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Sword Art Online: Hollow Realization – Recensione

1 Salvate il soldato Kirito, direbbe qualcuno.

Il nostro giovane protagonista è un po’ lo specchio del ragazzino odierno, perennemente perso in mondi virtuali paralleli che gli permettono così di scappare dalla realtà che lo circonda. Il mondo di Sword Art Online non è poi così differente da quello dei MMORPG più conosciuti: ci si allea con amici, si accettano missioni secondarie presso le bacheche in città, si parte per viaggi infiniti verso lande desolate popolate dai mostri più disparati e, una volta finito, si ripete il tutto ancora, ancora e ancora. La vera differenza è che, in questo futuro prossimo, degli avanzati visori ci permetteranno di vivere queste emozioni e sensazioni sulla nostra stessa pelle.

Una Realtà Virtuale che, di virtuale, ha poco o nulla. Degli impulsi spediti al cervello rendono praticamente tangibile tutto ciò che è nel codice del programma, creando davanti agli occhi delle migliaia di partecipanti un universo di fantasia che potranno però esplorare in lungo e in largo, con una distinzione tra giocatore e avatar ai minimi storici. Chiunque abbia seguito le gesta cartacee di Kirito sa benissimo qual è, però, il risvolto negativo della medaglia. Ecco che il gioco finisce nelle mani sbagliate e tutti i partecipanti diventano improvvisamente ostaggi di un folle maniaco: il Game Over nel gioco si tradurrà in atroce morte anche nella realtà, ed è proprio così che si dà una spruzzata di pepe al tutto. Pepe che, per forza di cose, finirà per costare le vite di innumerevoli giovani.

Questa è la breve sinossi di Sword Art Online o, quantomeno, quella delle sue origini. Sono passati svariati anni da quella tragedia ed ecco che sbarca sul mercato un nuovo Gioco di Ruolo online, conosciuto come “Origin”. Bombardati da stampa e forze dell’ordine, gli sviluppatori promettono la totale sicurezza di questo mondo nuovo ma fortemente familiare. Proprio qui avranno luogo le vicende di Hollow Realization.

Il nostro giovane protagonista è un po’ lo specchio del ragazzino odierno, perennemente perso in mondi virtuali paralleli che gli permettono così di scappare dalla realtà che lo circonda.

2 Spensieratezza

Adesso che il gioco non è più una questione di vita o di morte, gli animi sono sicuramente più rilassati. La sensazione generale è quella di un gioco finalmente pacato ed è quindi ovvio che Kirito e amici finiscano ben presto per divertirsi un mondo. Non vogliamo anticiparvi troppo, ma basteranno però poche ore per notare che anche qui c’è qualcosa che non va. I protagonisti stanno infatti partecipando a una Beta di Origin, ma c’è un bug in particolare che li preoccupa; una ragazzina “vuota”, senza personalità, senza memorie e senza alcuna statistica vaga per l’HUB centrale del gioco elargendo missioni inutili e senza scopo a ogni utente che le capita a tiro. Una vera “pecora nera” di questa versione di prova, a rischio di essere rimossa dal sistema da un momento all’altro.

Cosa tira cosa, e i baldi giovani finiranno per prendere in simpatia questo strano personaggio; personaggio che, inutile dirlo, nasconde ben più di quanto l’occhio dà a vedere. Trama e dialoghi, bene o male, sono piuttosto in linea con quanto visto nell’opera originale; parliamo quindi di una sceneggiatura lenta ma sfaccettata, raccontata purtroppo attraverso immagini statiche che possono stancare facilmente, ma stracolmo di possibilità relazionali che si trasformano ben presto in vere e proprie missioni secondarie.

Possiamo infatti instaurare rapporti con qualunque NPC popoli Origin, incrementare i legami con loro e appendere momentaneamente la spada al chiodo per lanciarci in una vera e propria simulazione d’appuntamento. Potremo portare la nostra fidanzata sul lungomare, in braccio o mano nella mano, chiacchierare del più e del meno e persino scegliere come rispondere alle sue domande. Strano a dirsi, ma queste sono forse le fasi più profonde del gioco intero, con il giocatore che si trova costretto a vagliare attentamente tempistiche, scelte e possibili conseguenze. Del resto, rubare un bacio a una bella fanciulla, così come nella realtà, può tradursi facilmente in due di picche. Qui almeno non si rischia la galera, ed è già un buon inizio.

parliamo quindi di una sceneggiatura lenta ma sfaccettata, raccontata purtroppo attraverso immagini statiche che possono stancare facilmente.

3 Velocità

A differenza di quanto visto in passato, la nuova metropoli non si estende più in altezza. Salutata definitivamente la torre del boss, la nuova Aincrad si presenta come una città “piatta”, con radici ben salde nel terreno e con un mondo esterno tutto da scoprire. Sword Art Online: Hollow Realization, sotto questo aspetto, è un gioco di ruolo piuttosto classico, con vaste aree interconnesse tra loro, vari teletrasporti che ci aiuteranno a saltare in fretta dall’una all’altra, forzieri da aprire lungo la strada e centinaia di pezzi differenti con cui equipaggiarsi. I gruppi sono ora composti da quattro persone e, nonostante non ci sia modo di vestire i panni di qualcuno che non sia il protagonista, un efficace sistema di ordini rende il tutto fluido e intuitivo quanto basta.

Non siamo di fronte a uno strategico puro, ma il connubio tra velocissima azione e possibilità tattiche apre le porte tanto a chi cerca un’esperienza spensierata tanto a chi ama perdersi in infiniti menù di personalizzazione, tra armature da indossare, caratteristiche da spulciare, abilità da apprendere e tanto altro ancora. Il metodo di progressione si basa completamente sulle tecniche combattive e rispettive ramificazioni, con un personaggio che arriverà pian piano a padroneggiare attacchi sempre più temibili in relazione all’arma prediletta.

Sword Art Online: Hollow Realization transita dall’esplorazione alla battaglia in modo totalmente “seamless”, senza stacchi o caricamenti di sorta. Non parliamo di un titolo in cui premere pulsanti a caso si traduce sempre in vittoria certa, soprattutto contro le belve di livello più alto, e nonostante un tutorial iniziale piuttosto vago ci vorrà davvero poco per prendere dimestichezza almeno con le azioni più basilari. Le battaglie richiedono comunque un bel po’ di attenzione, considerato anche come ogni tasto del controller è occupati da un’azione specifica. Oltre a inanellare combo, attaccare, schivare e pararci, potremo anche spingere l’intelligenza artificiale alleata a ripiegare, a raggrupparsi contro un unico obiettivo o anche a lanciare qualche incantesimo di cura. Falciare i nemici comuni sarà anche roba di poco conto, ma avere la meglio sui boss richiede quasi sempre una prontezza di riflessi e una visione d’insieme non indifferenti. È proprio lì che il gioco dà il meglio di sé.

Purtroppo, ciò che più lo affossa è la ripetitività di fondo. Il titolo ha anche degli obiettivi primari da conseguire, ma basa un buon 90% dei contenuti su missioni secondarie, purtroppo, troppo simili tra loro. O si caccia qualche bestia, o si raccoglie qualche materiale nascosto chissà dove; raramente si esce da questi canoni. Il che non è neanche per forza di cose un difetto, ma crediamo fortemente che un pizzico di varietà in più gli avrebbe comunque giovato. Gran parte della sua inventiva risiede proprio nelle centinaia di compagni di squadra che potremo assoldare: tutti differenti in abilità e aspetto, sono il vero cuore pulsante dell’opera. La sensazione di trovarsi in un MMORPG vivo e coerente è più forte che mai, e a volte è così pieno di “vita pensante” che quasi si fatica a credere di trovarsi in un mondo interamente popolato da bot. Presente anche una modalità cooperativa online, ma piuttosto limitata.

Falciare i nemici comuni sarà anche roba di poco conto, ma avere la meglio sui boss richiede quasi sempre una prontezza di riflessi e una visione d’insieme non indifferenti.

4 Colore

A livello tecnico, Sword Art Online: Hollow Realization risulta grezzo e poco ispirato anche a un occhio poco allenato. Non sappiamo se la sua natura cross-platform abbia inciso sulla qualità, ma è indubbio che ci ritroviamo di fronte a un gioco che dà priorità alla fluidità sacrificando la ricchezza visiva. È una scelta ben precisa, sia chiaro, che aiuta nettamente il fantastico feeling pad alla mano, ma è quasi impossibile non deprimersi di fronte ad ambientazioni anonime, texture in bassa definizione e persino un marcato aliasing, anche su console di nuova generazione. Nel complesso, viene salvato in calcio d’angolo dall’ottima direzione artistica: l’intenzione di offrire un mondo vasto e colorato c’è tutta, ma la messa in pratica non è di certo delle migliori.

Il frame-rate, dal canto suo, giova largamente della povertà generale per offrire un’esperienza che raggiunge spesso i 60 fotogrammi per secondo, eccezion fatta per le battaglie più concitate e le sezioni cittadine. Questione totalmente differente per gli sprite 2D utilizzati durante le sequenze d’intermezzo, ben disegnati e fedelissimi a quanto già visto in anime e manga. Il fatto che sia anche interamente doppiato (e sottotitolato nella nostra lingua) aggiunge un ulteriore fattore di immedesimazione assolutamente da non sottovalutare. In linea di massima, sul comparto sonoro, c’è davvero poco di cui lamentarsi: buono il doppiaggio, altrettanto buone le OST che ci accompagnano in battaglie e scampagnate.

è indubbio che ci ritroviamo di fronte a un gioco che dà priorità alla fluidità sacrificando la ricchezza visiva.

5 In conclusione

Sword Art Online: Hollow Realization è un prodotto tutto sommato onesto, divertente quanto basta e piuttosto lontano dai button-smasher dei più beceri. Non parliamo di un gioco difficile né chissà quanto vario, ma riesce comunque a sorprendere per spettacolarità, opzioni tattiche e capacità gestionale del proprio team. Sfaccettato e con due grandi anime al suo interno, Hollow Realization offre Gioco di Ruolo e simulatore d’appuntamento in un unico pacchetto; nessuno di questi aspetti rappresenta lo stato dell’arte e, infatti, finisce per convincere più per quantità che per effettiva qualità.

Siamo di fronte a un gioco strapieno di incarichi con cui tenersi occupati, primari e non, e che promette di tenere incollato il giocatore alla TV per decine e decine di ore. Manca di varietà o di una trama che abbia appeal anche a chi è estraneo non alla saga, ma centra il bersaglio più che discretamente e finisce per offrire un pacchetto fruibile dai palati più disparati. Non eccelle in quasi nulla, tant’è vero che il buon risultato è frutto esclusivamente della somma delle sue parti, ma riuscirà comunque a spingere i milioni di fan di Sword Art Online a saltare nuovamente nel mondo di Kirito e del suo dolce harem.

Sword Art Online: Hollow Realization - Launch Trailer | PS4, Vita

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
7.5
sword-art-online-hollow-realization-recensione<b>PRO</b><br> Tantissime possibilità relazionali con gli NPC <br> Alta longevità <br> Fedele a personaggi e tematiche dell'opera originaria <br> <b>CONTRO</b><br> Tecnicamente arretrato <br> L'enorme mole di dialoghi statici potrebbe spaventare <br> Ripetitività di fondo

1 commento

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