Abbiamo dovuto aspettare a lungo per questo secondo episodio, ma alla fine ne è valsa la pena. The Wolf Among Us, l’opera di Telltale ambientata nell’oscuro e inquietante mondo di Fables, originale fumetto della Vertigo/DC Comics, si avvicina alla metà del suo svolgimento, cominciando a scoprire le sue carte ma, al tempo stesso, rendendo ancor più fitto il mistero che avvolge i delitti sui quali investighiamo.
I personaggi delle fiabe sono stati esiliati dal mondo della fantasia e costretti a rifugiarsi a New York.
Delitti? Fumetti? Se qualcuno di voi si sta ponendo questi interrogativi, lasciate che in poche righe vi illustri di che cosa si tratta. Agli altri do appuntamento al prossimo capoverso! Bene, il setting ideato nel lontano 2002 da Bill Willingham è quantomeno suggestivo: i personaggi delle fiabe sono stati esiliati dal mondo della fantasia e costretti a rifugiarsi a New York, occultati in mezzo alla società civile. In The Wolf Among Us, interpretiamo il ruolo di Bigby Wolf, sceriffo di Fabletown, che altri non è che il Lupo Cattivo (Big Bad Wolf) di Cappuccetto Rosso. Forte e resistente, ma anche decisamente collerico, questo burbero licantropo (perché di base è un lupo celato dalla magia, il “glamour”, sotto le sembianze di un uomo) è protagonista di un’indagine molto delicata. Qualcuno sta uccidendo le fiabe, e solo voi potrete scoprire il colpevole e fermarlo, aiutati in questo compito da una bizzarra ma affascinante versione di Biancaneve (Snow White).
Smoke & Mirrors è un viaggio totalizzante in un mondo oscuro e fantastico, totalmente credibile e incredibilmente affascinante.
In “Smoke & Mirrors”, secondo episodio dell’avventura che, come da tradizione Telltale, si compone di 5 capitoli da circa due ore (scarse) l’uno, Bigby procederà nella sua pericolosa investigazione e, dopo un colpo di scena non da poco nei primi minuti (che darà un senso molto diverso a certe vicende vissute nel precedente episodio), finirà in un torbido strip club a interrogare il viscido Georgie Porgie, sorta di “pappone fiabesco” di Faith, una delle vittime del serial killer. Nel corso delle vicende, anche il ruolo nella storia di Belle e di suo marito Bestia comincerà a emergere. Mi rendo conto di essere piuttosto generico ed evasivo, ma credetemi: il rischio spoiler, in questo gioco (e in quelli Telltale in genere), è davvero elevato e gravissimo, proprio per la natura stessa dell’opera. Telltale, infatti, dal primo episodio di The Walking Dead (qui potete invece leggere la review dell’apertura della seconda stagione), ha intrapreso un nuovo percorso: abbandonate le classiche avventure grafiche punta-e-clicca (stile Monkey Island, per intenderci), si è dedicata alle neo-avventure, opere interattive fondate sulla pura e ininterrotta narrazione, dove il fulcro dell’esperienza sono le scelte morali, non il superamento di una sfida.
Dimenticate quindi i concetti classici di esplorazione e risoluzione degli enigmi: qui la storia procede su vostro impulso senza blocchi o rallentamenti, dandovi modo di immedesimarvi al massimo con il vostro alterego e vivere le sue emozioni come vostre. Come accennavo, tutto si fonda su dialoghi e decisioni di stampo etico: vi controllerete o cederete al vostro istinto bestiale di lupo? Aiuterete la tale persona o no? L’unico strappo rispetto a questo schema è costituito dai quick time event, comunque semplici e intuitivi, che in questo episodio sono peraltro meno presenti rispetto al precedente.
Inutile dire che la neo-avventura, per definizione, punta tutto sulla qualità del testo. Rinunciando in gran parte a un gameplay classico, risulta appassionante solo se ben scritta. Fortunatamente, in questo Telltale si è dimostrata ineccepibile. Smoke & Mirrors è un viaggio totalizzante in un mondo oscuro e fantastico, totalmente credibile e incredibilmente affascinante. Il capitolo, tutto dialoghi e atmosfere, è finalmente un’esperienza davvero adulta.
Dimenticate quindi i concetti classici di esplorazione e risoluzione degli enigmi: qui la storia procede su vostro impulso senza blocchi o rallentamenti.
E non perché nello strip club si vede un sensualissimo topless o perché il nostro Bigby fa scorrere un po’ di sangue, ma perché si trascorrono due ore a osservare, leggere e vivere semplicemente una grande storia. In The Wolf Among Us, poi, lo stile grafico è un’arma formidabile, che aggiunge spessore alla caratterizzazione di luoghi e personaggi, più di quanto non avvenga nella serie gemella The Walking Dead. Certo, questo secondo episodio non resterà agli annali quanto l’analogo della prima serie di TWD (forse il punto più alto raggiunto dagli autori di Telltale), tuttavia stiamo sempre parlando dei livelli più alti in fatto di narrazione interattiva, l’ultima frontiera del Videogioco come veicolo per una storia.
Come dire? I ragazzini tutti “spara e ammazza” restano delusi: per loro, questa “avventura” varrà poco più di una sufficienza. Coraggio, bimbi: l’asilo FPS è in fondo a destra, ed è affollatissimo. I giochi da grandi lasciateli a chi li capisce.