The Last of Us Part II non ha ancora una data di uscita, ma alcuni ex-dipendenti di Naughty Dog hanno iniziato a lamentarsi degli estenuanti turni di lavoro.
Non è la prima volta che gli sviluppatori si lamentano degli orari e la gestione del lavoro. In particolare è stata spesso sotto accusa Rockstar Games.
In questo caso, si parla di turni che arrivavano anche a 60-70 ore lavorative a settimana, ben oltre lo standard. Gli sviluppatori hanno spiegato che non erano obbligati o gli veniva ordinato di farlo, ma al contempo ricevevano forti pressioni o avevano quantità di lavoro da svolgere superiori a quel che un singolo sviluppatore è in grado di fare.
“Durante gli ultimi tre o sei mesi di un progetto le mie ore di lavoro settimanali sono lentamente cresciute fino a 60 o 70 a seconda di quanto lavoro c’era da fare. Alcune persone farebbero anche di più, cosa che non è per nulla salutare“, ha testimoniato uno degli sviluppatori.
“Questa è la mia esperienza con Naughty Dog. La verità è più grigia che nera o bianca. Non c’è alcun ordine ufficiale per gli straordinari. Ma può comunque esserci tantissima pressione. E questo include anche pressioni fatte dai vostri dirigenti“, ha spiegato un’altra fonte.
Se da un lato le ore di lavoro possono essere estenuanti, Naughty Dog almeno tenta di mitigare la situazione offrendo catering, food truck e pasti pagati per i propri dipendenti.
“La verità è che non ti dicono di lavorare X ore. Ma allo stesso tempo devi portare a termine il lavoro. E la quantità di lavoro è semplicemente impossibile da gestire per qualsiasi persona. È semplicemente troppa. E se non raggiungi gli obiettivi verrai licenziato, quindi non hai molta scelta“, ha spiegato una terza fonte.
Fonte: Dualshockers