Home Recensioni Sniper Elite 4 – Recensione

Sniper Elite 4 – Recensione

1 Evoluzione di una carneficina

La saga di Sniper Elite è, da sempre, vera e propria pornografia bellica. L’estrema cura riposta nelle scene di morte non ha eguali e, che piaccia o meno, è proprio così che ha iniziato a farsi strada nei cuori delle persone: con lo scomodato – ma mai irrealistico – uso della violenza. Il filone Rebellion, dopotutto, ha sempre cercato di riprodurre in maniera certosina tutte quelle cosette simpatiche che accadono a un corpo quando, ad esempio, viene trapassato da un proiettile. Cervelli spappolati, organi che scoppiano, quelle cose lì.

La sua intenzione è quella di leggere la guerra in maniera poco romanzata, con un protagonista che fa poco o nulla per apparire ai nostri occhi come il classico eroe senza macchia e senza paura. Lui è un cecchino specializzato, il suo ruolo è quello di togliere la vita a chiunque si piazzi tra lui e gli obiettivi della sua patria, punto. Non c’è niente di umano o bello in tutto ciò, e Sniper Elite non fa altro che ricordarcelo nel più duro dei modi.

Ora, con l’arrivo del quarto episodio, era anche ovvio aspettarsi una naturale evoluzione del concept in qualcosa di ancor più crudo e brutale. La parola degli sviluppatori, possiamo assicurarvelo già da ora, è stata mantenuta alla grande, ma le motivazioni per cui questo Sniper Elite 4 meriterebbe la vostra attenzione – che siate fan o meno del franchise – sono in realtà molteplici.

Lui è un cecchino specializzato, il suo ruolo è quello di togliere la vita a chiunque si piazzi tra lui e gli obiettivi della sua patria, punto. Non c’è niente di umano o bello in tutto ciò, e Sniper Elite non fa altro che ricordarcelo nel più duro dei modi.

2 Killer dello stivale

Anno 1943. Dopo la sua ultima missione, Karl Fairburne viene spedito in Italia a combattere coi partigiani e far cadere il regime fascista mentre, al tempo stesso, dovrà mettere i bastoni tra le ruote all’intero Asse per far sì che la loro nuova arma segreta non veda mai la luce: un missile aria-terra capace di rilevare il calore di imbarcazioni e altri mezzi di trasporto da lunghissime distanze e di rintracciarle con precisione letale. Un pezzo d’equipaggiamento che potrebbe capovolgere gli esiti della Seconda Guerra Mondiale una volta per tutte, e nel peggiore dei modi.

Come sempre, non aspettatevi uno sceneggiato bellico di alta caratura: c’è qualche bel personaggio, un paio di dialoghi abbastanza riusciti, ma niente che lo distanzi dalla sua semplice natura di collante tra le varie missioni. Lo scopo, bene o male, resta sempre quello di freddare una o più persone di interesse nell’area, magari tentando di sollevare meno polvere possibile, e poi portare la pellaccia a casa usufruendo della zona di fuga. Non impelaghiamoci nella questione che buona parte delle teste da far saltare appartengano a nostri compatrioti e cerchiamo di lasciare – per quanto possibile – politica, patriottismo e incoerenza fuori da questo articolo.

Pensiamo invece al fatto che Sniper Elite 4 si dimostra essere ancora una volta il simulatore di cecchino per eccellenza, capace di riprodurre fedelmente pregi e difetti degli approcci dalla lunga distanza in modo quasi unico. Sparare un bersaglio è un conto, ma fare lo stesso quando si deve calcolare forza del vento, gravità e peso e velocità del proiettile, è tutto un altro paio di maniche. Ancora una volta, però, viene in nostro aiuto la possibilità di svuotare i polmoni, rilassarci e rallentare di conseguenza la percezione del tempo circostante.

Così non solo avremo occasione di prendere meglio la mira, ma un segnalino a schermo ci mostrerà anche la probabile traiettoria del colpo, permettendo quindi di regolarci di conseguenza. Inutile precisare come questa sia un’opzione consigliata solo ai novizi, e che nelle ultime difficoltà non avremo mai nulla di così comodo.

Sparare un bersaglio è un conto, ma fare lo stesso quando si deve calcolare forza del vento, gravità e peso e velocità del proiettile, è tutto un altro paio di maniche.

3 Licenza (e libertà) di uccidere

Già con il terzo episodio, Sniper Elite aveva abbandonato i costrittivi livelli a corridoi in favore di spazi più ampi, ma questo quarto capitolo eleva il concept a un livello ancor più elevato. Aspettatevi gli ambienti di gioco più vasti che la serie abbia mai visto, tutti da esplorare, da studiare e da attraversare nei metodi più disparati, persino in arrampicata. Trovare una buona postazione per perlustrare la zona è la base, ma capire come muoversi è il passo appena successivo.

Parliamo di un’esperienza stealth incontaminata, capace di punire chi fa troppo baccano – e senza pietà – anche ai livelli di difficoltà più bassi. Vero che l’armamentario è vasto, spaziando da fucili a pompa a mitra, da cariche esplosive a pistole silenziate, ma è altrettanto vero che buona parte di questo equipaggiamento lo si usa più per creare diversivi che per compiere vere e proprie stragi. Dopotutto, ora è possibile anche far crollare intere strutture sulla testa dei nemici, o aprire dal nulla nuovi passaggi, quindi mai dare per scontato che i numerosi strumenti di morte siano limitati – appunto – ad essere sempre e solo armi.

La fantasia premia i giocatori più intraprendenti, che finiscono così per apprendere velocemente tutte le migliori tattiche per passare inosservati, alcune storiche, altre invece introdotte solo ora. Potremo farci strada acquattandoci tra l’erba, utilizzando le decine di strade secondarie o fare fuoco, magari, quando ci sono rumori forti nelle vicinanze che coprano i nostri. Su questi aspetti, Sniper Elite 4 è davvero puntiglioso e quasi sempre si indirizza a un realismo situazionale assoluto, sacrificando anche quel pizzico d’immediatezza a cui magari il giocatore più moderno è abituato.

Sniper Elite 4 è davvero puntiglioso e quasi sempre si indirizza a un realismo situazionale assoluto, sacrificando anche quel pizzico d’immediatezza a cui magari il giocatore più moderno è abituato.

4 Tanto da fare, e da rifare e da rifare

Comportandoci bene sul campo, guadagneremo punti esperienza e monete da scambiare con nuovi pezzi per il nostro armamentario, e non solo. Da un lato potremo acquistare fucili e mirini nuovi, dall’altro potremo addirittura sbloccare dei perks capaci di donarci abilità tutte nuove, come la possibilità di stabilizzare la mira più a lungo e così via. Tutto è migliorabile, persino i kit medici, e questo spinge il giocatore a ripetere più e più volte la stessa missione per cercare di portare a casa più bottino possibile.

La rigiocabilità è indubbiamente uno dei fattori più forti; potrete ripetere dieci volte la stessa missione e trovare ancora strategie nuove, percorsi mai visti, oggetti mai raccolti. Raramente prima d’ora ci siamo sentiti così spronati a riprovare più e più volte il medesimo livello, nel tentativo di imprimere nella nostra mente mappatura e ronde e di vincere sul nemico con la rinnovata esperienza e non con la semplice forza bruta. Far scattare cento allarmi e trovare poi il punto perfetto per un’uccisione pulita è una soddisfazione che, ve lo assicuriamo, si può provare solo pad alla mano. Così come è altrettanto soddisfacente calcolare al millimetro la traiettoria di un proiettile, fare fuoco col cuore pregno di speranza e vedere alla moviola gli organi interni del malcapitato che si piegano su loro stessi, per mezzo dell’ormai iconica modalità a Raggi X.

Le decine di collezionabili sparsi per i livelli vanno a incorniciare un quadro già ghiottissimo di suo, capaci di donare al gioco non solo un’iniezione di longevità, ma anche di profondità di background. Molti segreti sono infatti piccoli tasselli di un mondo, quello italiano, ben più sfaccettato di quanto la sceneggiatura dia a sembrare. La stessa Italia è stata ricreata con una cura davvero maniacale, dalle architetture ai colori, dai panorami alla flora naturale, coadiuvata da un motore grafico magari non da top della gamma, ma che riesce a essere incisivo quanto basta per lasciare a bocca aperta in più di un’occasione. La nota di più grande demerito va indubbiamente alle animazioni, più volte innaturali, nelle fasi di arrampicata.

La stessa Italia è stata ricreata con una cura davvero maniacale, dalle architetture ai colori, dai panorami alla flora naturale, coadiuvata da un motore grafico magari non da top della gamma, ma che riesce a essere incisivo quanto basta per lasciare a bocca aperta in più di un’occasione.

5 In conclusione

Sniper Elite 4 non stravolge la formula dei suoi predecessori, ma la amplia quanto basta per diventare uno stealth strategico degno di grande interesse. Certo, magari sarebbe interessante iniziare a vedere qualche novità più corposa, e il salto di qualità stavolta non è forte come magari lo è stato dal secondo al terzo capitolo, ma l’offerta generale è così succosa che sembra davvero fuori luogo lamentarci di qualcosa che – a conti fatti – funziona e intrattiene ancora.

Più grande, più spietato e più aperto che mai, questo nuovo seguito è la summa massima dell’idea Rebellion, il simulatore di cecchino più vicino alla realtà che mai ci sia capitato tra le mani. O almeno crediamo. Non abbiamo mai sparato a nessuno prima d’ora, davvero.

Tante le cose da fare, altrettante le tattiche da studiare, decine le ore richieste per poterlo riporre sullo scaffale definitivamente. Se siete appassionati di Seconda Guerra Mondiale e di giochi dalle meccaniche sfaccettate e profonde – ma non avete alcuna pretesa in merito all’inventiva del racconto – allora Sniper Elite 4 è il gioco che fa per voi. La campagna in singolo può essere interamente condivisa con un amico, mentre alcune modalità online – cooperative e non – pur nella loro imperfezione, promettono di tenere incollati allo schermo nei tempi a venire.

Il soldato Fairburne, quindi, colpisce ancora – letteralmente. Non un gioco perfetto, ma pur sempre il seguito che tutti i fan della saga meritavano.

Sniper Elite 4 - Gameplay Trailer

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
8
sniper-elite-4-recensione<b>PRO</b><br> Libertà d'azione totale <br> Realismo del gunplay perfezionato sempre più <br> Grandissima longevità e rigiocabilità <br> <b>CONTRO</b><br> Modalità multigiocatore accattivante fino a un certo punto <br> La solita sceneggiatura poco interessante

Nessun commento

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Exit mobile version