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Resident Evil: 10 cose che (probabilmente) non sai

Con Resident Evil 7 prossimo all’uscita, i fan del survival horror Capcom già si stanno immaginando il momento in cui faranno ritorno nelle atmosfere inquietanti della serie. Per ingannare l’attesa, abbiamo pensato di riportarvi 10 interessanti curiosità che probabilmente non saprete sul “RE” del genere. Non resta che sfogliare le seguenti pagine!

1 Gelzer e Dewey

Stando alle bozze originali dei personaggi, oltre ai protagonisti Chris e Jill, avrebbero dovuto fare la loro comparsa in Resident Evil un uomo muscoloso con un occhio cibernetico di nome Gelzer e un tizio spiritoso chiamato Dewey, che avrebbe fatto spesso battute per tirare su la squadra. I due avrebbero dovuto sostituire Rebecca Chambers e Barry Burton, ma alla fine Capcom li tagliò fuori dal progetto.

2 Brad Vickers in Resident Evil 2: l’Easter Egg

Nel primo Resident Evil, Chris Redfield e Jill Valentine vengono salvati in diverse occasioni da Brad Vickers, e gli sviluppatori hanno voluto rendere omaggio al personaggio con un Easter Egg nel secondo capitolo. In pratica, raggiungendo la stazione di polizia senza raccogliere NESSUN oggetto nello scenario A, è possibile notare uno zombie con indosso una mimetica all’esterno del recintato (davanti al sottopassaggio, per intenderci): si tratterà proprio del povero Brad Vickers. A questo punto, uccidendolo, si otterrà una chiave utile ad avere accesso a costumi alternativi e a un’arma segreta per Claire.

3 Un RE per Game Boy Color

Visto l’ottimo successo del primo capitolo, Capcom decise di portare la saga su altre piattaforme, tra cui il Game Boy Color. Peccato che quando HotGen Studios (a cui era stato affidato lo sviluppo) presentò il progetto, la società decise di bocciarlo dicendo che avrebbe “sfigurato accanto all’originale”.

4 Resident Evil avrebbe dovuto essere un FPS

Nonostante i primi capitoli della serie fossero caratterizzati da una visuale in terza persona, l’idea originale di Capcom era quella di adottarne una in soggettiva. Il creatore Shinji Mikami ha spiegato che la decisione di utilizzare una telecamera alle spalle del personaggio venne presa perché a quel tempo la tecnologia non era ancora abbastanza buona da garantire lo sviluppo di un ottimo sparatutto in prima persona.

5 Resident Evil 3: Nemesis era originariamente uno spin-off

Dopo il successo dei primi due capitoli, Capcom aveva deciso di sviluppare sia il terzo gioco della serie canonica, sia uno spin-off. Resident Evil 3 sarebbe dovuto uscire per le piattaforme di allora nuova generazione come il Dreamcast, mentre Nemesis avrebbe debuttato su PlayStation. Tuttavia Capcom aveva stretto un accordo con Sony, secondo cui i primi tre titoli principali sarebbero stati distribuiti su PlayStation, così si ritrovò a dover unire letteralmente i due giochi per renderli uno unico.

6 Riferimenti ai Queen

In alcuni titoli della serie si possono trovare riferimenti alla celebre rock band inglese: nel primo capitolo, un costume alternativo per Chris riporta dietro la giacca di pelle la scritta “Made In Heaven” (ultimo album dei Queen), e lo stesso testo si può notare sull’abito predefinito di Claire. In Code: Veronica, invece, sulla giacca di Claire c’è scritto “Let Me Live”, terza traccia dell’album di cui sopra. Per finire, in Resident Evil Zero il tatuaggio di Billy Coen riporta “Mother Love”, ovvero il titolo del quarto brano.

7 Resident Evil 1.5

Subito dopo aver finito lo sviluppo del primo capitolo, Capcom non perse tempo e si mise subito al lavoro sul secondo episodio. Peccato che il prodotto finale fosse ben lontano da quello che la società voleva, motivo per cui gli sviluppatori ricominciarono a sviluppare dall’inizio il progetto. La versione scartata venne etichettata con il nome di Resident Evil 1.5 e tra le più grandi differenze con il secondo capitolo ufficiale spicca l’assenza di Claire Redfield: la protagonista avrebbe infatti dovuto essere una studentessa appassionata di moto, di nome Elza Walker. Pure il motore di gioco venne modificato, di modo che potesse garantire modelli 3D più dettagliati.

8 Onimusha nacque grazie a Sengoku Biohazard

Ancor prima della versione 1.5, la società stava pensando di proporre un sequel del primo RE (conosciuto in Giappone come Sengoku Biohazard) in chiave orientale, denominandolo Sengoku Biohazard. Le armi da fuoco sarebbero dunque state sostituite da katane, shuriken, ecc. Il titolo non venne mai realizzato in questo stile, ma da qui nacque Onimusha: si possono infatti riconoscere vari aspetti del celebre survival horror, tra cui la telecamera fissa la mappatura dei controlli.

9 Devil May Cry era… Resident Evil 4!

Il quarto capitolo della serie fu in fase di sviluppo per più di cinque anni per via di varie discussioni interne, dal momento che Hideki Kamiya desiderava un sistema di combattimento più frenetico e il team addetto al design voleva modificare il sistema di telecamere fisse.

Questi nuovi aspetti vennero così racchiusi in un altro gioco, perché avrebbero allontanato troppo la saga dal genere survival horror. Così nacque Devil May Cry, altro importantissimo franchise di Capcom, svincolato dalle telecamere fisse e caratterizzato da un gameplay action.

10 Resident Evil è il successore spirituale di Sweet Home

RE non è il debutto di Capcom nel genere horror: nel 1989, difatti, la società pubblicò per Nintendo un titolo chiamato Sweet Home. Si tratta di un gioco di ruolo tratto dall’omonimo film nipponico, che non venne mai pubblicato in Giappone per via dell’eccessiva violenza. Alla base del titolo c’erano più o meno gli aspetti che hanno reso nota la serie di RE, ovvero gli zombie, la risoluzione di puzzle ambientali e la sopravvivenza.

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