
The Free Shepard, in uscita nel 2027 su PC Steam e PlayStation 5, si è mostrato con un trailer che ha subito catturato l’attenzione: atmosfere rarefatte, paesaggi aperti, un tono contemplativo… e soprattutto un protagonista completamente fuori dagli schemi.
Non un eroe comune, non un antieroe tormentato, non un supersoldato. Un cane da pastore. Un vero cane da lavoro, impegnato a condurre il proprio gregge attraverso ambienti vasti e spesso ostili.
Un mondo che richiama Death Stranding, ma con un’anima completamente nuova
La somiglianza più evidente – e inevitabile – è con Death Stranding: la regia, la lentezza deliberata dei movimenti, la centralità del viaggio e del legame con il territorio rievocano subito il capolavoro di Kojima. Ma The Free Shepard non appare come un clone: il cambio di prospettiva cambia tutto.
Qui il protagonista non trasporta pacchi, non collega città, non affronta entità sovrannaturali. Il suo compito è tenere unito un gregge, accompagnarlo, proteggerlo, assicurarsi che ogni pecora attraversi in sicurezza vallate, boschi, pianure e zone che sembrano toccare un mondo quasi onirico.
Il trailer suggerisce un ritmo intimo, quasi meditativo, dove il cuore dell’esperienza è il rapporto tra il cane, la natura e le creature che gli sono affidate.
Il cane come protagonista: non una gag, ma una scelta narrativa precisa
L’idea di un cane come personaggio principale potrebbe far pensare a un tono comico o leggero, ma il trailer mostrato ai TGA comunica tutt’altro. La narrazione sembra voler esplorare temi come la responsabilità, la fiducia e persino la solitudine del guardiano, trasmettendo un senso di malinconia e dedizione che raramente vediamo nei videogiochi. È un punto di vista nuovo e, paradossalmente, più “umano” di molte produzioni più tradizionali.
Frame Interactive punta a qualcosa di diverso
Se c’è una costante nei The Game Awards, è che ogni anno spunta un titolo che cerca di muoversi controcorrente. Quest’anno, quel ruolo sembra toccare a The Free Shepard. Frame Interactive non sembra puntare sull’azione o sugli effetti speciali: punta sull’atmosfera, sulla connessione con l’ambiente, su un’emotività che nasce dalla semplicità del gesto – guidare, proteggere, accompagnare.
Il risultato, almeno per ora, è un trailer che lascia addosso una curiosità enorme.
E soprattutto una domanda: come sarà davvero vivere un’avventura epica attraverso gli occhi di un cane da pastore? In una serata fatta di battaglie spaziali, mondi distopici, superproduzioni e ritorni attesissimi, The Free Shepard è quel tipo di annuncio che rimane impresso proprio perché arriva da un’altra direzione. Un progetto piccolo, poetico, con un’identità forte e immediatamente riconoscibile.
Dovremo aspettare il 2027, ma il viaggio di questo pastore a quattro zampe ha già lasciato il segno.









