Ride 4 – Recensione (PS5) della nuova versione del racing game Milestone

Nuovo anno, nuovo Ride! O meglio, nuova versione di Ride 4. Dopo essere approdato su PC e sulle console dell’ormai scorsa generazione, il titolo Milestone è finalmente arrivato anche su PlayStation 5 ,pronto a sfruttare al meglio le potenzialità e le caratteristiche offerte dalla nuova ammiraglia Sony. Ci sarà riuscito? Scopritelo con noi!

Partiamo dall’inizio: la serie Ride nasce dall’idea dei veterani di Milestone di creare il proprio Gran Turismo motociclistico. Negli anni, la serie ha saputo migliorarsi costantemente in ogni suo aspetto, da quello tecnico a quello ludico, fino ovviamente al numero di moto e circuiti disponibili. Dopo aver giocato per circa 40 ore Ride 4 sia su PC che su PS5 possiamo dirvelo: questo capitolo (e la versione PlayStation 5 in modo particolare) segna un punto di rottura con il passato.

Rispetto alle iterazioni precedenti, la filosofia di Ride 4 resta pressoché invariata. Si avvia il gioco, si personalizza il proprio alter ego virtuale attraverso un editor (ancora una volta decisamente scarso) e si viene subito messi alla prova su di un circuito. In base al risultato ci verranno assegnati i primi punti esperienza, i primi soldi e ci verrà donata una prima moto. Ottenendo punti esperienza si potrà accedere a nuove sfide, con i soldi sarà invece possibile comprare nuovi mezzi da personalizzare in ogni minima parte, estetica compresa, attraverso un editor stavolta estremamente curato e completo.

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Fino a qui, tutto come da tradizione. Quello che cambia è il substrato di gioco e la modalità carriera in particolare. Quest’ultima è infatti stata completamente rivoluzionata, e proprio per questo potrebbe non piacere a tutti.

Cercando di ricreare una modalità carriera in stile MotoGP, il giocatore è chiamato a cimentarsi prima con le competizioni appartenenti alle leghe continentali, suddivise su tre macro aree: Americana, Europea ed Asiatica; poi con le competizioni mondiali, suddivise anch’esse in Stock, Superbikes, Endurance, Invitational, Exhibition, Attività Pilota; ed infine con due peculiari World League: la World Superbike League e la World Endurance League.

Rifacendosi ai primi capitoli di Gran Turismo Milestone ha inoltre introdotto un sistema di patenti da ottenere prima di accedere ad ogni area, ad eccezione delle Attività Pilota. Quest’ultima sezione è infatti dedicata ad attività legate al feeling ottenuto con le varie case motociclistiche e con i produttori di gomme, dando la possibilità di effettuare particolari test, o addirittura di assumere il ruolo di loro pilota ufficiale in alcune competizioni.

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Altri cambiamenti sono stati introdotti nelle tipologie di competizioni disponibili: le Drag Race sono state eliminate, e al loro posto è stata implementata una modalità che prevede di dover passare presso specifici punti di una pista a una determinata velocità, pena un malus di 0.5 secondi. Il tutto cercando di completare il giro in un dato tempo.

Tale modalità non è purtroppo esente da frustranti difetti: attivando il rewind capita spesso di invalidare il punto di controllo precedente; alle volte pur passando attraverso ogni checkpoint in modo corretto non si riesce a completare il giro nel tempo previsto, e non di rado capita che il sistema non riconosca il passaggio nel checkpoint per via di una non perfetta interazione tra l’intera moto ed il punto preciso in cui dovrebbe passare.

La modalità Time Attack ora non gode più della presenza del rewind, e prevede di compiere un solo giro per sessione. Quest’ultima modifica rende il tutto MOLTO frustrante.

Vera novità di quest’anno sono invece le competizioni Endurance: gare molto lunghe, comprensive di pit-stop, e che offrono una simulazione dinamica del meteo e degli pneumatici, con quest’ultimi influenzati sia dal tipo di guida adottato che dalle condizioni climatiche e dalla temperatura.

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Durante il gioco è impossibile non accorgersi di due caratteristiche di Ride 4: la resa grafica e l’intelligenza artificiale A.N.N.A..

Dal punto di vista visivo il lavoro svolto da Milestone su PS5 è eccellente. Il gioco gira stabilmente in 4K a 60 fps con ottimi effetti di luce, e le ombre sono a dir poco impressionanti, specie se confrontate con un PC di fascia media dotato di una GTX 1080TI. Vedere l’olio dei freni muoversi dentro alla relativa vaschetta, oppure i riflessi sul casco del pilota fa davvero piacere! Moto e tracciati sono poi di indubbia qualità, impossibile quindi non notare il lavoro certosino svolto dal team.

Ciò che invece delude è l’intelligenza artificiale A.N.N.A.. C’è poco da dire: la guida dei piloti virtuali è ancora fin troppo artificiosa e tutt’altro che realistica, con piloti che fin troppo spesso ci tamponeranno o che, improvvisamente, rallenteranno a centro curva. Robe da farsi espellere a vita da ogni circuito! Il tasto rewind, in questo senso, diventerà purtroppo il vostro alleato più prezioso.

Problemi anche per quanto concerne la fisica degli impatti, ancora approssimativa e assolutamente irrealistica. Non è un caso che, sempre più spesso, i commentatori della MotoGP dicano “I piloti devono rendersi conto di non star giocando alla PlayStation”. Fortuna che quantomeno il modello di guida continui a mostrarsi solido e scalabile come da tradizione.

A tal proposito, non si può non citare la resa del controller DualSense. Al di là dei trigger adattivi che permettono di gestire l’accelerazione e la frenata in un modo mai sperimentato prima, il controller di PS5 riesce a restituire al giocatore buona parte delle sensazioni che le sue mani sentirebbero se stesse realmente guidando una moto. Non lo neghiamo: appena abbiamo provato Ride 4 su PS5, abbiamo letteralmente abbandonato la versione PC solo per questo!

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Per quanto concerne il lato multiplayer, i giocatori avranno finalmente a disposizione dei server dedicati e una modalità Race Director, che farà sicuramente felici gli amanti degli eSport e chi volesse organizzare dei tornei con i propri amici. Sia chiaro, nulla di rivoluzionario rispetto al panorama dei simulatori di guida, ma aggiunte estremamente bene accette e che erano attese fin dal primo capitolo della serie.

A corredo di quanto detto, non bisogna dimenticare il parco moto: 176 veicoli disponibili da subito a cui se ne aggiungeranno 81 tra DLC gratuiti e a pagamento. A livello di circuiti si parla invece di 30 tracciati, che arriveranno a 34 attraverso vari DLC.

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Ride 4 è un gioco con luci ed ombre. Ad alcune modalità di gioco tutt’altro che prive di bug e difetti si contrappongono infatti le ottime competizioni endurance. Da un lato una fisica degli impatti e un’IA assolutamente da rivedere, dall’altro un comparto grafico decisamente curato e un feeling di guida che, complice il DualSense di PlayStation 5, è impossibile non amare. A corredo di tutto questo, una modalità carriera completamente rivoluzionata e un numero di veicoli e di circuiti di assoluto rilievo.

Nel complesso, comunque, sarebbe sbagliato non valutare in modo molto positivo il lavoro svolto dal team. Specialmente su PS5 Ride 4 sa infatti far innamorare gli appassionati delle due ruote. Se siete tra i fortunati che hanno una PlayStation 5 e siete amanti delle moto, non prenderlo sarebbe un grave errore!

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
8.3
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