Rimasterizzazione?
Veniamo ora al punto focale della nostra recensione. Se è vero che non tutti hanno avuto la fortuna di giocare Skyrim a suo tempo, c’è anche chi è saltato in questo articolo solo per capire quanto effettivamente questa rimasterizzazione meriti un secondo esborso monetario. Partiamo da un presupposto: per quanto l’impatto iniziale sia forse un po’ deludente, i passi in avanti sono oggettivi e doppiamente palesi, quando si fa un paragone diretto con la versione originale. Purtroppo, per quanto la software house abbia provato a poggiare un “velo” più gustoso sull’opera generale, l’infrastruttura tecnica resta quella ormai vetusta del lontano 2011. Ci ritroviamo di fronte a un prodotto più piacevole da guardare, certo, ma il connubio di vecchio e nuovo rende questa Special Edition una continua altalena, capace di spaziare in men che non si dica da panorami mozzafiato a inquadrature ravvicinate piuttosto sconfortanti.
In primis, è facile notare come sia stato cambiato l’intero sistema di illuminazione, ora più caldo e realistico. Lo Skyrim originale, sotto l’aspetto artistico, è molto più spento e desolante, cosa che invece non possiamo dire delle nuove e coloratissime distese naturali. Qualcuno potrebbe magari storcere il naso di fronte a un’operazione invasiva che, obiettivamente, snatura ciò che era il lavoro di base, ma noi siamo comunque soddisfatti di fronte alla scelta di rendere più viva e soffusa ogni ambientazione di gioco, dungeon compresi. La distanza visiva è notevolmente migliorata, così come gli effetti di luci e ombre, la ricchezza della vegetazione e gli shader applicati all’acqua. Il problema principale è che parliamo di tecnologie moderne applicate su una base che non sempre riesce a tenere il passo.
Il lavoro sul rinnovamento delle texture è davvero minimo, mentre i modelli di ambienti e personaggi sono rimasti praticamente invariati. Ed è proprio il contrastante connubio di vecchio e nuovo che rischia di ingannare negativamente, soprattutto nelle fasi iniziali. Il frame-rate, inoltre, è ancora bloccato a 30 fotogrammi per secondo, e non sempre stabili. Fortunatamente sono stati ridotti i tempi di caricamento, rendendo più piacevole l’esplorazione delle città e le numerose traversate tra esterni e interni degli edifici. In linea di massima, sì, poteva essere fatto di più, ma per gli utenti console resta comunque un enorme passo in avanti rispetto a ciò che hanno visto su PS3 e Xbox 360. Questione diversa invece per i giocatori PC, che a parte la palette cromatica, non noteranno chissà quante differenze. soprattutto se lo si paragona con le migliori versioni moddate disponibili in rete. Mod ora disponibili anche su console, tra l’altro, seppur con tutti i limiti del caso (cara PS4, non guardarci così).
il connubio di vecchio e nuovo rende questa Special Edition una continua altalena, capace di spaziare in men che non si dica da panorami mozzafiato a inquadrature ravvicinate piuttosto sconfortanti.