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The Last of Us Parte 1: è già pronto, Naughty Dog annuncia la fase Gold. Il team “non abbiamo dovuto subire crunch”

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Lavori già in dirittura d’arrivo per The Last of Us Parte 1. Il remake del gioco del 2013 non dovrebbe subire ritardi e arrivare su PlayStation 5 questo 2 settembre, come preventivato. La notizia è arrivata direttamente da Naughty Dog nelle scorse ore con un post condiviso su Twitter. Siamo lieti di annunciare che The Last of Us Parte 1 è entrato in fase Gold. Congratulazioni ai ‘cagnacci’ e ai nostri partner in PlayStation. Col loro talento e la loro passione hanno contribuito alla crescita di The Last of Us” si legge nel tweet.

E i cagnacci, c’è da dirlo, sono molto felici del risultato. Subito dopo il post originale di Naughty Dog, sul social azzurro ne è apparso un altro firmato da Anthony Vaccaro, enviroment artist proprio nel team di sviluppo. Vaccaro, nel ritwittare le affermazioni del suo studio di lavoro non ha lesinato dichiarazioni entusiastiche.Per la prima volta in 13 anni di carriera tra vari studi di sviluppo, non sono stato sottoposto a crunch per finire un gioco. Fa stare bene, molto bene. Specialmente se si pensa che abbiamo raggiunto lo stesso livello di qualità di The Last of Us parte 2. Certo, c’è ancora molto da fare. Ma sono fiero dei grossi cambiamenti fatti per rendere lo studio un posto più salubre” ha detto Vaccaro.

Tanti i commenti di apprezzamento, alcuni di sorpresa, molti altri semplicemente sarcastici. C’è chi, ad esempio, continua a insistere affermando che il lavoro del remake sarebbe stato molto meno gravoso del gioco originale (no, non è esattamente così). Altri si sono soffermati sulle parole iniziali: “per la prima volta in 13 anni di carriera”. Le esigenze di mercato di chiudere i lavori su un gioco ricorrendo alla pratica del crunch è uno dei grossi problemi dell’industria. Altri, semplicemente, si sono congratulati con Vaccaro e più in generale con Naughty Dog per questo segnale di ravvedimento.

Quando ancora The Last of Us Parte 2 non era uscito, erano molti gli ‘ex’ che, una volta fuori, cominciarono a sottolineare la situazione interna a Naughty Dog. In particolare le ore di lavoro settimanali sembra si aggirassero tra le 60 e le 70 e forse oltre.

Del problema, mai da sottovalutare, ha parlato Hermen Hulst, ex Guerrilla Games e ora numero uno dei PlayStation Studios. In una intervista dell’anno scorso, Hulst dichiarò che non avrebbe preso sottogamba la tematica. Alcuni esempi recenti come Horizon Forbidden West o Ghostwire Tokyo, e ora anche The Last of Us Parte 1 potrebbero essere la prova che, a seguito delle dichiarazioni, è arrivato anche qualcosa di concreto.

Fonte: Naughty Dog

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