approccio al giocatore, all’interno di scenari meno lineari, con il ritorno di veri e propri enigmi con cui sforzare anche il cervello, ora ci troveremmo di fronte a un gioco sicuramente più accattivante.

Invece, allo stato attuale, Remothered: Broken Porcelain è un titolo mediocre e problematico (a dispetto di una trama interessante e della presentazione di qualità), dalla durata di circa cinque ore e con poco altro da offrire a parte qualche collezionabile.

Il nostro consiglio è di aspettare uno sconto e che gli sviluppatori finiscano di aggiustare il gioco.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
5.5
remothered-broken-porcelain-recensione-pc Sviluppato dal team italiano Stormind Games, Remothered: Tormented Fathers fu un’interessante dedica agli escape horror del calibro di Clock Tower e Haunting Grounds, dove nei panni di Rosemary Reeds andavamo a seguire le tracce di Jennifer Felton, una bambina tanto speciale quanto misteriosa. Dopo...