Streameast chiuso: stop alla più grande piattaforma di streaming di sport illegale. In arrivo anche multe più salate per gli utenti

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È arrivata la chiusura definitiva per Streameast, uno dei più grandi siti di streaming illegale dedicati al calcio e agli sport internazionali. La piattaforma, che negli ultimi anni aveva raccolto milioni di utenti in tutto il mondo grazie alla trasmissione gratuita e senza licenza di eventi sportivi, è stata smantellata dopo una lunga indagine.

Si tratta di una vittoria importante per i broadcaster ufficiali, tra cui DAZN, che da tempo combattono una battaglia serrata contro la pirateria online. Il giro d’affari generato da Streameast e simili siti pirata rappresentava infatti un danno enorme per il settore, sottraendo risorse ai detentori dei diritti e minacciando la sostenibilità delle trasmissioni sportive.

Le conseguenze per chi guarda contenuti pirata

La chiusura di Streameast si inserisce in un contesto normativo sempre più severo contro lo streaming illegale. In Italia è attualmente in discussione una proposta di legge che mira a inasprire le sanzioni economiche per gli utenti che usufruiscono di piattaforme illegali.

Il disegno prevede multe fino a 16.233 euro per chi viene sorpreso a guardare eventi sportivi tramite servizi pirata, con l’obiettivo di colpire non solo chi gestisce i siti, ma anche chi alimenta la domanda. Una misura che, se approvata, renderebbe la fruizione di contenuti non autorizzati non solo rischiosa dal punto di vista tecnico, ma anche economicamente insostenibile.

Un fenomeno ancora difficile da sradicare

Nonostante le operazioni delle autorità e i progressi sul piano legislativo, lo streaming illegale continua a essere un fenomeno diffuso, soprattutto in ambito sportivo. La chiusura di Streameast rappresenta senza dubbio un segnale forte, ma resta il timore che altre piattaforme possano prendere il suo posto.

L’obiettivo delle istituzioni e dei detentori dei diritti è quindi duplice: da un lato smantellare i grandi network pirata, dall’altro sensibilizzare gli utenti sui rischi legali e di sicurezza legati all’utilizzo di servizi non autorizzati.

Fonte: Fanpage

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