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The King of Fighters XIV – Recensione

1 Dopo un’assenza dal mercato apparentemente infinita, The King of Fighters è finalmente pronto ad approdare su nuova generazione di console Sony con questa sua quattordicesima iterazione.

Tante le novità, tantissima la qualità ma – soprattutto – incalcolabile la nostra voglia di riallacciarci i guantoni e tornare a combattere. Nonostante l’aspetto esteriore un po’ alienante – complice soprattutto il passaggio ad uno stile grafico totalmente tridimensionale – possiamo già da ora assicurarvi come il nuovo picchiaduro SNK abbia solo cambiato lo strato più esterno della propria pelle, conservando come un tesoro inestimabile ciò che così forte gli batteva in petto. Vero, l’intenzione di avvicinare i neofiti, ora più che mai, è palese; i fan di vecchia data, però, non hanno alcun motivo di preoccuparsi. Nonostante i commenti negativi si siano sprecati, soprattutto dopo la primissima presentazione, possiamo assicurare come – pad alla mano – la differenza nel feeling è davvero labile. The King of Fighters XIV è spietato, veloce, tecnico e appagante proprio come ci saremmo aspettati e, sotto alcuni aspetti, persino di più. A questo giro, anche con una trama nuova di zecca.

2 The King of Fighters XIV – Tra cooperazione, tecnica e familiarità

Archiviati gli eventi precedenti, questo quattordicesimo episodio apre i battenti su una sceneggiatura completamente nuova. Sono passati svariati anni dall’ultimo torneo ed un omaccione russo di nome Antonov sembra intenzionato a farlo tornare in auge. Una volta comprati i diritti per trasmettere gli scontri in tutto il mondo, è pronto ad alzare nuovamente il sipario su una serie di match che vedrà vincitrice una sola squadra. Il canovaccio non è granché interessante, nonostante la presenza di qualche sorpresa ed un paio di gag piuttosto riuscite, ma il tutto viene comunque colmato dal grandissimo carisma delle decine di personaggi giocabili, oltre che dalle sfaccettatissime discussioni che insceneranno nei vari testa a testa. In linea di massima, tanto i vecchi protagonisti quanto le new-entry azzeccano in pieno lo stile colorito – e spesso scanzonato – che da sempre contraddistingue la saga e ci regalano un episodio enorme, con un roster composto da cinquanta alter-ego selezionabili e infinite combinazioni che non aspettano altro che essere testate.

Le regole di base sono rimaste pressoché invariate, con canonici scontri fino a tre giocatori per parte. Per chi non avesse bazzicato nei paraggi di The King of Fighters negli anni passati, precisiamo come non parliamo di confusionari tag-match con più personaggi a schermo in contemporanea. Si parte sempre con il classico 1 contro 1 e, al primo atterramento, il perdente viene sostituito da un altro membro del gruppo fino a esaurimento panchina. Il vincitore, in compenso, viene premiato con una piccola dose di energia extra, ma finisce comunque per ritrovarsi faccia a faccia con un combattente fresco e per forza di cose avvantaggiato. Tra le tante cose, è anche questo l’aspetto di The King of Fighters che più ha contribuito alla sua unicità: che siate dei pivelli o dei giocatori più navigati, per forza di cose finirete per inscenare battaglie dinamiche, mutevoli e mai scontate. Abbandonato il sistema Hyper Drive, vediamo la reintroduzione della Max Mode, nome familiare a chi segue il picchiaduro da tempo. Durante lo scontro, in pratica, sarà possibile caricare questa barra e, alla pressione di un tasto, potenziarsi per un breve periodo di tempo; queste barre, tra l’altro, sono cumulative e, dipendentemente dal numero conservato, potremo esibirci in tecniche più o meno devastanti, oltre che spettacolari come non mai.

3 Novità

Se è vero che parate, schivate, rotolate e contrattacchi funzionano similarmente al passato, la vera novità di questo capitolo è la Rush Combo. Si tratta di un sistema per “incollare” a un solo pulsante tecniche normalmente effettuabili tramite immissioni di tasti più complesse, permettendo quindi anche all’ultimo arrivato di esibirsi in danze mortali che avrebbe normalmente solo sognato. Prima che i veri appassionati inizino a gridare allo scandalo, però, va precisato come – per ovvi motivi di bilanciamento – effettuare una tecnica in Rush Combo non avrà i medesimi effetti, proprio a livello offensivo, della stessa tecnica immessa invece tramite la combinazione originaria. SNK, non l’ha mai nascosto, ha voluto puntare il più possibile sul grande pubblico, cercando forsennatamente un labile compromesso tra vecchio e nuovo, tra chiusura e apertura. La Rush Combo è forse il più grande risultato raggiunto in merito e, nonostante a una prima occhiata possa sembrare il trionfo dell’ignoranza più becera, non riesce comunque a sostituire gli effetti distruttivi ottenuti con il sudore e il lungo allenamento. Come è anche giusto che sia, aggiungiamo noi.

Oltre che nella modalità Storia, composta da dieci scontri di fila, il giocatore potrà impegnarsi in alcune sfide offline del calibro di gare a tempo, sopravvivenze e test di conoscenza combo che, per forza di cose, lo terranno impegnato per decine e decine di ore. Ovviamente è impossibile non citare la modalità online ma, nel momento in cui scriviamo, il titolo non è ancora arrivato sugli scaffali, quindi sbilanciarsi risulta davvero difficile. Se è vero che battersi contro la CPU, anche a livelli più elevati, può dare un’idea piuttosto completa di cosa si ha per le mani, solo battendosi con giocatori in carne e ossa si può davvero consacrare o bocciare il sistema di combattimento di un titolo che, non dovremmo neanche precisarlo, basa il suo successo interamente su questo aspetto. Troppe le variabili su cui, in futuro, saremo costretti a tornare: stabilità dei server e bilanciamento del matchmaking, attualmente, restano due grandi incognite. Incognite che, in questi giorni, non vediamo l’ora di esplorare più a fondo, soprattutto considerati i precedenti poco rassicuranti.

4 Un 3D davvero necessario?

Se proprio dovessimo trovare un difetto in questo The King of Fighters XIV, allora punteremmo un dito inquisitorio contro il team e la sua poca voglia di osare. Non fraintendeteci, quando un sistema funziona così bene non ha mai granché senso andare a ritoccarlo ma, se persino alle nuove leve è stato regalato qualcosa di nuovo, possiamo davvero dire lo stesso in favore dei fan più accaniti? La saga si è fatta passare un’intera generazione sotto il naso e, per tenersi al passo con i tempi, ha infatti quindi deciso di saltare nella terza dimensione. La domanda, quindi, sorge spontanea: era davvero necessario? Il risultato finale, visivamente parlando, non è così ammaliante come lo erano gli sprite in 2D, e ironicamente questa nuova dimensione non viene comunque sfruttata in altro modo, restando il gioco ancorato completamente alle battaglie orizzontali. Non pretendevamo l’interazione con lo scenario di un Injustice o di un Dead or Alive – per quanto qualche esperimento sarebbe stato comunque interessante – ma è davvero convenuto sostituire disegni con poligoni per il solo gusto di ottenere un risultato peggiore? Per quanto i pochi cambiamenti possano essere considerati parte di una saggia tattica difensiva da parte della software-house, resta comunque un po’ di amaro in bocca nel notare come gli sviluppatori abbiano puntato così tanto sul fattore nostalgico da non provare, neanche un briciolo, a restare al passo coi tempi. Parliamo, ovviamente, di un difetto relativo. Dopotutto, in un certo senso, i giocatori storici saranno sicuramente contenti di saltare in questo capitolo e ritrovarsi tra le mani un’esperienza il più familiare possibile. Certo, tecnicamente parlando, non viene toccata alcuna vetta degna di nota e – in linea di massima – i vari scenari sorprendono più per colori e inventiva che per effetti particellari o numero di poligoni.

5 In definitiva…

The King of Fighters XIV è un prodotto che, nonostante l’apparenza, gli appassionati finiranno sicuramente per apprezzare. Magari non riesce ad azzeccare il giusto compromesso tra passato e presente, soprattutto per quanto concerne il passaggio al 3D, ma già solo il fatto di aver ritrovato il solito titolo tecnico, duro e divertente ci fa chiudere tranquillamente un occhio. La novità più grande resta la Rush Combo, ovvero la possibilità di riuscire a tirare fuori qualcosa di interessante anche se non si conosce un’acca di picchiaduro; novità che, per quanto sgradita agli appassionati nudi e crudi, non arriva a intaccare granché l’equilibrio generale. Nel frattempo che l’online si popoli un po’ e inizi la vera sfida per l’ambita cintura, non possiamo far altro che consigliare il titolo ai fan (e non) della saga, seppur con qualche riserva.

The King Of Fighters XIV | Gameplay trailer #1 | PS4

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
8
the-king-of-fighters-xiv-recensione<strong>PRO</strong> <BR> Ben 50 personaggi giocabili. <BR> Tecnica, cooperazione e difficoltà: è tutto lì dove l'avevamo lasciato. <BR> Introduzioni che aiutano i giocatori meno hardcore.<BR> <strong>CONTRO</strong> <BR> Un 3D graficamente poco ammaliante. <BR> Qualche novità in più non avrebbe guastato. <BR>

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