In conclusione
Sniper Elite 4 non stravolge la formula dei suoi predecessori, ma la amplia quanto basta per diventare uno stealth strategico degno di grande interesse. Certo, magari sarebbe interessante iniziare a vedere qualche novità più corposa, e il salto di qualità stavolta non è forte come magari lo è stato dal secondo al terzo capitolo, ma l’offerta generale è così succosa che sembra davvero fuori luogo lamentarci di qualcosa che – a conti fatti – funziona e intrattiene ancora.
Più grande, più spietato e più aperto che mai, questo nuovo seguito è la summa massima dell’idea Rebellion, il simulatore di cecchino più vicino alla realtà che mai ci sia capitato tra le mani. O almeno crediamo. Non abbiamo mai sparato a nessuno prima d’ora, davvero.
Tante le cose da fare, altrettante le tattiche da studiare, decine le ore richieste per poterlo riporre sullo scaffale definitivamente. Se siete appassionati di Seconda Guerra Mondiale e di giochi dalle meccaniche sfaccettate e profonde – ma non avete alcuna pretesa in merito all’inventiva del racconto – allora Sniper Elite 4 è il gioco che fa per voi. La campagna in singolo può essere interamente condivisa con un amico, mentre alcune modalità online – cooperative e non – pur nella loro imperfezione, promettono di tenere incollati allo schermo nei tempi a venire.
Il soldato Fairburne, quindi, colpisce ancora – letteralmente. Non un gioco perfetto, ma pur sempre il seguito che tutti i fan della saga meritavano.