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The Disney Afternoon Collection – Recensione

1 Reminiscenze

Ci troviamo nell’epoca della grafica spaccamascella, dell’evoluzione senza freni, dei titoli che si avvicinano sempre più ai film e degli sviluppatori che non regalano più semplici giochi, ma esperienze a tutto tondo. E poi c’è il duo Disney-Capcom.

The Disney Afternoon Collection è un tuffo nel passato nudo e crudo, con pochissimi orpelli a ornarlo e con un fascino praticamente nullo agli occhi di coloro che – volenti o nolenti – fanno parte di un’era che non c’è più.

L’era delle avventure brevi ma intense, dell’impossibilità di salvare la partita, della costrizione di completare un gioco in un’unica sessione, il tutto contornato da gameplay frenetici e ragionati, dove ogni minimo errore poteva tradursi nella perdita di ore di progressi. Parliamo ovviamente degli anni ’90, quel periodo d’oro che – tra un capolavoro e l’altro – ha sancito l’abbandono delle due dimensioni in favore di mondi più ricchi ed esplorabili, finalmente, in lungo e in largo.

L’era delle avventure brevi ma intense, dell’impossibilità di salvare la partita, della costrizione di completare un gioco in un’unica sessione

Alcuni dei titoli contenuti in questa collezione, tra l’altro, si sono ritrovati addirittura a nascere a cavallo tra queste due filosofie videoludiche e, per questo motivo, sono finiti fuori dai radar dei più. Per esempio, scommettiamo che sono in molti a non aver mai messo mano a Ducktales 2 o al seguito di Cip ‘n Dale, eppure eccoli lì, ancora intatti in tutto il loro inequivocabile, intramontabile splendore vintage.

2 Animali fantastici e dove trovarli

Figlio del successo della Mega Man Legacy Collection, questo pacchetto racchiude sei perle di variegata bellezza, tutte sviluppate da Capcom e incentrate sulle bizzarre avventure di personaggi Disney, paperi o scoiattoli che siano. Per la precisione, parliamo di Ducktales, Ducktales 2, Darkwing Duck, TaleSpin, Chip ‘n Dale Rescue Rangers e Chip ‘n Dale Rescue Rangers 2.

A guidare la fila, per forza di cose, è proprio Ducktales. Non è la prima volta che, in questi ultimi anni, ci capita tra le mani la vecchissima avventura in giro per il mondo – e non solo – di Zio Paperone.

Il remake è ancora storia recente, ma qui siamo proprio di fronte all’originale così come era stato partorito, senza livelli aggiuntivi, grafica e musiche rivisitate, e così via. Parliamo di un platform a scorrimento con aree che, oltre che in orizzontale, si estendono anche verticalmente. Comunque è il bastone a farla da padrone, dato che può essere utilizzato sia per colpire pezzi di scenario che per essere “cavalcato”, sulla falsariga di un pogo.

Con la giusta dimestichezza, il bastone diventa ben presto una vera e propria appendice, oltre che un divertentissimo e comodissimo mezzo di trasporto per superare in tutta sicurezza ostacoli ambientali e nemici. Il seguito, bene o male, espande tutto ciò che già c’era nel predecessore e si propone come un platform ancor più vasto ed esplorativo. Il risvolto della medaglia, però, è la mancanza di una soundtrack memorabile quanto quella del capostipite. Dopotutto, può esserci una sola Luna.

Figlio del successo della Mega Man Legacy Collection, questo pacchetto racchiude sei perle di variegata bellezza

A seguire – ma qui si va a gusti personali – c’è Darkwing Duck, che ancora oggi riempie il cuore con la sua atmosfera cupa, i suoi colori freddi e quell’intramontabile chip-tune. Differentemente da Ducktales, Darkwing Duck si concentra su un platforming più ragionato e nemici su cui avere la meglio con la pistola elettrica, piuttosto che saltandogli in testa. Se il primo può essere paragonato a un Metroid all’acqua di rose, questo invece sarebbe la controparte zoomorfa di Mega Man, pur senza riuscire ad acciuffarne la medesima profondità, né sull’aspetto action che su quello puramente salterino. In ogni caso, sprizza ancora carisma da tutti i pori.

I due Chip ‘n Dale, a dirla tutta, condividono bene o male stessi pregi e difetti. Parliamo di altri platform a scorrimento la cui peculiarità cade, oltre che nella possibilità di raccogliere ogni oggetto e lanciarlo contro i malcapitati di turno, nella divertentissima modalità cooperativa. Proprio questa modalità, tra l’altro, decretò il loro successo due decenni fa. A chiudere il gruppo c’è TaleSpin, sparatutto aereo a scorrimento orizzontale e, forse, titolo più difficile del pacchetto.

3 In conclusione

Il lavoro di rimasterizzazione è eccelso e, per quanto non sia stata modificata una sola virgola della veste estetica di ognuno dei sei titoli, il team di sviluppo è riuscito a renderli guardabilissimi ancora oggi, anche su TV moderne. Le varie aggiunte, però, risultano forse un po’ superflue, soprattutto per il target a cui la Collection è indirizzato.

La possibilità di riavvolgere il tempo a piacimento e cancellare ogni nostro errore è un vantaggio fin troppo comodo, capace di distruggere in men che non si dica i delicati equilibri di esperienze difficili, ma estremamente appaganti. Introdotta tra l’altro anche la possibilità di salvare la partita, almeno una volta a titolo.

Certo, nel caso si voglia godere delle esperienze originali – non inquinate da alcuna convenzione moderna – si può benissimo far finta che non esistano. La tentazione, però, resta sempre grande. Apprezzatissime invece le nuove modalità Boss Rush e corsa contro il tempo, con tanto di classifiche online.

Le varie aggiunte, però, risultano forse un po’ superflue, soprattutto per il target a cui la Collection è indirizzato.

The Disney Afternoon Collection è proprio ciò che ci aspettavamo, né più né meno, e darle un voto oggettivo è un compito molto più complesso di quanto possa sembrare a una prima occhiata.

Alcuni di quei giochi sono invecchiati meglio di altri ma, in tutta sincerità, sono ancora tutti godibilissimi ancora oggi. Difficile che questo pacchetto finisca per ammaliare il giocatore medio odierno, in ogni caso, o chiunque altro non li abbia mai provati al tempo e non sia attratto da un semplice fattore nostalgico.

Proprio per questo, non abbiamo compreso fino in fondo l’introduzione di meccaniche – opzionali, per fortuna – atte a semplificare enormemente l’esperienza generale. A parte questo, sprizzano “vecchiaia” – quella bella – da tutti i pori e risultano quindi consigliatissimi a chiunque abbia condiviso la propria infanzia con queste leggende e che, oggi come oggi, non sapeva più come recuperarle.

The Disney Afternoon Collection - Announcement Trailer

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
7.5
the-disney-afternoon-collection-recensione<b>PRO</b><br> Sei grandi classici, in un unico pacchetto <br> Svecchiati il giusto per risultare godibili anche su TV nuove <br> <b>CONTRO</b><br> Novità di gameplay fin troppo invasive, per quanto opzionali <br> Non siete appassionati di retrogaming? Statene lontani

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