
Alla Gamescom 2025 Routine ha catturato subito l’attenzione di chi ama l’horror psicologico e le ambientazioni retro-futuristiche. Immagina una base lunare isolata dove la tecnologia sembra uscita dagli anni ‘80, con monitor che friggono, segnali intermittenti e robot che ti osservano. È un mondo in cui ogni angolo ha un suono, ogni corridoio una storia, e l’ansia cresce a ogni passo.
Indagine silenziosa tra ombre artificiali
In Routine non combatti con armi laser o salti sopra mostri giganti. Il gioco punta tutto sull’indagine silenziosa, sulla scoperta pacata e su momenti di terrore che esplodono quando meno te lo aspetti. Il tuo unico compagno è il CAT (Cosmonaut Assistance Tool), un dispositivo che ti assiste durante l’esplorazione: apre terminali, illumina l’oscurità e ti fornisce indizi utili. Ma in un ambiente dove la voce dell’altoparlante è l’unica comunicazione rimasta, anche il più innocuo segnale può trasformarsi in presagio.
Una memoria visiva che ridefinisce l’estetica retro
Routine si distingue per l’atmosfera: non un horror poligonale e iperrealistico, ma un microfono sporco, un contatore lampeggiante, una staticità viva sul monitor che basta a mettere i brividi. Non c’è bisogno di grafica super dettagliata per creare tensione: basta una luce che vacilla, un sussurro nel silenzio, un’immagine che sembra muoversi da sola. E funziona!
Al Day One su Game Pass
Il titolo è annunciato per la fine del 2025 su PC e Xbox, disponibile day one su Game Pass. Questo significa che non è una delizia riservata solo ai fan indie, ma un’esperienza che può raggiungere un pubblico molto ampio, curioso e assetato di atmosfere distopiche e immersive. E per molti sarà una scoperta memorabile.
Perché Routine merita l’attenzione
In un universo di horror digitali saturi di jump scare e effetti da luna park, Routine emerge come un’esperienza che non urla, ma sussurra. Un titolo capace di mettere la paura nelle piccole cose, di rendere protagonista del terrore l’atmosfera, non le creature. Se stai cercando qualcosa di diverso dalla massa, un viaggio nell’ignoto che sia poetico e disturbante, questo è il titolo che farà per te.










