Una decina di anni fa erano due i guru dei motori grafici più conosciuti: il primo era John Carmack, papà di Doom e Quake, il secondo Tim Sweeney, la mente dietro dell’Unreal Engine. Il primo dopo aver abbandonato lo sviluppo di videogiochi ora lavora per Oculus Rift, il secondo invece continua a lavorare sul suo motore grafico per adattarlo alla VR. “Vediamo nella realtà come il futuro” – dice Tim a in un’intervista a Recode – “non quest’anno, e nemmeno il prossimo, ma nell’arco di un decennio i display e le periferiche di input saranno rimpiazzate dalla VR e tecnologie da essa derivate”.
Prosegue sostenendo che ciò che più lo eccita della VR non è tanto usarla per la presentazione di contenuti, quanto per la la loro creazione, indicando per esempio la possibilità di modificare un modello tridimensionale in uno spazio 3D, invece che limitarsi come si fa ora a usare il mouse sullo spazio piatto proposto dal monitor, suggerendo che più avanti anche le stesse interfaccie degli strumenti di sviluppo saranno fruibili tramite visori appositi.
Fonte: Recode