Una sensazione di vuoto l’avvolse senza preavviso, mentre una struttura metallica, fatiscente e decadente scorreva attorno a lui. Velocemente. Troppo velocemente. Contò forse tre secondi, prima dell’atterraggio. Un bel volo, pensò digrignando i denti. Ma più che lo sgarbato impatto con i detriti, fu quel morso all’altezza dei reni a catalizzare l’attenzione di tutti i suoi sensi. Come una pruriginosa iniezione estiva da zanzara. E solo quando sentì il sangue caldo, viscido e appiccicoso che scorreva fin dentro le mutande, disegnando archi concentrici sul suo stomaco, Joel capì che uno spuntone lo aveva appena trapassato da parte a parte. E nonostante le immagini che si sfocavano danzando oltre il suo naso e quella crudele mancanza d’aria, pensò: “Ellie… non me la sono fatta nei pantaloni, è soltanto sangue”. Ma né aria né parole uscirono dalle sue labbra, come in un film muto in bianco e nero, mentre la ragazzina, con gli occhi sbarrati da genuina paura e terrore, lo fissava. Fu come strapparsi un cerotto. Poi immagini confuse e suoni distanti. Spari, urla, buio. Un cavallo.
Incentrata sull’agitato rapporto tra le due giovani ribelli, l’anima prequel di questo succoso contenuto aggiuntivo fa della narrazione il suo cuore pulsante.
Gli occhi di Joel si richiusero e noi riapriremo i nostri occhi su un primo piano delle amabili lentiggini, ben distribuite, della giovane protagonista del nuovo DLC del capolavoro targato Naughty Dog, pad alla mano e sedere sul divano. Gli interni della stanza portano ovunque la firma del talentuoso team californiano, ipnotici effetti di luce in tempo reale filtrano dalle tapparelle e Riley, l’amica del cuore della piccola Ellie citata fin dalle prime ore di gioco di The Last of Us, sale sul palcoscenico fingendosi una clicker e svegliandoci di soprassalto dal “domestico” calore delle immagini. Ma questa coraggiosa adolescente di colore non ha attraversato mezza città devastata soltanto per metter su uno scherzo di cattivo gusto. Ha realizzato il suo sogno, è diventata una luce a dispetto del suo esile corpo e la giovane età. Ora vuole condividerlo con la persona a lei più vicina. E rivederla.
Sembrerebbe che qualcuno di Naughty Dog abbia passato abbastanza ore in compagnia del reboot della nuova Lara Croft da fare propri gli ingegnosi e funzionali enigmi ambientali.
Ma lasciateci adesso il piacere di “spoilerarvi” un primo colpo di scena: Left Behind è sostanzialmente diviso in due macro-sezioni. Una ambientata durante la stagione dell’inverno in cui Joel è ferito e a un passo dalla morte. Ellie ha quindi impugnato e imparato a usare una pistola già da svariato tempo. Inutile dire che la sua decisione e l’affetto nei confronti di questa rude figura paterna la spingeranno a fare ogni cosa necessaria a salvarlo, con un gameplay ben simile a quello già proposto nella succitata sezione innevata della campagna principale. La seconda, invece, appare fin dall’inizio come qualcosa di completamente diverso dal “fratello maggiore”. Incentrata sull’agitato rapporto tra le due giovani ribelli, l’anima prequel di questo succoso contenuto aggiuntivo fa della narrazione il suo cuore pulsante, tra fitti dialoghi e curiosi minigiochi, alcuni dei quali quantomeno degni di plauso. A parere di chi scrive, The Walking Dead di Telltale appare una poco velata fonte d’ispirazione, sebbene non vi sarà alcuna traccia di bivi tra dialoghi e azioni, fatta eccezione per alcune scelte di contorno. Indubbiamente, un possibile azzardo a guardare la forte componente action che tanto successo ha riscosso tra i fan di TLOU. Ma il controverso colpo di scena ben posizionato verso la metà dell’esperienza di gioco offerta (e tenete presente che vi ritroverete a leggere i titoli di coda con fare nostalgico in meno di tre ore di gioco), necessitava di una struttura ben diversa rispetto al passato e che si potrebbe quasi accostare a quei primi chiacchierati dieci minuti di gioco che ci avevano narrato dell’esplodere dell’epidemia a Boston.
I salti temporali appariranno comunque ben distribuiti e minuziosamente limati nell’estremo tentativo di “far contenti tutti”, bilanciando questa ben più criptica (e piacevole per chi vi scrive) versione del gioco con la sua classica struttura action/sparatutto ripresa a piene mani dai vari Uncharted. E no, niente abbuffata di enigmi come nel terzo capitolo dell’affascinante saga di Drake e compagni, questa volta. Piuttosto, sembrerebbe che qualcuno di Naughty Dog abbia passato abbastanza ore in compagnia del reboot della nuova Lara Croft da fare propri gli ingegnosi e funzionali enigmi ambientali messi in tavola lo scorso anno da Crystal Dynamics. Il risultato di questa miscela, a onor del vero, è piacevole e ipnotico.
A parere di chi scrive, The Walking Dead di Telltale appare una poco velata fonte d’ispirazione, sebbene non vi sarà alcuna traccia di bivi tra dialoghi e azioni.
L’impianto sonoro è sontuoso e avvolgente, la grafica (nonostante l’ovvio downgrade di alcuni dettagli ambientali probabilmente dovuto alla ristrettezza di spazio di un contenuto digitale) rimane ben sopra le righe e alcune linee di dialogo sono geniali, commoventi, divertenti e rare da ritrovarsi (ahinoi) in un “semplice” videogioco. Ellie vi farà sorridere, piangere, imprecare… fino a shockarvi nel colpo di scena accennato (niente spoiler per i lettori di videogiochi.com).
Peccato solo per quella palese mancanza di coraggio che porta il nome dell’inverno: avremmo preferito approfondire i personaggi attraverso la sola sezione dedicata al passato, magari con stili di gioco alternativi e qualche opzione nei dialoghi, sebbene accoltellare clickers scivolandogli alle spalle riesca sempre a divertire (e con la sola Ellie spesso saremo costretti a giocare d’astuzia affidandoci all’ambiente circostante per sopravvivere). Ma se siete ancora qui davanti al monitor/cellulare a indugiare sull’acquisto di Left Behind, con la vostra copia di The Last of Us già pronta sullo scaffale, beh… collegatevi pure al PSN e festeggiate il vostro San Valentino con questi adorabili infetti.
Una cenetta in soggiorno con la vostra compagna/o dovrebbe bastare a strapparvi una lacrima nell’intenso finale di questo ottimo contenuto aggiuntivo. E sperate solo che la storia di Riley e Ellie sia una specie di test per i ragazzi di Crash Bandicoot. Perché il gaming adulto ha bisogno di storie, non di coperture. Insomma, più dolci e paterne bugie di Joel e meno “melee”, per favore. E una spruzzata di scelte morali, se ci sarà il secondo sul menù.