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Resident Evil 7: Biohazard – Recensione

1 “Una famiglia è per sempre!”

Il nome Resident Evil evoca ricordi di ore passate dentro una casa, tra enigmi da risolvere, stanze da esplorare e zombie da sconfiggere a colpi di Magnum. Ma sono passati tanti anni dall’ultimo capitolo capace di lasciare veramente il segno, se escludiamo le apprezzabili parentesi dei Revelations. Bisogna procedere a ritroso di oltre 12 anni, fino al 2004 e a quel Resident Evil 4, con la firma di Shinji Mikami… A cui sono seguiti un capitolo forse non memorabile, ma ampiamente sottovalutato. E un capitolo invece tanto ambizioso quanto inconsistente. Insieme a vari spin-off, tutti decisamente dimenticabili. Insomma, per questa serie così amata i tempi gloriosi erano un lontano ricordo!

Arriviamo quindi a Resident Evil 7, che a dispetto del titolo è l’undicesimo capitolo della serie principale. Con cui Capcom si è ripromessa di tornare alle “radici dell’orrore”. Il suo sviluppo è iniziato circa 3 anni fa, nel 2014. Un gestazione tutto sommato breve per un titolo di simili ambizioni. E tuttavia con una strada che si presentava tutta in salita, con scelte di design che non hanno incontrato i favori dei fan della serie classica, già rimasti scottati dal sesto insipido capitolo.

Cosa vi aspetta dunque con questo Resident Evil 7? Sarà un altro flop? Oppure sarà…

2 Un nuovo inizio!

Il gioco è ambientato nel 2017, dunque 4 anni dopo le vicende di Resident Evil 6 e nello stesso universo della serie principale. Non vi svelerò molto riguardo alla trama, al di là quanto già noto, per non togliervi il gusto di scoprirla da voi e visti i tanti colpi di scena che vi accompagneranno fin dalle prime battute… Sappiate solo che vestirete i panni di Ethan Winters, partito alla ricerca di sua moglie Mia, scomparsa 3 anni prima e ormai data per morta, dopo aver ricevuto un messaggio da lei. Una volta arrivati a Dulvey farete conoscenza con i Baker, una famiglia dalle abitudini… piuttosto singolari! Dietro alla cui lucida follia si nasconde però un terribile segreto, che porterete alla luce solo addentrandovi nella loro spaventosa abitazione, immersa nelle paludi della Louisiana.

Già da queste poche righe la mente corre subito a film come “Le colline hanno gli occhi” o “Non aprite quella porta”, classici del genere a cui Resident Evil VII chiaramente si ispira. Ma le premesse omaggiano pure Silent Hill 2, anche se le similitudini si fermano qua! Semmai ce ne sarebbero con un altro videogame horror, di genere diverso, ma non vi dico quale per non spoilerare un elemento essenziale della trama.

Resident Evil VII è unO straordinario ritorno alle origini per la serie

Tuttavia lungo la quindicina di ore di gioco (nel nostro caso 16) che durerà la vostra avventura scoprirete che Resident Evil VII, in apparenza così diverso dai canoni classici è invece uno straordinario ritorno alle origini per la serie. In tutti quegli elementi cardine che l’hanno fatta amare ed apprezzare. Un ritorno alle origini che però non può prescindere dal tener conto dei passi in avanti compiuti in questi anni dal genere survival, soprattutto dopo l’uscita di titoli molto amati come Outlast. E così Capcom ha scelto di abbracciare la visuale in prima persona. Spingendosi addirittura oltre, con un supporto completo per la realtà virtuale, per proiettarvi in una nuova dimensione del videogioco. Al momento questa modalità è accessibile solo con PlayStation 4 e PlayStation VR. Ma di esclusiva temporale si tratta. Tra 1 anno, quando sarà scaduta, ci aspettiamo che sia estesa anche agli utenti PC.

Non si tratta della prima esperienza horror in VR. Ma certamente, tra quelle da me provate è la più spaventosa!

3 L’esperienza in VR più terrificante di sempre!

Ho completato Resident Evil VII rigorosamente in VR. Mi ero imposto di farlo e l’ho fatto. Sapevo a cosa andavo incontro, ma non volevo ugualmente rinunciarci. L’ho giocato anche senza VR, ma unicamente per confronto e comunque dopo aver completato la prima run in VR. Capcom non considera l’esperienza VR come il modo principale di giocare questo titolo, ma solo per paura che problematiche (soggettive) di sickness possano influire nel giudizio sul gioco. Perché in realtà il supporto VR di Resident Evil VII è completo in tutto e per tutto. E permette di vivere l’intera avventura senza alcuna limitazione, anzi offrendo modalità di esplorazione e interazione che sarebbero impossibili giocando semplicemente su TV! Posso sbilanciarmi a dire che la VR sia il modo migliore di affrontare questo gioco, per chi potrà permettersela. E per chi… sarà in grado di gestirla!

Mi spiego meglio: indossato il visore e avviato il gioco vi ritroverete in mezzo a una palude della Louisiana. E quando per la prima volta vi apparirà la casa… credetemi, sarete combattuti tra il desiderio di osservarla da vicino e lo scappare a gambe levate il più lontano possibile! Sarà comunque un’esperienza incredibile, che lascerà il segno e che vi porterete dentro a lungo!

PSVR OFFRE modalità di esplorazione e interazione che sarebbero impossibili giocando semplicemente su TV!

La prima ora in VR sarà una discesa nell’abisso. E pur al netto di qualche sbavatura, Resident Evil VII rappresenta in VR la stessa rivoluzione per il genere survival che fu il primo Resident Evil. Un nuovo linguaggio per il genere, un nuovo modo di raccontare una storia. E un nuovo modo soprattutto di permetterci di viverla. Nessun altro si era spinto così in là. E nessun altro mezzo, tra cinema o letteratura, potrà mai avvicinare un’esperienza simile!

Ricordate nei classici Resident Evil la cutscene con la porta che si apriva sull’ignoto? Ora potrete sbirciare attraverso quella porta. Guardare dietro gli angoli o attraverso le finestre. In un gioco a nascondino terribile e spaventoso. Un incubo come non ne avete mai vissuti in un videogioco! E non ho detto a sproposito “vissuti”, perché Resident Evil VII, in VR, trascende il concetto stesso di “videogioco”, trasportandoci “dentro” e rendendoci protagonisti e partecipi. Ci coinvolge, ci stupisce ma contestualmente ci demolisce. Dopo poco tempo vi dimenticherete della realtà circostante. E sarete lì, dentro quella casa, a vivere l’incubo di Ethan. Voi sarete Ethan!

4 Dove sei piccolo Ethan?

Giocare Resident Evil VII in VR non è esperienza per tutti. Ma si tratta di un’esperienza così coinvolgente, sorprendente e rivoluzionaria, che a mio avviso vale ogni anno di vita che perderete nell’affrontarla! Sarete lì e scruterete i nemici da un riparo, sentendone il rantolare a pochi passi da voi. Vi sporgerete per osservare l’oscurità oltre la porta, aprendo uno spiraglio verso l’ignoto. Camminerete immersi nell’acqua e nel fango fino al collo. Ma soprattutto affronterete i Baker e altre creature terribili, faccia a faccia come mai prima d’ora. Un qualcosa di spaventoso… ma al tempo stesso meraviglioso!

Scordatevi di procedere spavaldi come fareste giocando su TV! Anzi vi ritroverete spesso a sbirciare attraverso le finestre o da dietro gli angoli, con il terrore di veder comparire davanti a voi, tutto d’un tratto, una presenza ostile e orribile. Nella prima ora e mezza di gioco vi troverete a dover gestire più jump scare di quanti la vostra mente riuscirà a tollerarne! E credetemi, i “jump scare” di Resident Evil 7 sono raramente prevedibili. Vi coglieranno sempre di sorpresa. Facendovi sobbalzare dalla sedia, con il desiderio di strapparvi il visore dalla testa! Tenete il defibrillatore a portata di mano…

Nella prima ora e mezza di gioco vi troverete a dover gestire più jump scare di quanti la vostra mente riuscirà a tollerarne!

C’è poco da girarci intorno: Resident Evil VII in VR va preso a piccole dosi! Altrimenti il divertimento si trasforma in paura. E la tensione in vero terrore. Dovrete letteralmente “addestrarvi” per poterlo affrontare… Nel farlo potrete contare su un tutorial dedicato alla VR e su tante opzioni per personalizzare l’esperienza di gioco. Come il filtro che riduce in automatico il campo visivo durante gli spostamenti più rapidi. O la possibilità di ruotare la visuale usando spostamenti angolari invece che lineari. Tutti espedienti che dovrebbero ridurre la sickness nei soggetti più predisposti, aiutando i principianti a familiarizzare con questa esperienza, immersiva oltre ogni limite. Ma potrebbero non bastare…

5 Dovrei avere quella testa… da qualche parte

Proprio come i film in 3D anche Resident Evil VII si gioca tutte le sue carte con “furbizia”, contando sul fatto che il giocatore, grazie al visore sia lì “presente”. Non potrete sottrarvi agli orrori che Koshi Nakanishi e il suo team hanno “cucinato” per voi, se non chiudendo gli occhi! Perché l’intera esperienza di gioco, al di là delle dichiarazioni di circostanza, è stata costruita in modo fin troppo certosino proprio per soddisfare le esigenze di una fruizione in VR. Per la prima volta mi sono trovato a distogliere lo sguardo quando, sapendo di essere in trappola, giù per una scala buia, mi attendevo da un momento all’altro l’attacco di un essere terrificante… E ho provato vera paura!

Come dicevo in apertura ci ho giocato anche senza VR, apprezzando un survival horror sicuramente più “canonico”, ma non per questo meno coinvolgente. E anzi godendomi appieno la grafica 4K e HDR di PlayStation4 Pro. Ma sentivo che mi mancava qualcosa… ossia la libertà di poter fare ciò che volevo!

Non potrete sottrarvi agli orrori che Koshi Nakanishi e il suo team hanno “cucinato” per voi, se non chiudendo gli occhi!

Resident Evil VII in VR si trasforma. Non è solo una questione di immersione. Ma anche di profondità dell’esperienza di gioco. Come paragonare una lettura superficiale ad un “approfondimento”. In VR non ci sono “limiti”, tipo i vincoli rigidi di visuale che ci sono in modalità normale. Potremo quindi avvicinarci ai vetri delle finestre per osservare l’esterno della casa. Sbirciare tra due assi fissate male. O sorvegliare gli spostamenti di un nemico e perfino sparargli da dietro un angolo. Le dinamiche di gioco vengono stravolte! E Capcom ha svolto un lavoro straordinario nel rendere credibile e coerente questa modalità. Non vi troverete ad attraversare gli oggetti con la testa; semmai lo schermo andrà a “nero”. E anche scrutando negli angoli più reconditi troverete sempre qualcosa di sensato, “oltre”…. Un lavoro immane e certosino, di costruzione ma anche di verifica. Indispensabile a garantire quella coerenza che va a tutela del senso di immersione. Sorprendente a maggior ragione perché il supporto VR è stato inserito a sviluppo del gioco già iniziato!

6 E tu dove credi di andare?

La scelta della visuale in prima persona si è portata appresso un cambiamento radicale anche nelle dinamiche di gioco. Non aspettatevi un Resident Evil rigidamente lineare. Resident Evil VII non lo è nella sua struttura, con la possibilità di approcci diversi ad uno stesso problema. E non lo è nel gameplay, che cambia continuamente ritmo. Il gioco ha tre anime perfettamente coese e alterna sezioni stealth, esplorazione e parti in cui il combattimento diventa invece essenziale.

Potrete combattere in corpo a corpo, se avrete abbastanza fegato da affrontare certi nemici in uno scontro ravvicinato…. Oppure se sarete a corto di munizioni! Diversamente dovrete mirare con precisione usando svariati tipi di armi da fuoco, che vi lascerò la sorpresa di scoprire.

Vi capiterà di avere a che fare con nemici disposti a tutto pur di raggiungervi, trasformando l’abitazione in un vero e proprio labirinto mortale! Queste sezioni stealth vi permetteranno di apprezzare un’intelligenza artificiale ben strutturata. I nemici avvertiranno i vostri rumori e saranno pronti a farsi largo sfondando porte e pareti, per stanarvi anche dietro a nascondigli improvvisati. Senza comunque raggiungere le finezze di un Alien Isolation o anche solo di un Outlast. Ad esempio non avrete la possibilità di nascondervi sotto tavoli o letti. O di infilarvi negli armadi. Ma comunque sarà… caccia grossa!

I nemici avvertiranno i vostri rumori e VI STANERANNO anche dietro a nascondigli improvvisati.

Poi ci sono gli incontri con i boss, che non si ridurranno mai a un semplice spara e fuggi. Dovrete sempre mettere in atto una strategia precisa, pena il fallimento.

Per curarvi potrete usare le classiche erbe, combinandole con flaconi di fluido per realizzare pozioni di cura. E sempre combinando oggetti potrete creare munizioni e altre cose utili nel corso dell’avventura.

Tra passaggi nascosti, mappe del tesoro e “collectible” in Resident Evil VII non dovrete solo combattere ma soprattutto esplorare e risolvere enigmi ambientali di varia natura, vero marchio di fabbrica della serie!. Facendo i conti con un inventario piuttosto limitato, tant’è che dovrete utilizzare le casse “magazzino” sparse per il gioco, al cui interno conservare gli oggetti non immediatamente indispensabili. L’inventario potrà comunque essere espanso recuperando degli zaini nel corso del gioco. Così come potrete aumentare la vostra salute trovando delle rare iniezioni di steroidi.

Se nelle prime ore di gioco peseranno di più i jump scare e la parte furtiva, man mano che accrescerete il vostro equipaggiamento potrete sempre di più difendervi, alternando in modo creativo le varie armi disponibili. Anche se il gioco non si trasforma mai in una brutale “frag fest”, per lasciar tempo alla tensione di accumularsi! Capcom è maestra in questo e Resident Evil VII alterna sapientemente azione furibonda e momenti di relativa calma. Un equilibrio delicato che permette di gustarsi a fondo quel che il gioco ha da offrire.

7 Non hai via di scampo!

Potrete affrontare Resident Evil VII con tre livelli di difficoltà: Casa Dolce Casa (corrispondente a facile), Casa degli Orrori (corrispondente a “Normale”) e infine Manicomio (corrispondente a “Difficile”). Io ci ho giocato in modalità “Casa degli Orrori”, come già detto impiegando sedici ore per concludere il gioco, raccogliere 31 documenti su 32 , 16 monete antiche su 18 e individuando 16 collectible su 20. In modalità Manicomio oltre ad un aumento della difficoltà dei combattimenti il numero di autosalvataggi sarà ridotto e diversamente dalle altre due modalità non potrete salvare manualmente quante volte vorrete, ma dovrete avere con voi delle audiocassette. Ognuna conterà per un salvataggio. Ah già, mi ero dimenticato di dirvelo, non salverete usando una “macchina da scrivere”; ma un registratore a cassette!

Nel corso dell’avventura giocherete occasionalmente nei panni di altri personaggi, riproducendo delle videocassette che vi permetteranno di rivivere “episodi flashback”, come già visto nella demo, portando alla luce retroscena essenziali della storia. Il tutto accompagnato da un fantastico doppiaggio in italiano.

DEI FLASHBACK VI RACCONTERANNO PARTI DI STORIA DALLA PROSPETTIVA DI ALTRI PERSONAGGI

Il prezzo da pagare per tutta questa magnificenza sono alcune sbavature su cui dovrete chiudere un occhio… o due. Il comparto grafico ad esempio, basato sull’engine proprietario RE, alterna texture con ottima definizione ad altre poco definite e slavate. Gli interni dell’abitazione sono costruiti con cura certosina, anche se poco “interattivi”. Diverso il discorso per gli esterni… con una vegatazione bidimensionale e alberi composti da due piani intersecati, che rappresentano sì degli orrori, ma di natura diversa…. Se giocato su TV Resident Evil VII può contare sul supporto HDR e 4K, in versione PS4 Pro, che migliora di molto la resa generale. Mentre in quella PSVR, limitata al FullHD dalla risoluzione del visore, l’immagine si presenta più sgranata e con un effetto di spixellamento all’orizzonte. In compenso il frame rate non perde mai un colpo! Confidiamo invece in una patch per risolvere problematiche come nemici che si incastrano nelle porte o imprecisioni nella gestione del LOD (avvicinandosi agli oggetti capita di visualizzare texture a bassa definizione, sostituite dopo qualche secondo con quelle in alta).

8 Ti ricordi adesso?

Nella forma così diverso dalla serie classica, questo Resident Evil VII in realtà è dannatamente simile all’originale Resident Evil. C’è la casa, con i suoi misteri, le sue porte da aprire e le sue stanze da scoprire. C’è tanta esplorazione, ma anche tanta azione. Inventario limitato, munizioni limitate, le erbe, la possibilità di combinare gli oggetti… sono tutte cose ben note ai fan della serie. E poi ci sono gli enigmi, insieme a un certo backtracking, mai eccessivo, anzi ben dosato! Capcom ha anche accantonato ogni “divagazione multiplayer”, per concentrarsi sull’essenziale, su quello che veramente gli utenti chiedevano, ossia una campagna single player all’altezza del nome Resident Evil.

Il risultato è che Resident Evil VII è proprio il Resident Evil che tutti aspettavamo da troppo tempo. Proiettato in avanti e al tempo stesso così incredibilmente tradizionalista. Che guarda alla VR, ma allo stesso tempo è un Resident Evil molto più “convenzionale” dei precedenti. Nell’accezione positiva del termine! Un vero ritorno alle origini. Che i fan della serie classica ameranno, pur al netto di un’assenza… iconica. E che tutti i fan dei survival horror non potranno che acclamare.

Resident Evil VII è il Resident Evil che tutti aspettavamo da troppo tempo.

Si perché Resident Evil VII rappresenta una nuova pietra miliare nel genere survival. Una serie storica che reinventa sé stessa e che ancora una volta pone delle basi, solide, per il futuro del genere. La VR in ambito horror, oggi ne siamo ancora più certi, non sarà mai cosa per tutti. Ma è in grado di offrire sensazioni potenti e sconvolgenti. Come nessun altro medium prima d’ora. E Resident Evil VII ce lo dimostra. Siamo ad un punto di svolta insomma. E oggi più che mai sta a noi avere il coraggio di abbracciare fino in fondo questa rivoluzione!

Personalmente vorrei tornare esattamente a una settimana fa. A quel lunedì in cui ho ricevuto il gioco. In cui ho vissuto l’emozione di inserire per la prima volta il disco nella console. In cui ho indossato il visore. In cui sono iniziate l’avventura… e l’incubo! Vorrei dimenticare tutto, per ricominciare daccapo. Ma lo farò comunque, in modalità Manicomio!

9 La nuova dimensione dell’orrore

A 20 anni di distanza dal suo debutto, Resident Evil ancora una volta segna il passo. Traccia un nuovo sentiero. Spiana la strada alla nuova dimensione dei survival horror. Una dimensione più fisica e immersiva. Fatta di incontri e scontri ravvicinati, faccia a faccia con l’orrore. Non è un titolo perfetto, ha le sue sbavature. Ma è un titolo rivoluzionario. Per i cultori della serie e per il genere che rappresenta. Piacerà ai fan storici della serie e ne conquisterà di nuovi. Non si tratta di un “punto di arrivo”, ma semmai di un grandioso punto di partenza. Da cui tutti gli altri non potranno prescindere. Capcom dà lezioni di survival horror e Resident Evil VII è la killer app in VR che stavamo aspettando. Quanti però saranno disposti o anche solo capaci di accettare una tale sfida?

RE7 - Welcome Home Trailer

 

RASSEGNA PANORAMICA
Voto:
9.5
resident-evil-7-biohazard-recensione<b>PRO</b><br> - Il survival horror più terrificante di sempre!<br> - Trama eccezionale<br> - Ambientazione coinvolgente<br> - Varietà del gameplay<br> - Si può giocare anche in VR!<br> - E’ in tutto e per tutto Resident Evil<br> <b>CONTRO</b><br> - Alcune sbavature sul fronte della grafica<br> - Avremmo gradito più opzioni “furtive”, in stile Outlast<br>

5 Commenti

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