Involuzione
Per quanto possa sembrare assurdo, Tokyo Twilight presenta addirittura delle sezioni di battaglia. Se credevate che sconfiggere un fantasma si limitasse a lanciarsi in un paio di scelte e a leggere le descrizioni dello scontro negli appositi box, vi sbagliavate di grosso. Ed ecco che ben presto, con nostra grande sorpresa, il titolo tira fuori anche una certa anima da strategico.
Il potersi interfacciare con i vari nemici in maniera più attiva, in realtà, non può essere in alcun modo considerata un difetto. Il problema principale è che basta avere anche solo un minimo di esperienza nel campo della strategia per comprendere come Tokyo Twilight, in confronto ai concorrenti più famosi, è il male reincarnato. Tralasciando la povertà grafica della scacchiera da battaglia (che va a cozzare fortemente con lo stile più che ispirato delle sezioni narrative), non parliamo di un sistema che si discosta chissà quanto dai vari giochi tattici sul mercato, con personaggi che avanzano di quadrato in quadrato spendendo classici Punti Abilità e così via. Purtroppo, la mancanza di tutorial degni di questo nome e alcune regole di base tutt’altro che equilibrate fanno ben presto crollare l’intero castello di carte, ed ecco che spunta fuori il vero volto del gioco: la strategia è solo una menzogna, qui tutto gira intorno alla semplice e pura fortuna.
Protagonisti e antagonisti si muovono in contemporanea, costringendoci ad anticipare in ogni modo possibile la futura mossa dell’avversario. In poche parole, quando toccherà a noi, non dovremo puntare al nemico, ma nel punto in cui crediamo potrebbe spostarsi di lì a poco. Una scelta a dir poco da denuncia, capace di trasformare ogni round in una sequela di fastidiosissimi attacchi a vuoto, schiavi di un incessante conto alla rovescia che non lascia scampo. Alla fine della fiera, tutto ruota intorno al caso, e per quanto questa versione rimasterizzata abbia aggiunto qualche nuova tipologia di trappola e stretto le viti a qualche meccanica, la situazione non è migliorata di chissà quanto rispetto a qualche anno fa.
la strategia è solo una menzogna, qui tutto gira intorno alla semplice e pura fortuna.