L’arte del passeggio
Ciò che rende Skyrim così grandioso è, in primis, il suo senso del viaggio. Non è di certo l’unico gioco di ruolo che ci catapulta in un mondo ben progettato e ricco di dettagli, ma il piacere di seguire quei rigagnoli fino a valle per vedere se sfociano in un punto d’interesse, di interagire con ogni edificio cittadino o con le persone che lo abitano, la possibilità di uscire da ogni situazione con metodi differenti (e, spesso, non letali) rende questo quinto episodio un ulteriore passo in avanti rispetto a Oblivion. Se consideriamo la somma delle sue parti, ironicamente, anche il più recente Fallout 4 fa fatica a stargli dietro.
Ovviamente, così come i suoi predecessori, Skyrim non costringe in alcun modo a controllare minuziosamente ogni anfratto del suo mondo. Chiunque voglia tuffarsi completamente nella “lore” che fa da sfondo al gioco può esaurire le infinite opzioni di dialogo offerte da ogni NPC che gli si para sul cammino, sfogliare la vagonata di libri e informarsi su racconti, leggende e razze che popolano quella terra, mentre tutti gli altri possono benissimo lanciarsi a capofitto nelle brutali battaglie e trasformare Skyrim in un dungeon-crawler a tutti gli effetti. La serie di The Elder Scrolls, infatti, è famosa non solo per le lunghe scarpinate in ispiratissimi ambienti fantasy, ma anche per i combattimenti, la sua concezione di gioco di ruolo, le tombe da profanare e molto altro ancora.
Non va neanche precisato, però, come capitombolare verso l’obiettivo più vicino e completare missioni primarie e secondarie a raffica non sia affatto il modo giusto di goderne. Ogni anfratto, ogni comprimario, ogni gilda, ogni nemico – dal granchietto più minuto al troll più spaventoso – vantano un’impressionante storia alle spalle. Il racconto di Skyrim non risiede in ciò che ti sbatte in faccia fin dal primo minuto di gioco, ma nella spaventosa mole di informazioni che si annida dietro dialoghi, testi, architetture. L’idea di trovarsi in un mondo vivo, mutevole e conscio degli avvenimenti focali è fortissima, ed è proprio quello il suo punto forte, perché regala perennemente la sensazione di un universo che è, è stato e sempre sarà.
è proprio quello il suo punto forte, perché regala perennemente la sensazione di un universo che è, è stato e sempre sarà.