Sony Interactive Entertainment, acquistando Bungie, l’avrebbe salvata dal fallimento e da una crisi, quella di Destiny 2, che sembra non avere fine. Ad affermare ciò è Paul Tassi, penna di Forbes che da qualche tempo sta indagando sul caso Bungie e sulla crisi che quest’ultima sta vivendo, crisi che ha raggiunto il suo picco storico proprio recentemente con la perdita di parte dello staff, tra cui Michael Salvatori, compositore dell’iconica colonna sonora di Halo.
La già citata crisi di Destiny 2, che nonostante le vendite di Lightfall ha visto un calo di giocatori impressionante, non sta aiutando l’azienda né il clima all’interno di essa, con molti dipendenti della compagnia che danno tutta la colpa ai dirigenti. Le scelte che questi ultimi hanno compiuto non hanno poi dato i loro frutti e, per giunta, nessuno se ne sarebbe preso la responsabilità. A pagare, ovviamente, sono stati i dipendenti.
Le fonti di Tassi affermano che in Bungie nessuno starebbe dando la colpa a Sony per il licenziamento di tutto quel personale, anzi. Senza l’acquisizione da parte di Sony, secondo diversi membri di Bungie, la software house sarebbe andata in bancarotta proprio a causa di Destiny 2. Secondo le indiscrezioni, tra i colpevoli non figurerebbe neppure il Director del gioco, Joe Blackburn, così come non si incolpa l’acquisizione della sede (che ha ovviamente portato a costi ingenti).
Sony avrebbe addirittura pagato con largo anticipo 1,2 miliardi di dollari per far sì che i dipendenti non andassero via dopo l’acquisizione, avvenuta a inizio 2022. Questa cifra è stata però spesa per riscattare alcune azioni di Bungie in mano a dipendenti e da passae poi a Sony e, di conseguenza, allo stato attuale non sarebber imasto più nulla per evitare i recenti licenziamenti.
Fonte: Forbes