There Are No Ghosts at the Grand – il musical horror tra restauro, misteri e fantasmi in arrivo su Xbox e PC

Screenshot di There Are No Ghosts at the Grand, musical horror tra restauro e fantasmi

Alla Gamescom 2025 è stato presentato There Are No Ghosts at the Grand, l’opera prima di Friday Sundae, uno studio indipendente che ha deciso di mescolare generi apparentemente lontani tra loro. Il gioco arriverà su Xbox Series X|S e PC (Steam e Microsoft Store), con disponibilità dal day one su Game Pass, e promette un’esperienza narrativa davvero fuori dagli schemi.

Nei panni di Chris David, erediti un vecchio hotel in rovina situato sulla costa. La tua missione sembra semplice: ristrutturarlo e riportarlo al suo antico splendore. Ma la realtà è ben più complessa, perché le mura del Grand nascondono segreti inquietanti e presenze che non hanno alcuna intenzione di lasciarti in pace.

30 giorni di sfide tra restauro e incubi

Il cuore del gameplay è scandito da un ciclo narrativo di 30 giorni e 30 notti. Durante il giorno ti dedichi alla ristrutturazione dell’hotel: abbattere muri, arredare stanze, ripulire spazi decadenti. Lo fai utilizzando strumenti parlanti, oggetti dai nomi bizzarri come il sand-blaster, il furnisher o il vacuo-reattore, che non servono solo a rimettere in sesto l’edificio, ma assumono un ruolo inatteso quando cala la notte.

Quando il sole tramonta, infatti, la ristrutturazione lascia il posto alla sopravvivenza. Gli stessi strumenti diventano armi con cui affrontare le presenze oscure che infestano l’hotel, creando un equilibrio tra attività quotidiane apparentemente ordinarie e tensione horror che esplode all’improvviso.

Un villaggio costiero pieno di segreti

La storia non si limita alle mura dell’hotel. Il gioco consente di esplorare anche il villaggio di Kingswood-on-Sea, un luogo ricco di misteri e di personaggi peculiari. Tra caverne sommerse, impianti da minigolf arrugginiti e giri in scooter sgangherati, l’esplorazione si intreccia con la scoperta della verità sul Grand e sui suoi inquietanti abitanti.

Ogni incontro, anche il più casuale, contribuisce a costruire un mosaico narrativo che lega il passato dell’hotel con quello del protagonista, mantenendo sempre viva la tensione.

Un musical che dà voce ai fantasmi

Uno degli elementi più originali di There Are No Ghosts at the Grand è la sua natura di musical interattivo. I personaggi che incontrerai non solo parlano e si muovono all’interno della trama, ma esplodono letteralmente in canzoni che trasformano il racconto in uno spettacolo teatrale.

Si passa da ska spettrale a jazz anni ’30, fino al punk da skateboard, in un alternarsi di generi che riflette la personalità dei vari personaggi. Le canzoni non sono solo estetica: fanno parte delle scelte di dialogo, con rime che il giocatore deve interpretare e selezionare, rendendo l’esperienza ancora più unica e coinvolgente.

Un mix di horror leggero e ironia surreale

Friday Sundae ha dichiarato di voler proporre un’esperienza che non scivoli mai nell’horror estremo, ma che riesca a bilanciare momenti di inquietudine con umorismo e leggerezza. Questo mix rende There Are No Ghosts at the Grand un titolo accessibile anche a chi non è abituato ai giochi spaventosi, ma che cerca un’avventura fuori dall’ordinario.

Il risultato è un titolo che unisce ristrutturazione, mistero e musical in un equilibrio raro e coraggioso, pronto a lasciare il segno quando uscirà su console e PC.

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