The Last of Us, serie TV HBO: Neil Druckmann spera possa rompere la maledizione degli adattamenti videoludici

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In un’intervista concessa a New Yorker, Neil Druckmann e Craig Mazin hanno discusso in merito alla nuova serie TV di The Last of Us, prodotta da HBO e in arrivo il 15 gennaio su Sky Atlantic. Chiaramente, tra i vari argomenti trattati, si è finiti a parlare di un argomento molto spinoso, ossia quello degli adattamenti (in film, serie tv o cartoni animati) dai videogiochi, storicamente di scarsa qualità, ad eccezione di film quali Detective Pikachu. Una maledizione che Neil Druckmann spera di rompere proprio con The Last of Us.

Inutile dire che gli esempi sono stati molteplici. Si va da Super Mario Bros. ai più recenti adattamenti di Resident Evil, i quali oltre a non essere particolarmente fedeli al gioco hanno visto anche un costante calo di qualità col tempo. Il problema principale, afferma Druckmann, non si allontana troppo da quanto affermato anche da Hideo Kojima, ed è l’ossessiva ricerca di portare del “gameplay” su schermo.

L’esempio cardine è il controverso film di Doom del 2005. La pellicola, che nel cast aveva Dwayne ‘The Rock’ Johnson e Karl Urban (Butcher di The Boys), presentava una scena in prima persona che tentava di replicare il punto di vista che ha reso iconica la serie FPS di id Software. Uno sforzo tecnico notevole, senza dubbio, ma che risultava confusionario dal punto di vista dello spettatore. Craig Mazin ha poi aggiunto che Doom è l’esempio perfetto di “qualcosa che non necessiti effettivamente di adattare. Non c’è molto che tu possa creare”. “Oltre al nome di Doom, e il marketing”, ha aggiunto poi Neil Druckmann.

Con una linea di pensiero del genere, non c’è da stupirsi che alla frase “[The Last of Us] sarà il migliore, e più autentico, adattamento di un videogioco” pronunciata da Neil Druckmann, Craig Mazin abbia risposto che non è che sia stato chissà quale traguardo. “Ho imbrogliato – ho semplicemente preso una delle migliori storie. Ad esempio, io amo Assassin’s Creed. Ma quando hanno annunciato che avrebbero realizzato un film ero ignaro di come avessero fatto. La storia è impenetrabile”, ha affermato Mazin. Una dichiarazione che sicuramente farà discutere i fan della serie Ubisoft, la quale vanta una profonda lore.

Neil Druckmann ha però ammesso che questa volta sarà diverso, o almeno è ciò che spera. “Mi auguro che questo possa mettere la parola fine alla maledizione degli adattamenti videoludici”, a cui Mazin ha risposto “ti dirò, la renderà persino peggiore”.

Fonte: New Yorker