Quasi la metà degli utenti nati tra il 1997 ed il 2012, la cosiddetta generazione Z ha trovato in TikTok un degno sostituto di Google. A rivelare il dato è il vicepresidente senior di Google Prabhakar Raghavan. Il dirigente ha esposto i risultati delle indagini condotte dalla big-tech nel corso della conferenza Brainstorm Tech organizzata da Fortune a metà luglio.
Stando alle analisi condotte, il 40% degli utenti di età compresa tra i 18 e i 24 anni non effettua più le ricerche sul web in maniera “tradizionale”. Secondo Raghavan, quella fetta di pubblico preferisce affidarsi a ricerche di tipo visivo. In una buona parte di casi (il 30%) si preferisce anche evitare di digitare ma affidarsi agli assistenti vocali. Più nel dettaglio, in molti non si affidano più nemmeno a Google (o lo fanno in misura molto minore rispetto ad altri utenti del web più “navigati”). Per le esigenze più semplici, pare preferiscano utilizzare Instagram e TikTok. Gli “Zoomer” poi sembra abbiano una netta preferenza per il social cinese.
Sempre da Fortune, invece, giunge una analisi di come molte piattaforme del web, con Instagram e Facebook del gruppo Meta, stiano cercando di avvicinarsi ai linguaggi di TikTok. Non è immune nemmeno Google. Il colosso di Mountain View già il mese scorso dichiarò di volersi adeguare alle abitudini degli utenti più giovani.
Basti pensare alla implementazione della sezione “shorts” su YouTube, una feature inserita proprio per la promozione di contenuti simili a quelli proposti dall’app cinese. Stessa cosa possiamo dirla per Instagram e Facebook con i “Reels”. Piccole modifiche anche agli strumenti di ricerca tradizionali per la “Big G”. La ricerca per immagini è stata del tutto sostituita dallo strumento Google Lens anche per la navigazione da PC fisso (almeno, utilizzando il browser Chrome).
A proposito di TikTok. Khaby Lame, il content creator più seguito della piattaforma, ha di recente ottenuto la cittadinanza italiana.