Gli smartwatch sono prodotti nuovi, che ancora il mercato non ha ben compreso, ma probabilmente prima o poi saranno tanto economici che saranno diffusi quanto i cellulari. Il problema principale dei dispositivi attuali è quello della durata della batteria: se già dover ricaricare quotidianamente il telefono è una rottura di scatole infinita, doversi ricordare pure di mettere in carica l’orologio prima di andare a letto è qualcosa che scoraggia parecchie persone. Swatch, non a caso, non si è ancora lanciata nel settore dei dispositivi smart a causa di questo, ma a quanto ha annunciato il CEO Nick Hayek il 2016 dovrebbe essere l’anno giusto, quello in cui si concretizzeranno le ricerche che l’azienda svizzera e il produttore di batterie Renata stanno svolgendo per assicurare una durata migliore ai dispositivi. Le nuove batterie saranno talmente versatili da essere utilizzate non solo ne dispositivi portatili, ma anche nelle automobili elettriche. Prima Tesla e ora Swatch: vogliamo scommettere che uno dei mercati più caldi dei prossimi anni sarà proprio quello delle batterie?