From Zero to Hero
The Elder Scrolls Online, quando arrivò sul mercato, fu un grande insuccesso. E lo fu anche in tutti i mesi a venire, a dire il vero, almeno fin quando non mutò nel Tamriel Unlimited che tutti oggi conosciamo. Non lo diciamo noi, sia chiaro: lo dice il team stesso. Quando siamo stati invitati a Londra per dare un’occhiata esclusiva alla nuova espansione in arrivo per il celebre MMORPG, Bethesda ha fatto quasi un “mea culpa”.
Ha passato così tanto tempo a elencare tutto ciò che c’era di sbagliato, e quanto fossero giuste le feroci lamentele degli utenti, che per un attimo abbiamo seriamente creduto di non aver mai visto così tanta umanità e umiltà da parte di un team di sviluppo.
Quello che inizialmente poteva sembrare un facile metodo per imbonirsi la stampa, però, diventa ben presto la prova definitiva che – con la giusta forza di volontà e una buona dose di olio di gomito – si può risalire da ogni situazione, per quanto apparentemente irrecuperabile. Con l’arrivo di Tamriel Unlimited e il successivo approdo su console di nuova generazione, il quadro generale è sensibilmente migliorato; l’abbandono dell’abbonamento, soprattutto, ha fatto sì che sempre più persone si avvicinassero al prodotto senza dover sborsare ulteriore denaro dopo aver già acquistato il gioco di base. E scusateci se è poco.
Mese dopo mese, tutti i principali problemi sono diventati solo un lontano ricordo e – quando nessuno ci avrebbe più scommesso un soldo – The Elder Scrolls Online si è trasformato in uno degli MMO più giocati e apprezzati degli ultimi tempi. E la concorrenza, lo sapete, non è affatto poca. Dopo infiniti aggiustamenti ed espansioni, TESO è sempre più vicino a raggiungere la sua vera forma finale, ed è proprio per questo che oggi ci troviamo nuovamente qui, a parlarvi di tutti quei contenuti che andranno ad aggiungersi a breve; contenuti che, per forza di cose, faranno impazzire ogni fan di vecchia data.
Dopotutto, parliamo del reinserimento di un vecchio gioco in un capitolo nuovo, e non è cosa da tutti i giorni.
Ed ecco quindi che la provincia di Morrowind, già ammirata nel terzo episodio della saga, va ad accorparsi al già vastissimo universo di questo spin-off online. L’annuncio è riuscito alla grande a infiammare gli animi degli appassionati e, sinceramente, non ne siamo neanche così sorpresi. Il fattore nostalgia non va mai sottovalutato, soprattutto in saghe le cui radici affondano in decenni fa. Questo – la software house – lo sa, e ne approfitta per metterlo subito in chiaro.
Bethesda, nonostante il lavoro di rimasterizzazione piuttosto certosino, promette un tuffo nel passato fedele e soprattutto integrale. Non parliamo del ritorno di una semplice zona, né di qualche piccolo rimando al capolavoro che fu, ma di una Morrowind intera (o, quantomeno, l’enorme area vulcanica) presa di peso e trasportata nel nuovo gioco, popolata dalla medesima flora e fauna caratteristiche del suo strambo ecosistema e rinnovata il giusto per non risultare semplice e scontato fan-service.
Il fattore nostalgia non va mai sottovalutato, soprattutto in saghe le cui radici affondano in decenni fa.
Vecchio nel nuovo. Stereotipo? No, leggenda
In arrivo a giugno, questa espansione diventerà anche una nuova zona di partenza per i neofiti, oltre che un vero e proprio mini-mondo in cui tenersi impegnati con decine di ore di quest primarie e secondarie. Ciò significa che dovremmo aspettarci anche un tutorial differente, e che potremo anche rimandare a tempo indeterminato l’imprigionamento e la successiva fuga da galera.
Essendo il titolo ambientato secoli prima l’originale Morrowind, dovremo comunque aspettarci un ambiente piuttosto differente da quello che conosciamo. Il vulcano che campeggia al centro dell’isola non è ancora completamente eruttato, quindi sarà normale incappare ancora vari insediamenti umani e non, lì intorno. Aspettatevi però un’atmosfera sostanzialmente invariata, con funghi giganti che coprono i raggi del sole e nemici dall’aspetto sospettosamente extraterrestre.
Chi si è avvicinato alla saga solo con Oblivion o Skyrim, comunque, non finirà per sentirsi spaesato. Vero, la concezione di fantasy di Morrowind è piuttosto differente da quella radicata nell’immaginario comune, ma anche un completo neofita potrà finire per apprenderne caratteristiche e peculiarità pur senza conoscere l’opera originale.
Dialoghi extra e documenti da spulciare torneranno in gran quantità, quindi tuffarsi in questo colorato universo – e comprenderne l’impatto culturale e qualitativo che ha poi avuto sui seguiti – sarà comunque alla portata di chiunque.
Il DLC introdurrà anche una nuova classe: il Guardiano. Questo versatile guerriero, accompagnato da un orso da battaglia, si rifà agli archetipi ranger/druidici classici del genere, promettendo di occupare tanto il ruolo da tank quanto quello da incantatore e curatore. L’abbiamo visto in azione e, effettivamente, sembra a suo agio un po’ in tutti i campi: così tanto che qualcuno si è persino interrogato sul suo effettivo bilanciamento in-game.
I suoi poteri sono tutti basati su ghiaccio e acqua, utili tanto nel rimarginare le ferite degli alleati quanto per colprire mortalmente ogni avversario che gli si parerà davanti. In tutto ciò, vanta persino tre nuovi “skill tree” a lui esclusivi, uno dei quali ovviamente dedicato agli animali da compagnia.
Il DLC introdurrà anche una nuova classe: il Guardiano. Questo versatile guerriero, accompagnato da un orso da battaglia, si rifà agli archetipi ranger/druidici classici del genere, promettendo di occupare tanto il ruolo da tank quanto quello da incantatore e curatore.
Bruciare in compagnia
Questa espansione, tanto per aggiungere altra carne al fuoco, accompagnerà all’area di Vvardenfell e alla nuova classe del Guardiano anche delle rinnovate modalità per gli scontri multigiocatore. I “Battlegrounds”, così come li definisce Bethesda, sono delle vere e proprie arene capaci di trasformare Elder Scrolls in una sorta di sparatutto. Per quanto l’accostamento possa sembrarvi strano, sappiate che in realtà l’idea pare funzionare alla grande.
I ritmi sono serratissimi, i nascondigli ridotti al minimo: o si uccide, o si viene uccisi. Il team di sviluppo ha infatti paragonato questi match a quelli di un “Quake più lento” e ha precisato che, nonostante all’inizio ne avremo a disposizione solo tre campi – ognuno ispirato a una differente cultura – dovremmo aspettarcene altre nel prossimo futuro. Nelle arene, tre squadra da quattro giocatori si fronteggeranno senza regole, senza limitazioni e senza esclusioni di colpi in classici deathmatch, nella conquista di varie aree o persino in un appassionante Cattura la Bandiera.
Va sempre tenuta in conto anche la conformazione dell’ambiente di gioco che, dipendentemente dai casi, potremo persino sfruttare a nostro vantaggio. Una delle mappe, ad esempio, vanta una torre centrale utile per tenere sotto controllo l’intera zona circostante, mentre un’altra ha dei teletrasporti sparsi in giro che ci permettono di materializzarci alle spalle dei nemici e prenderli di sorpresa. Bethesda parla di una vera e propria royal rumble, un giusto compromesso tra le battaglie campali nelle aree aperte e i match esclusivi a pochi partecipanti.
Occhio anche alla nuova Halls of Fabrication, un durissimo “raid” in cui un gruppo di amici dovrà cooperare al meglio delle loro possibilità per venire a capo di una torre mortale popolata da macchine avanzatissime; una delle quali, tra l’altro, già ammirata nel primissimo trailer di presentazione.
Ancora in fase di testing, invece, dei pratici tag a fondo schermo che ci terranno costantemente aggiornati sulle abilità speciali e sui buff attualmente equipaggiati. Un ottimo metodo – tra l’altro, totalmente personalizzabile – per non perdere di vista tutti quei “retroscena” di cui un giocatore professionista dovrebbe essere sempre conscio.
I “Battlegrounds”, così come li definisce Bethesda, sono delle vere e proprie arene capaci di trasformare Elder Scrolls in una sorta di sparatutto.
In conclusione
Totalmente a sorpresa, Morrowind non è semplicemente Morrowind. Nel senso: arriverà davvero una nuova area esplorabile da soli o in compagnia – grossa quasi quanto il gioco originale, tra l’altro – ma le novità del futuro DLC non si fermano affatto qui.
Parliamo forse di una delle espansioni più corpose di sempre, un contenuto aggiuntivo capace non solo di estendere i confini di un MMORPG già grosso di suo, ma che lo arricchisce con una vagonata di extra assolutamente da non sottovalutare. Il Guardiano è una classe interessantissima e sfaccettata (forse fin troppo), mentre i “Battleground” promettono di trasformarsi nella giusta via di mezzo tra le più famose battaglie campali e le piccole arene esclusive a pochi giocatori.
In tutto ciò, considerate anche l’arrivo di un nuovo “raid”. Gli sviluppatori assicurano che ci vorranno decine di ore già solo per portare a compimento le quest principali e, considerando anche tutto il contorno, non ci sorprenderemmo se il contatore arriverà poi addirittura a triplicarsi. Insomma, un tuffo nel passato non ci ha mai affascinato così tanto prima d’ora, e se è vero che il buon giorno si vede al mattino allora, in cuor nostro, speriamo che Morrowind sia solo la punta di un iceberg ben più grosso.
Giugno, a tal proposito, non sarà mai abbastanza vicino.
Insomma, un tuffo nel passato non ci ha mai affascinato così tanto prima d’ora, e se è vero che il buon giorno si vede al mattino allora, in cuor nostro, speriamo che Morrowind sia solo la punta di un iceberg ben più grosso.