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Tales of Cosmos – La Recensione

1 Non il solito gioco, o sì?

Cos’è un Indie? Siamo soliti pensare agli indie come a dei giochi spesso dalla dubbia componente di intrattenimento, “mezzi giochi” addirittura, nulla a che vedere con quei rinomati AAA che popolano il mercato videoludico da sempre, propinandoci prodotti ben curati e costruiti appositamente per sbarcare il lunario. Un indie è però molto di più e, certe volte, è sinonimo di un sogno, reificazione di tutto quello che i suoi sviluppatori in erba si sono impegnati a concretizzare nel materiale. Questo è sicuramente il caso del particolare Tales of Cosmos, apparentemente un gioco proprio come tanti altri: una goccia nel mare di creazioni ludiche presenti nel grande oceano che è Steam. La piccola Red Dwarf Games, software house bulgara con sede in quel di Budapest, torna alla carica dopo l’originale The Old Tree, un gioco free to play che permetteva al giocatore di impersonare una giovane e bizzarra creatura aliena fin dal momento della sua nascita. Una sorta di avventura grafica dai temi inquietanti, a volte addirittura tendenti all’horror, che non ha mancato di stupire (in bene) il navigato e critico pubblico di Steam. Ora, con il neonato Tales of Cosmos, l’avventura è ancora una volta ambientata nello spazio, frontiera sempreverde nell’ambito videoludico, ma i toni sono decisamente più distesi e tendenti allo humor e al nonsense, quasi per fare il verso a quella genialità che tanti anni fa emergeva dalla massa presentando un certo Monkey Island… I protagonisti, in questo caso, sono però stati raddoppiati e troviamo davanti ai nostri occhi una coppia decisamente fuori dal comune: un cane e una scimmia, entrambi esperti esploratori degli spazi siderali del cosmo sconosciuto.

2 Ritorno al passato

Come è possibile evincere fin dai primi istanti di gioco, in Tales of Cosmos è ben radicata una componente di divertimento che attinge alle più classiche avventure grafiche degli anni ’90. L’intento è stato addirittura reso esplicito dal team di Red Dwarf Games, che con questa affermazione è riuscita da una parte a cogliere l’attenzione di un pubblico di gamer maturi e “d’altri tempi”, dall’altra ha rischiato di invischiarsi in un’impresa ardua e potenzialmente limitata all’interesse di una nicchia di utenti decisamente ristretta. Nei panni del cane-astronauta Perseus e della scimmia-scienziato Gagayev (che richiama ovviamente al primo uomo ad aver raggiunto lo spazio, il sovietico Jurij Gagarin), la nostra avventura ci porta da subito ad esplorare una sorta di ambientazione open-world dalla grafica bidimensionale ed essenziale sotto molti punti di vista. Scopo del gioco è quello di esplorare ognuno dei ben diversificati e assurdi pianeti che si trovano entro la portata del nostro modesto radar e, ovviamente, riuscire a trovare un modo per tornare a casa a seguito di un poco fortunato atterraggio. Caratteristica unica di Tales of Cosmos, oltre alla strana accoppiata di amici, è sicuramente la grafica, caratterizzata da sfondi e dettagli realizzati a mano, una merce abbastanza rara in questo periodo dove il 3D ha ormai conquistato prepotentemente la maggior parte delle software house presenti sul mercato. Sia ben chiaro, però, che l’aspetto meramente estetico del gioco non è quello che più vuol dare risalto all’opera, bensì un mezzo originale per renderla abbastanza unica nel suo genere.

3 Varietà e diversificazione

Parte decisamente interessante, e sicuramente più in grado di catturare il pubblico, è quella derivante dall’esplorazione dei pianeti presenti nel gioco. Ognuno di questi è infatti portatore di un’ambientazione unica dove nostra premura sarà quella di risolvere puzzle e rinvenire oggetti utili per il proseguimento della nostra importante missione scientifica. Per tale motivo preparatevi quindi a compiere più visite su ognuno dei corpi celesti presenti in quanto gli enigmi che andrete ad affrontare saranno tutt’altro che scontati e dotati di un vero senso logico. Non tutti almeno. Ovviamente, trattandosi di un gioco indie, in Tales of Cosmos dobbiamo subito comprendere che non è possibile aspettarci la profondità e l’accuratezza tecnica presente in titoli realizzati con un vero budget. Qui è invece importante focalizzarsi nello scoprire l’intento dei programmatori, cercando di interpretare e riconoscere il loro pensiero. A farla da padrone tra le infinite stelle del cosmo vi è però una colonna sonora davvero appagante che non mancherà di farci compagnia nel nostro peregrinaggio sci-fi.

4 Conclusioni

Complessivamente, Tales of Cosmos è un gioco decisamente ben realizzato ed appagante per coloro che non sono alla ricerca del solito tripla A. Se siete alla ricerca di una grafica ricercata e un’ambientazione originale, e se siete amanti di quella poetica nonsense caratteristica di scrittori come il grande Lewis Carrol, Tales of Cosmos potrebbe davvero fare al caso vostro, trasportandovi in un universo allegorico e onirico, dove la ragione permane unicamente nella logica che guiderà i vostri pensieri. Se poi proprio non avete intenzione di rischiare, potete comunque andare a colpo sicuro e scaricare intanto la demo del gioco presente su Steam.

Tales of Cosmos Launch Trailer

 

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
8
tales-of-cosmos-la-recensione<strong>PRO:</strong><br> Perfetto stile anni '90<br> Enigmi interessanti e non sempre ovvi<br> Atmosfera coinvolgente<br> <strong>CONTRO:</strong><br> Troppo corto<br> Anacronistico per molti<br>

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