Se vi ritenete anche solo minimamente appassionati di videogame, è impossibile che il nome di Shinji Mikami non abbia gravitato attorno ai vostri acquisti almeno una volta. Il celebre game designer giapponese è autore di brand popolari come Dino Crisis, Killer 7, Vanquish, God Hand, Viewtiful Joe… ma soprattutto è il papà della serie Resident Evil.
Espedienti narrativi e gameplay attingono a piene mani a quel capolavoro indiscusso del genere che è Resident Evil 4.
Dopo un periodo di silenzio quasi totale che ha seguito il rilascio del quarto splendido Resident Evil (eccetto per qualche sporadica apparizione in progetti come Shadows of the Damned) Shinji Mikami sembra ora essere tornato al genere che gli è più congeniale e che gli ha dato più notorietà. E dopo aver abbandonato Capcom ha pensato bene di dar vita ad un nuovo survival. Senza restrizioni o imposizioni. Proprio come piace a lui! Mikami san torna a spaventare i giocatori. E questo gioco, secondo le sue stesse parole, potrebbe essere il suo lavoro definitivo!
Andiamo dunque a scoprire il nuovo incubo che Mikami ha deciso di confezionare per noi, prodotto da una collaborazione d’eccellenza tra il suo studio, Tango Gameworks, e la lungimirante Bethesda. Da quanto ci è dato sapere la trama ruota attorno al detective Sebastian Castellanos, che durante la più classica delle piovose notti da film horror riceverà una chiamata dal dipartimento, in cui gli verrà richiesto di dirigersi verso il Beacon Mental Hospital.
Varie ragioni porteranno il protagonista del gioco a scavalcare più volte il confine tra realtà e una dimensione parallela malefica.
Come da copione giunto nella struttura medica il protagonista si ritroverà catapultato in un vero e proprio incubo, tra auto della polizia deserte e una miriade di cadaveri ammassati all’interno della struttura sanitaria. Da qui in poi per una serie di ragioni Sebastian dovrà più volte scavalcare il confine tra la realtà e quella che parrebbe essere una dimensione parallela malefica, abitata da creature mostruose e assetate di sangue. È impossibile allo stato attuale avere una visione chiara del mosaico composto da Mikami. Ma espedienti narrativi e gameplay attingono a piene mani a quel capolavoro indiscusso del genere che è Resident Evil 4.
Ed è proprio da RE4 che Mikami ha deciso di ripartire per dar vita a The Evil Within. La visuale quindi è la più classica in terza persona con telecamera sopra la spalla destra e mira bloccata in movimento. Il tutto abbinato a un formato delle immagini di tipo cinematografico: quello in 21:9 anziché nei canonici 16:9. Con il nostro eroe che si ritroverà spesso a percorrere ambienti claustrofobici e cunicoli bui, abitati da creature insidiose pronte a banchettare con le sue carni.
Ci si è concentrati totalmente sull’aspetto survival e sul confezionare un’esperienza di gioco di qualità.
Ovviamente splatter a profusione, tensione costante e salti sulla sedia a raffica sono i cardini intorno a cui ruota questa produzione. Segni distintivi del “survival secondo Mikami”. A tutto questo si aggiungo un comparto tecnico che grazie all’engine id Tech 5 sembra davvero di ottima fattura. Insomma le premesse per un titolo di qualità dovrebbero proprio esserci tutte!
Il gioco arriverà a fine agosto, quindi non manca poi troppo al giorno del giudizio. E conoscendo il puntiglio del maestro Mikami siamo certi che non si tratterà di un buco nell’acqua. Il fatto che per questo gioco sia stata scelta la sola modalità di gioco single player, omettendo totalmente (e assennatamente) il multiplayer competitivo o il co-op, la dice lunga sulla filosofia che sta alla base. Ci si è concentrati totalmente sull’aspetto survival e sul confezionare un’esperienza di gioco di qualità, costruita attorno ad un delicato equilibrio tra trama e gameplay. E noi non vediamo l’ora di metterci sopra le mani!