Resident Evil 7: Hands-On

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Se mi prendi a badilate non vale

Interrompiamo un attimo la nostra gita per la casa per rispondere a qualcuna delle vostre domande. Inizierei con la ragazza mora vestita da poliziotta in fondo alla sala: “Ci sono tanti oggetti da portare? L’inventario è capiente?”. Brava signorina, belle domande! Allora, ci sono parecchi oggetti da portare, ci sono munizioni di vario tipo, chiavi, grimaldelli e le armi che occupano uno o due slot a seconda del modello (fucile a pompa, lanciafiamme, lanciagranate e via così), e poi il necessario per creare pozioni curative e proiettili. Insomma, tanta roba e pochissimo spazio, che infatti non ci basterà mai e dovremo con una certa frequenza recarci nella stanza del salvataggio e riversare nel forziere qualcosa che prevediamo non dover usare a breve. L’alternativa è buttare l’oggetto, ma come ben sappiamo non è concepibile per un videogiocatore buttare via qualcosa per quanto inutile, è proprio impensabile. Altra, domanda, il ragazzo con un occhio sulla spalla, dicci pure… “Ci sono oggetti che forniscono dei potenziamenti?”. Bravo il nostro polifemo, bella domanda anche la tua! In effetti ci sono, e si possono ottenere in varie maniere, per esempio raccogliendo delle monete, che poi inserite in appositi “distributori” a forma di gabbie per uccelli doneranno potenziamenti quali una maggiore resistenza o minor tempo nel ricaricare l’arma.

Lo spazio DISPONIBILE nell’inventario è piuttosto ridotto, obbligandoci con con una certa frequenza a recarci nella stanza del salvataggio

Ci sono poi anche delle fotografie che indicano la posizione di un oggetto “raro”, la beffa è però che senza foto non potremo raccogliere l’oggetto, pur conoscendone l’ubicazione. E infine, ci sono delle pillole che donano la “vista di falco” e che consentono di individuare tutti i punti di interesse vicino a noi. Dai ultima domanda, scegliamo il distinto signore qui davanti con la testa rossa spellata e gli occhi bianchi, prego: “Nel corso della storia qualcuno ci darà una mano?”. Beh, in effetti sì, c’è, è una tizia che non si sa come saprà sempre in quale posto della casa ci troviamo, perché appena ci avvicineremo a un telefono questo squillerà e ci darà delle indicazioni di varia natura. Qui però interviene Enrico Papi con un calcio volante e ci dobbiamo fermare.

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