SIAE: l’Antitrust impone a Meta di riaprire le trattative

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Arrivano nuovi aggiornamenti circa la questione che ha recentemente coinvolto il gruppo Meta e SIAE. Dopo diverse settimane in cui milioni di utenti Facebook e Instagram non hanno più potuto utilizzare ore e ore di musica per i propri contenuti sembra che la situazione stia per giungere ad una nuova svolta. L’Antitrust ha infatti imposto a Meta di riprendere le trattative con SIAE. Questo per giungere ad una nuova intesa per l’utilizzo della musica italiana sui social del gruppo di Mark Zuckerberg.

Secondo quanto comunicato dal Garante italiano per la concorrenza e il Mercato (AGCM) l’impatto di questo mancato accordo tra SIAE e Meta starebbe portando a diverse ripercussioni. Proprio per questo motivo sarebbe necessario un intervento più che immediato. Come richiesto, il gigante californiano deve riprendere al più presto le trattative con l’ente italiano. Il tutto mantenendo un comportamento giustamente corretto per la situazione che si è venuta a creare. Lo scopo ultimo rimane in ogni caso quello di ripristinare la disponibilità dei contenuti musicali su Facebook e Instagram.

Quasi immediata la risposta del gruppo Meta. “A dimostrazione del nostro impegno a portare avanti il tavolo delle trattative e a raggiungere una soluzione condivisa, invieremo a Siae un’ulteriore richiesta per prorogare il nostro accordo di licenza. Se Siae accetterà, potremo ripristinare la musica sulle nostre piattaforme nel corso delle trattative. Ciò garantirà ad artisti e musicisti la piena tutela del diritto d’autore. Crediamo sia importante collaborare con l’industria musicale. Per questo, nel valore della musica italiana, ci auguriamo di poter trattare con Siae“.

Questo infine quanto si legge nel comunicato stampa di AGCM:

Dopo la presentazione delle memorie scritte e l’audizione delle parti, l’Autorità ha ritenuto che sussistano i presupposti per adottare le misure cautelari. In particolare, l’Antitrust ha individuato la dipendenza economica di Siae da Meta sulla base della presunzione prevista, per le piattaforme digitali, dall’articolo 9 della legge n. 192 del 1998, sottolineando come in questo caso i criteri valutativi debbano essere differenti rispetto a quelli utilizzati di solito per gli altri settori economici tradizionali. In tale contesto, il comportamento di Meta sembra avere natura abusiva e tale da determinare un danno grave e irreparabile alle dinamiche competitive nei mercati relativi alla gestione dei diritti d’autore, incidendo su tutti i soggetti che compongono la filiera (autori, soggetti che contribuiscono alla creazione dell’opera e tutelati dalla legge sul diritto d’autore, collecting societies che tutelano questi diritti, utenti finali).

Pertanto, l’Autorità ha disposto che Meta riprenda immediatamente le trattative, mantenendo un comportamento ispirato ai canoni di buona fede e correttezza e provveda a fornire tutte le informazioni necessarie onde consentire a SIAE di ripristinare l’equilibrio nel rapporto commerciale con Meta.

Inoltre, previa autorizzazione di Siae, Meta dovrà ripristinare la disponibilità dei contenuti musicali su Facebook e su Instagram.

Infine, l’Autorità ha disposto che, in caso di disaccordo tra le parti in ordine alla quantità e alla qualità delle informazioni da fornire da parte di Meta, nominerà un fiduciario che le individui. Il soggetto fiduciario dovrà essere terzo, indipendente e in possesso di adeguata competenza tecnica“.

Insomma, sembra dunque che la situazione si stia avvicinando ad una conclusione. Proprio a tal riguardo il presidente della SIAE Salvo Natasi si dice molto soddisfatto della piega presa. “Ringrazio l’Agcm per aver accolto in pieno le nostre ragioni. Fin dal primo giorno siamo stati convinti della bontà delle nostre ragioni a difesa degli autori ed editori italiani. Queste sono da sempre improntate all’equità e alla trasparenza, così come chiede anche la Direttiva europea. Siamo pronti a un accordo per rimettere i contenuti italiani sulle piattaforme di Meta e a negoziare in modo costruttivo. Il tutto nel rispetto delle indicazioni dell’Antitrust sulla base delle informazioni necessarie alla adeguata valorizzazione dei contenuti, nell’interesse degli autori italiani“.

Fonte: AGCM