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Tekken 7 – Recensione

1 Quante ne ha passate, quella vecchia volpe di Heihachi: in fin dei conti, il vero protagonista di Tekken è sempre stato lui, insieme a suo figlio Kazuya.

La storia dei Mishima si è protratta dal lontano 1994 fino a oggi, con l’uscita di Tekken 7 e la promessa di porre fine a questo duopolio che sembra eterno. La stessa Bandai-Namco ha voluto omaggiare i due antagonisti (perché di questo si tratta, caso più unico che raro) dedicando la collector’s edition del titolo a padre e figlio, con una bellissima statua che riproduce una scena di combattimento tra i due.

La prima cosa che si nota in Tekken 7 è proprio questa, l’importanza data alla lunghissima faida della famiglia Mishima, pilastro narrativo talmente importante da meritarsi l’intera modalità storia di questo settimo capitolo: niente più trame personalizzate in base al personaggio scelto, come in Tekken 6 con Lars e Alisa, la modalità principale ha una sola trama e un solo epilogo. Ogni capitolo è scandito dalla narrazione di un non meglio specificato giornalista, devastato dalle perdite subite per colpa della Mishima Zaibatsu, compagnia di proprietà di Heihachi e famiglia. Per ognuno di essi ci si trova a combattere utilizzando un personaggio diverso in base agli avvenimenti, combattimenti che servono solo da espediente per intervallare i vari filmati in CG che portano fino ai titoli di coda e al tanto atteso epilogo.

è impossibile prendere sul serio le vicende narrate, ci si lascia trasportare per scoprire il finale

Già, perché la trama è totalmente folle e irrealistica, in pieno stile Tekken: tra satelliti che distruggono palazzi, vecchi coi capelli a punta che fanno fuori una intera armata di soldati con la forza dei pugni, demoni che comandano multinazionali e chi più ne ha più ne metta, è impossibile prendere sul serio le vicende narrate, ci si lascia trasportare per scoprire il finale, più che altro. Ah, e non è ancora chiaro come facciano a capirsi tra loro persone che parlano lingue diverse…

2 Non solo picchiaduro

In ogni caso, ci sono anche alcune variazioni sul tema, come sequenze sparatutto (?) e sfide dove bisogna abbattere una lunga serie di “soldati manichino”: nonostante tutto, però, anche a difficoltà standard ci si ritrova a ripetere alcuni combattimenti, resi particolarmente difficili sia dalla forza dell’avversario che dall’aumento della difficoltà nelle ultime battute. In totale la modalità storia porta via più o meno 5 o 6 ore, una longevità assolutamente rispettabile, considerando che parliamo di un picchiaduro, genere che non fa del single player il suo punto di forza.

Un altro paio di ore, invece, vanno via portando a termine le storie dei personaggi secondari, ovvero tutti quelli che non hanno un ruolo nella modalità principale con la faida dei Mishima: in questo caso è bene notare come l’impegno profuso sia nettamente inferiore, con un singolo incontro per ogni combattente e relativo (breve) filmato di epilogo, un po’ poco rispetto al passato, ma ci si accontenta.

Un’aggiunta gradita, che rende ancora più spettacolari i combattimenti, è rappresentata da brevi sequenze cinematiche realizzate per certe mosse

Accantoniamo per un attimo le varie modalità per parlare del fulcro di ogni picchiaduro, il gameplay: in Tekken 7 si possono ritrovare tutti gli elementi che da sempre contraddistinguono la saga, la velocità dei movimenti, il gioco aereo (anche se il juggling è stato leggermente penalizzato rispetto al passato), conditi da alcune preziose aggiunte che rendono il combat system ancora più profondo. Le Rage Arts sono l’entrata più gradita: si tratta di una sorta di “finisher”, un attacco di devastante potenza che è possibile sferrare solo in fin di vita, utilissimo per ribaltare le sorti dell’incontro. Le Rage Drive, invece, sono particolari mosse concatenabili come conclusione di una combo, per infliggere ingenti danni. Infine, le Power Crush sono utili in fase difensiva, se azionate col giusto tempismo permettono di assorbire i danni e contrattaccare senza lasciare possibilità di difesa all’avversario. Ogni personaggio ha il suo specifico moveset, molti dei quali aggiornati per l’occasione: tra le new entry, invece, segnaliamo il nostrano Claudio (abbastanza buffo da sentir parlare in italiano nella storia), Katarina, Josie, Shareen, Gigas, la tanto criticata Lucky Chloe, Kazumi (moglie di Heihachi) e infine lui, la guest star direttamente da Street Fighter, Akuma. Un’aggiunta gradita, che rende ancora più spettacolari i combattimenti, è rappresentata da brevi sequenze cinematiche realizzate per certe mosse, una vera gioia per gli occhi.

3 Caccia al tesoro

Per chi non dovesse accontentarsi della storia, è presente la classica modalità Arcade, dove affrontare uno dopo l’altro vari combattenti e la Battaglia Tesoro, un’interessante novità: similmente a quanto accade nell’arcade mode, si affrontano in sequenza i nemici, con la differenza che al termine di ogni incontro si vince un forziere contenente un accessorio di modifica o quant’altro. Molto interessante anche la galleria, che per la gioia dei fan mette a disposizione tutti, ma proprio tutti i filmati di ogni singolo Tekken uscito, un modo utile per fare un recap degli episodi precedenti: c’è materiale per riempire tonnellate di ore!

Infine, le modalità online: oltre alla solita partita del giocatore e partita classificata, che non necessitano di spiegazioni, è possibile partecipare anche a tornei organizzati da altri utenti o creare il proprio: grazie alle decine di personalizzazioni disponibili per ogni personaggio è praticamente impossibile trovarne uno uguale al proprio online. Durante la nostra prova abbiamo affrontato diverse partite, per il momento la struttura di rete regge molto bene, i combattimenti scorrono senza problemi e non c’è traccia di lag, speriamo rimanga così anche dopo il day one del 1 giugno, a oggi il giudizio è estremamente positivo.

la struttura di rete regge molto bene, i combattimenti scorrono senza problemi e non c’è traccia di lag

Tecnicamente Tekken 7 si presenta molto bene: l’Unreal Engine 4 svolge egregiamente il suo lavoro sui modelli poligonali dei personaggi, più dettagliati che mai e fluidi nei movimenti, meno bene per quanto riguarda gli ambienti, con arene non sempre all’altezza per colpa di compenetrazioni e altre magagne tecniche, niente da dire invece per quanto riguarda la direzione artistica, come sempre molto evocativa.

Nel deserto di picchiaduro di livello sulla generazione attuale, Tekken 7 è un’oasi, un titolo imprescindibile per gli amanti del genere e meritevole di una possibilità anche per i non avvezzi ai “rullacartoni”. Grazie all’immediatezza del combat system e alle tante possibilità offerte come parco modalità, potrebbe rivelarsi un gioco che non uscirà tanto presto dalle console di tanti, tra una serata con amici e una partitina online. Get ready for the next battle!

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Tekken 7 - PS4/XB1/PC - The Mishima feud (Official Opening Movie)

Tekken 7 - PS4/XB1/PC - All you need to know (Features Trailer)

Tekken 7 - PS4/XB1/PC - Rage Art and Rage Drive (Tutorial Video)

Tekken 7 - PS4/XB1/PC - Movement (Tutorial Video)

Tekken 7 - PS4/XB1/PC - Power Crush (Tutorial Video)

 

 

 

RASSEGNA PANORAMICA
Voto:
9
tekken-7-recensione<b>PRO</b><br> Ottime aggiunte nel combat system <br> Un sacco di cose da fare <br> Online solido <br> Benissimo l’Unreal Engine 4... <br> <b>CONTRO</b><br> …anche se pecca sulle ambientazioni <br> Storie brevissime per i personaggi secondari <br>

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