Già nei primi istanti di gioco con Super Time Force, a un certo punto potreste chiedervi se non appartenga in qualche modo alla vostra infanzia e ve lo siate dimenticato. Il gioco di Capybara Games, infatti, è folle come uno di quei cartoni del sabato mattina che spopolavano durante gli anni ’90. Roba alla Cadillac e Dinosauri, per intenderci. Del resto, il tema principale del gioco è tra i più succulenti: il viaggio nel tempo. Ma dove Braid si perdeva in elucubrazioni esistenzialiste, Super Time Force ha un solo scopo: essere il più stupido possibile. E ci riesce benissimo, per giunta. Questo è infatti uno di quei rari casi in cui vi capiterà di mettervi a ridere di fronte a un videogioco, e a puntare il dito contro le sue invenzioni più assurde.
Il gameplay di base è quello di uno sparatutto 2D, estremamente frenetico e confusionario, tanto da raggiungere in certi momenti il limite del sovraccarico sensoriale.
La premessa è, del resto, assolutamente fuori di testa: i livelli sono ambientati all’interno di diverse epoche storiche e voi fate parte della Super Time Force, una squadra di eroi che viaggia nel tempo con delle missioni del tutto senza senso. Per esempio, sarete incaricati di salvare i dinosauri perché, in fondo, cosa c’è di più esaltante di una società dove i rettiloni e gli umani convivono spalla a spalla? Oppure, dovrete viaggiare nel futuro e recuperare un plugin che vi permetterà di vedere… dei video di gatti. I vari periodi attraverso i quali viaggerete sono tutti caratterizzati in maniera magistrale, e sembrano essere usciti direttamente fuori da uno di quei disegni che facevamo quando eravamo piccoli. Siamo di fronte a un’altra, superba prova di stile di Capybara Games, che riesce a infilare nel gioco un altissimo livello di nonsense e umorismo tipicamente indie.
I vari periodi attraverso i quali viaggerete sono tutti caratterizzati in maniera magistrale.
Naturalmente, tutto questo non basterebbe se non fosse sostenuto da un impianto di gioco abbastanza solido. Per fortuna, anche le meccaniche sono piacevoli da maneggiare, e danno un ottimo senso di fisicità grazie a delle animazioni in pixel art espressive e ricche di energia cinetica. Il gameplay di base è quello di uno sparatutto 2D, estremamente frenetico e confusionario, tanto da raggiungere in certi momenti il limite del sovraccarico sensoriale. Il design è deliziosamente nostalgico e vi riporterà con la mente ai tempi degli sparatutto frenetici alla Contra.
Fin qui tutto regolare (o quasi), ma le cose si faranno interessanti quando morirete e potrete premere il pulsante B, attivando il viaggio nel tempo. In questo modo l’azione del gioco si interrompe, permettendovi di ritornare all’inizio del livello.
Il ritmo del gioco è elevatissimo, dal momento che un contatore scandirà il tempo che vi rimane prima di arrivare alla fine e sconfiggere il boss, per cui tornare indietro nel passato sarà vitale.
Ma, come “Ritorno al Futuro” insegna, giocare con il continuum spazio-temporale può creare dei problemi, come ad esempio ritrovare un’altra versione di voi stessi, che ripeterà le azioni da voi compiute prima di morire. Non siamo esattamente sicuri che il viaggio nel tempo funzioni così, ma poco importa, perché il gioco invece funziona benone. In questo modo, potrete infatti dare man forte al vostro io passato, e salvarlo per esempio da un’uccisione. Potete ripetere questo stratagemma fino a 20 volte, in modo da affollare lo schermo di cloni di voi stessi, che si muovono indipendentemente da voi e che aumentano la vostra potenza di fuoco.
Il ritmo del gioco è elevatissimo, dal momento che un contatore scandirà il tempo che vi rimane prima di arrivare alla fine e sconfiggere il boss, per cui tornare indietro nel passato sarà vitale. I livelli vi spingono a stare continuamente sul chi va là, anche se per la maggior parte non sono mai troppo punitivi e piuttosto vi invitano a ragionare con il pensiero laterale per risolvere le varie situazioni. I vostri cloni infatti possono aiutarvi a superare le varie difficoltà del gioco, e starà a voi usarli astutamente per gestire i pattern d’attacco dei diversi nemici (arrivando, in alcuni casi, a fare dei necessari sacrifici).
Il design è deliziosamente nostalgico e vi riporterà con la mente ai tempi degli sparatutto frenetici alla Contra.
Chiaramente non si tratta di un titolo semplice, e la grande velocità a cui si muove il tutto potrebbe rivelarsi un ostacolo per chi ha i riflessi meno pronti. Capybara Games non si è limitata ad adagiarsi sulla meccanica dei viaggi nel tempo, per quanto geniale essa sia. Nossignore, anche il sistema di combattimento è infatti profondo e tatticamente sfaccettato; all’inizio avrete a disposizione solo pochi personaggi, dotati di attacco normale e da caricare, ma ne potrete sbloccare di diverso tipo andando avanti nell’avventura. Potrete anche farli lavorare strategicamente in combinazione perché, ogni volta che morirete, potrete ricominciare con un personaggio diverso. Le mosse dei personaggi sono di diverso tipo, e vanno dal classico sparo fino ad armi meno convenzionali, come il rigurgito acido del dinosauro in skateboard (uno dei personaggi più fenomenali del gioco). Quello che più conta è quindi il divertimento, e sarete infatti chiamati a sparare tonnellate di proiettili, senza mai un attimo di pausa.
Come ci si potrebbe aspettare da Capybara Games, già autori di Sword & Sorcery, anche visivamente il titolo è un capolavoro. Una vera e propria opera di pixel art in movimento, sottolineata da un’esaltante colonna sonora 8-bit. Tutto è talmente bello che vi verrà voglia di giocarlo anche soltanto per godervi il suo stile sublime. Questo non vuol dire che si tratti semplicemente di uno sfoggio grafico fine a se stesso: il gioco offre un livello di sfida elevato, destinato ad aumentare anche dopo che lo avrete terminato per la prima volta. Si sbloccherà infatti una hardcore mode, dove ogni personaggio che morirà non sarà più utilizzabile, spingendovi quindi a usare il viaggio nel tempo in modo tale da prevenire le morti.
Ipercinetico, pazzoide ed esaltante, Super Time Force è un puro distillato di energia indie, che vi travolgerà con tutta la sua potenza.