In conclusione
Siamo solo a metà della corsa, ma questo The Lion’s Song – dopo un primo episodio un po’ altalenante – sta già convincendoci molto di più. Umane, struggenti e incredibilmente intelligenti, le due storie che abbiamo appena vissuto meritano una possibilità già solo per il grande messaggio che si portano dietro; messaggio, tra l’altro, veicolato in maniera davvero ineccepibile. Come gioco in sé non sorprende neanche un po’, soprattutto in un periodo in cui siamo letteralmente sommersi da avventure grafiche indipendenti con meccaniche ridotte all’osso, ma a fare la voce grossa è proprio la sceneggiatura, un convincente mix di dolcezza, rabbia e introspezione.
Che siate degli artisti in erba alla ricerca della fatidica svolta o semplici appassionati del racconto drammatico, lasciarsi sfuggire questa piccola esperienza sarebbe davvero un delitto. Se manterrà questi livelli anche nei capitoli successivi, potremmo seriamente essere di fronte a una nuova, inattesa pietra miliare del genere. Se fino a ora si è parlato di musica e di arte, la terza tappa ci metterà nei panni di un’amante della matematica che – a causa dei costumi e usi dell’epoca – è costretta ad abbandonare il proprio sogno per inseguire attività più “femminili”. Nell’attesa di capire in che modo le storie dei quattro protagonisti andranno poi a intersecarsi (sempre a patto che accada, ovviamente), alla domanda “The Lion’s Song merita l’acquisto?”, noi rispondiamo seccamente: sì, sì e ancora sì.
https://www.youtube.com/watch?v=JUFk7AUUewg