Spelunky 2 è un titolo estremamente di nicchia non solo per il suo stile grafico bidimensionale da “gioco indie”, o per la sua nota difficoltà. Ma soprattutto perché, così come il suo prequel, chiede al giocatore qualcosa che non è molto abituato a fare: mantenere costantemente un’alta concentrazione.
Una grossa quantità di videogiocatori è abituata infatti ad avviare un gioco e passarci sopra un paio d’ore rilassandosi sul divano: si falciano nemici a suon di smitragliate, si picchiano poveri bambolotti che aspettano il proprio turno, o si corre da un punto all’altro di una grossa mappa ricca di attività più o meno variegate. In breve, questi sono i più diffusi gameplay-loop che offre l’industria tripla A, in genere coadiuvati da un comparto narrativo più o meno complesso e molto presente.
Spelunky 2 invece, rifugge completamente questa logica, proponendo una formula fortemente caratterizzata da un gameplay emergente altamente punitivo e dannatamente ben calibrato.
La trama di Spelunky 2 assume solamente una funzione contestualizzante, e dopo i primi minuti di gioco svanirà tra le numerose e truculente morti che subirà la povera Anna (o gli altri personaggi disponibili).
La narrativa è facilmente riassumibile: il volto del vecchio nemico Olmen, che appare sulla luna, porterà il protagonista del primo capitolo ad avventurarsi insieme a sua moglie sul satellite terrestre, e a non fare più ritorno. Anna, la loro figlia, partirà quindi alla ricerca dei propri genitori, e scoprirà ben presto che nelle cavità lunari si nascondono innumerevoli pericoli.
Come già detto, la trama è praticamente solo un pretesto, il vero piatto forte dell’offerta è il gameplay. Sostanzialmente Spelunky 2 è un action/platform roguelite. A prima vista potrebbe risultare molto semplice, “classico”, quasi derivativo: si salta, si schiacciano i nemici stile Super Mario, si utilizzano fruste e corde in stile Castlevania e bombe in stile Bomberman. I vari gadget disponibili, poi, hanno quel richiamo ai vecchi power-up tipici dei platform storici.
L’obiettivo principale è trovare l’uscita, situata da qualche parte in fondo a mappe non troppo dispersive, e percorribili in lungo e in largo in pochissimi minuti. Lo scheletro di Spelunky 2 non ha praticamente quasi niente di innovativo, ma è proprio da questa base semplice che il game design del gioco si compone in un complesso sistema ludico, ben congegnato dal geniale artista statunitense Derek Yu.
Muori, impara, muori, impara, muori, impara e, forse, vincerai.
Inizialmente, la protagonista avrà a disposizione quattro cuori, al termine dei quali sopraggiungerà una vera e propria permadeath. Ad ogni morte il gioco ricomincerà dall’inizio, e qualsiasi oggetto o denaro accumulato sarà perso per sempre. In più, ad ogni restart della partita la mappa cambierà completamente assetto, grazie all’ottimo sistema di costruzione procedurale dei livelli.
Ogni mostro, ogni trappola, ogni mercante ed ogni oggetto recuperabile sarà spostato, aggiunto o tolto dalla mappa, che cambierà anch’essa radicalmente faccia e level design (con la possibilità, ad esempio, di trovare livelli completamente al buio, costringendovi ad utilizzare le torce).
Completando più volte lo stesso livello però, e donando alcuni materiali ad uno specifico NPC, sarà possibile attivare delle shortcut. Molto comode, ma col rischio che possano catapultarci in livelli complessi senza aver previamente accumulato le preziose risorse utili a sopravvivere.
In Spelunky 2, la morte è contemplata nel game design, ed è parte integrante dell’esperienza di gioco. Il loop di morte e restart è rapidissimo, e spinge il giocatore a provare e riprovare una stessa sezione senza mai risultare troppo ripetitivo, grazie all’incredibile numero di variabili che randomicamente modellano le mappe, di restart in restart.
In Spelunky 2 ci sono ben sei aree da esplorare, divise a loro volta in quattro sezioni. Ogni area poi, potrà avere dei dungeon segreti e delle sezioni nascoste, oltre a delle fasi in cui ci verrà offerta la possibilità di scegliere la direzione a un bivio. Le aree hanno delle proprie caratteristiche uniche, come trappole, nemici, strutture e pericoli ambientali, e impararne le unicità sarà la chiave per il successo.
L’unico modo per imparare è sperimentare e fallire durante il processo: il fallimento è l’unico insegnante. Dopo la prima mezz’ora passata a morire ripetutamente nella prima area infatti, inizieremo a capire come evitare le trappole, come sconfiggere o aggirare quello specifico nemico e come ottimizzare la ricerca dell’uscita cercando di recuperare quanto più oro e gioielli possibile, limitando i rischi.
L’intero game design del gioco è perfettamente calibrato in funzione del loop morte-restart, della proceduralità delle sezioni e della grande qualità riposta nelle meccaniche di gameplay emergente.
Come ammazzare la ripetitività e vivere felici.
Il fattore gameplay brilla luminoso in Spelunky 2. Avremo diverse azioni disponibili: oltre a quelle di base già descritte, il nostro avatar potrà afferrare oggetti come pietre, teschi, frecce, pezzi di legno (persino i cadaveri dei nemici), e lanciarli verso le trappole per disabilitarle in tutta sicurezza, o utilizzarle come armi.
Sparse per la mappa troveremo delle chiavi che potranno essere utilizzate per aprire degli speciali forzieri nascosti, ma potremo anche incontrare NPC che potranno aiutarci o attaccarci, animali da cavalcare, pet da salvare, mercanti di gadget e di animali, manufatti di grande valore protetti da complesse trappole, dungeon nascosti o accessibili solo spendendo dell’oro.
Avremo modo di giocare con la distruzione ambientale, una fisica di gioco ben definita e regolata, reazioni chimiche basilari e numerosissimi gadget che potranno cambiare radicalmente il corso della partita.
Non staremo qui ad elencare tutti i gadget presenti, anche perché è parte integrante del gameplay trovarli, provarli e capirne il funzionamento e l’efficacia nelle diverse situazioni. Ma giusto per dare un’idea ve ne diciamo alcuni in ordine sparso: scarpe con spuntoni, jetpack, bussola, fucile, boomerang, colla, arco, mantello, occhiali eccetera eccetera eccetera. Tutti questi strumenti potranno essere usati in modo creativo e variegato.
Sarà fondamentale anche racimolare oro in giro per le sezioni e decidere come spenderlo: sarà meglio comprare un fucile o un paracadute? Oppure potremmo uccidere il mercante e prenderci tutto quanto (ma non pensiate che il povero mercante non si sappia difendere).
Il gameplay di Spelunky 2 ha delle regole ben precise: il giocatore, in base alla sua abilità, volontà, fortuna e scelte potrà cambiare radicalmente l’esperienza di gioco, ammazzando la ripetitività. La proceduralità di tutti questi elementi poi, aggiunge quel senso di scoperta perenne che richiede costantemente la massima attenzione e dedizione.
I comandi sono molto responsivi e man mano che acquisiremo conoscenza tramite le innumerevoli morti, navigheremo per la mappa di gioco sempre più efficacemente e precisamente, riuscendo a comprendere in pochi secondi le varie situazioni.
E dovremo davvero essere veloci, anche perché se non riusciremo a superare la sezione entro tre minuti apparirà un grosso fantasma che ci inseguirà e ci eliminerà con un solo colpo. In ogni caso, tre minuti sono più che sufficienti per superare un livello, basta morire (molte volte) e imparare ogni volta un po’ di più come affrontare al meglio le avversità.
Sei un avventuriero, ma non sei più da solo.
Ad arricchire il piatto di Spelunky 2 ci pensa la componente multiplayer, sia in modalità versus che soprattutto in modalità cooperativa, sia online che offline fino a quattro giocatori.
La modalità versus è definita Arena, e a sua volta comprende due tipologie di scontro: Deathmatch e Cattura l’Idolo. Il deathmatch non c’è bisogno di presentarlo: classico scontro sia in duello che a squadre nel quale vince chi raggiunge per primo un certo punteggio (definibile a piacimento). Mentre Cattura l’Idolo ci chiederà di recuperare questo oggetto dorato presente nell’arena e tenerlo per venti secondi, mentre gli altri giocatori cercheranno in tutti modi di strapparcelo dalle mani.
Ciò che più colpisce è la grande personalizzazione delle partite: si potranno scegliere le arene, i gadget, la quantità di spawn degli oggetti, i punti da raggiungere per ottenere la vittoria, il tempo di ogni partita ed i cuori a disposizione di ogni giocatore. Sicuramente un’ottima modalità, che può regalare qualche momento di sano svago.
La componente cooperativa invece ci permetterà di affrontare l’avventura principale insieme agli amici. Da un lato avremo l’ovvia facilitazione data dalla presenza di più giocatori, e quindi l’opportunità di partire con più bombe e corde iniziali, ma dall’altro entrerà in gioco il fattore intralcio. Ebbene si, in Spelunky 2 esiste il fuoco amico, e se non si riesce a coordinarsi per bene si rischia seriamente di combinare grossi disastri tra frustate, spadate ed esplosioni.
La morte di un compagno lo tramuterà in fantasma, e quest’ultimo potrà aiutare i giocatori ancora in vita interagendo con uno speciale soffio che spinge e congela i nemici (ovviamente anche gli amici). In giro per la mappa poi, sarà possibile trovare delle bare che se distrutte faranno tornare in vita il compagno tramutato in fantasma.
Anche questa coop è davvero un’ottima modalità, che se ben ragionata potrebbe aiutarci a completare questo difficilissimo titolo, oltre che garantirci momenti di sincero divertimento.
Un vero e proprio Must Have
Insomma, Spelunky 2 è vivo, vibrante, e riesce a risultare sempre fresco e stimolante, anche se la sua alta difficoltà potrebbe scoraggiare i giocatori meno avvezzi a questo tipo di sfida.
Il titolo sa davvero essere spietato, specialmente coi neofiti, e la frustrazione potrebbe far capolino ogni tanto, ma la velocità dei caricamenti, l’immediatezza del gameplay e l’intero sistema procedurale faranno sempre tornare la voglia di rigiocarlo, anche dopo aver spento malamente la console all’ennesima morte.
Tenete a mente che forse non riuscirete mai a terminarlo, ma le innumerevoli piccole soddisfazioni che riuscirete a prendervi, anche solo superando una delle prime aree, varranno il prezzo del biglietto. Se avete qualche amico fidato poi, sarebbe davvero un peccato mortale non provarlo in coop.
Se quindi desiderate vivere un’esperienza esplorativa difficile ma dalle meccaniche perfettamente calibrate, o siete amanti dei platform e dei roguelite, dare un’opportunità a questa gemma è quasi un obbligo, perché Spelunky 2 è un vero e proprio capolavoro del genere.