La nostra anteprima di Steelrising, in uscita il 22 settembre 2022 su PC, PS5 e X Box Series X/S.
“La Rivoluzione francese venne sedata dal Re Luigi XVI schierando le sue tecnologiche truppe di automi meccanizzati”… O almeno è quello che ci hanno raccontato in anteprima gli Spiders, già autori di GreedFall (QUI la nostra recensione) e The Technomancer, con il loro nuovissimo titolo chiamato Steelrising. In realtà eravamo piuttosto sconcertati da questa nuova versione dei famosi moti francesi del 1789 e non abbiamo potuto far altro che provare con mano per questa particolarissima ucronia in salsa souls-like.
Catapultati in una Francia in preda alla rivolta, assistiamo a una preoccupata conversazione tra la regina Maria Antonietta e la sua dama di compagnia: il Re è completamente impazzito e ha schierato truppe di automi in sua difesa che però, di fatto, la tengono prigioniera in casa.
Ma c’è una cosa che l’angoscia più di tutti: dove sono i suoi amatissimi figli? Impossibilitata nel raggiungerli, verrà mandata in missione Aegis, una particolare versione di automa che si distingue dagli altri perché in possesso di autocoscienza e intelligenza. Con lei, abbiamo attraversato alcuni luoghi di una Parigi devastata dalla guerra, tra rivoltosi e le armate meccanizzate di Luigi XVI.
Scopriamo che questi robot dall’estetica decisamente steampunk non hanno preso di mira solo i riottosi, ma anche i leali soldati del re sono caduti sotto i loro colpi, senza alcuna distinzione di sorta.
Il nostro primo compito è trovare il nostro creatore Eugène de Vaucanson, e per farlo dobbiamo prima riuscire a raggiungere Parigi, poi cercarlo nei pressi de Les Invalides. La narrazione si avvale sia delle tradizionali cutscene ma anche della lettura di documenti e delle descrizioni degli oggetti.
Ciononostante, il contesto generale e il setting messo in piedi da Spiders risultano essere efficaci nel convincerci a voler dare risposta ai primi misteri, intessuti nella trama di Steelrising, come “Perché Aegis è stata creata con un’intelligenza artificiale e l’autocoscienza?”. Domande a cui, sfortunatamente, non sappiamo dare risposta, ma che speriamo di capire quando avremo il gioco completo.
Il mondo di gioco fin qui mostratoci si caratterizza da una buona resa estetica, che non arriva certo ai livelli delle produzioni From, ma sufficiente per dare quel giusto colpo d’occhio che ci fa sentire tra le strade di Parigi. Il design dei nemici e dei boss invece risulta essere curato e fortemente caratterizzato dallo stile steampunk e, in particolare, la stessa Aegis appare come una sinuosa ballerina burlesque e una macchina da guerra assolutamente spietata.
In termini di gameplay, Steelrising si approccia all’action-RPG soulslike presentando quelli che sono gli stilemi tipici, ma con alcune varianti, e la principale è sicuramente la Modalità Assistita, che permette di modificare alcuni elementi di gioco come la velocità di recupero della stamina o escludere la perdita di XP in caso di morte e, addirittura, eliminare il danno subito. Attivando questa opzione, però, non saremo in grado di acquisire determinati trofei di gioco destinati esclusivamente alla difficoltà di default.
In generale, abbiamo constatato come in realtà Steelrising si discosti dalla tradizionale osticità che accompagna i Souls, per rivelarsi più come una sorta di entry level del genere piuttosto che un titolo prettamente sfidante: ad esempio, abbiamo notato come lo status ghiaccio sia realmente overpowered e facile da infliggere, tanto da aver battuto i boss con una facilità disarmante rispetto agli standard a cui siamo abituati, nonostante stessimo giocando senza alcuna facilitazione.
Una caratteristica che sembra avere conferma anche dalle parole della director Jehanne Rousseau, ma della quale non possiamo realmente darvi contezza se non provando il titolo nella sua completezza. Per quanto abbiamo potuto provare però, riteniamo necessario riconsiderare il bilanciamento degli status per non rendere gli scontri totalmente piatti, anche se collocati nelle primissime fasi in game. Più in generale, Steelrising ha un combat marcatamente da action tradizionale, e tutto il corollario elementale come fuoco, ghiaccio e fulmine.
Nella build che abbiamo provato abbiamo constatato una sufficiente varietà di nemici, sebbene alcuni di loro si distinguessero solo per il danno elementale che infliggevano piuttosto che nell’aspetto e nei moveset, e la loro intelligenza non si caratterizzasse da una particolare brillantezza.
Il level design non risulta essere particolarmente elaborato, ma è pur vero che abbiamo giocato solo alcune fasi iniziali, e per questo gli spazi di gioco sembrano più rispondere ad esigenze di tutorial che altro. Durante l’esplorazione abbiamo potuto raccogliere oggetti, armi e armature di vario genere e tipo in buona quantità, e il livellamento è possibile sbloccando delle statue particolari, le Vergini, che si rivelano essere una sorta di gabbia con una sedia e hanno la stessa funzione dei falò.
A differenza dei giochi From Software esistono gli indicatori di missione, ma questi sono visibili solo equipaggiando e selezionando l’apposita bussola tra gli oggetti rapidi, e una volta che si passa a un altro item i punti d’interesse scompaiono a schermo. I viaggi rapidi sono presenti ma non avvengono tra un check point e l’altro come con i falò, ma grazie a una specifica carrozza che ci trasporterà nel luogo selezionato, dopo averlo sbloccato. Sono presenti i sottotitoli in italiano.
In attesa di poter mettere mano a una versione completa di Steelrising, non possiamo che definirci particolarmente curiosi nei confronti di questo strano souls-like, che vuole ricreane le dinamiche ma che cerca di proporsi ad un pubblico che solitamente tende ad evitare i ben più blasonati esponenti del genere per via della difficoltà e la scarsa accessibilità.
Ciononostante, permangono alcune perplessità sulle evidenti semplificazioni che abbiamo constatato in questo specifico hands-on e che riteniamo un po’ eccessive, data anche la possibilità di poter modificare alcune opzioni di gameplay.