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Toukiden 2 – Recensione

1 Ritorno al futuro

Un anno dopo gli avvenimenti di Kiwami, il mondo è ora sotto il completo controllo dei demoni, soffocato dal loro giogo e immerso nella nebbia putrescente che emanano. Per l’umanità non c’è più speranza e noi, cacciatori professionisti, siamo solo l’ennesimo baluardo temporaneo di una resistenza che cede ogni giorno di più.

Toukiden 2, premettiamolo, prende ciò che i predecessori più facevano bene e lo eleva esponenzialmente, permettendogli di abbattere gli ultimi limiti che lo bloccavano e di ambire a diventare qualcosa in più del classico “clone di Monster Hunter”, tipologia di cui ormai siamo sommersi.

Questo ulteriore sequel è disponibile nel Paese del Sol Levante da quasi un anno e, finalmente, anche noi europei riusciamo a metterci su le mani. Certo, il massimo a cui abbiamo potuto ambire è doppiaggio giapponese e sottotitoli in inglese, ma parliamo pur sempre di un titolo che è del gameplay che fa il suo punto di forza. Chiunque non mastichi molto l’inglese può quindi dormire sonni tranquilli perché, nel peggiore dei casi, si perderà davvero poco.

Nonostante ciò, la trama in sé è più complessa di quanto ci aspettavamo: i personaggi in scena, per quanto stereotipati, sono ben differenziati tra loro, mentre il tono largamente drammatico è molto spesso spezzato da siparietti leggeri che non guastano affatto: probabilmente, l’unico problema risiede nell’esagerato numero di dialoghi.

LA RIDONDANZA DEI DIALOGHI FINISCE VELOCEMENTE PER AFFOSSARE UNA VICENDA CHE, PER QUANTO INTERESSANTE, NE ESCE RALLENTATA E RACCONTATA IN MODO MOLTO IMPERSONALE.

Il 90% delle cut-scene sono battibecchi statici che, purtroppo, vengono facilmente a noia. Niente di troppo grave, soprattutto se si è abituati a prodotti che – del chiacchiericcio infinito – ne fanno quasi un baluardo, ma non siamo certo di fronte a un capolavoro di profondità del calibro di YakuzaMetal Gear Solid, e la ridondanza dei dialoghi finisce velocemente per affossare una vicenda che, per quanto interessante, ne esce rallentata e raccontata in modo molto impersonale.

Dimostrazione lampante che, in titoli che fanno dell’esplorazione e del farming i propri capisaldi, una trama onnipresente rischia solo di danneggiarne il ritmo. Poco male, perché c’è così tanta carne al fuoco che, più prima che poi, si rischia quasi di perdercisi. Dopo un prologo da cardiopalma, il nostro protagonista – che creeremo completamente da zero – verrà catapultato nel futuro tramite un misterioso portale. Qui, apprende che la guerra è ormai persa e che la razza umana passa il proprio tempo a difendersi in piccoli insediamenti, piuttosto che ad attaccare. È proprio in questo momento, quando il mondo intero è piombato nel suo periodo più buio, che inizia il gioco vero e proprio.

2 Scegli il tuo percorso

Pian piano ricostruiremo i tasselli di un mondo ormai rivoltato come un calzino, apprendendo e tornando a padroneggiare tutti quegli elementi che hanno reso famosa la saga – se non l’intero genere – e potendo godere di un mondo di gioco finalmente aperto. L’open world è indubbiamente la novità più gradita e, sospiro di sollievo, funziona alla grande.

L’anima del gioco, nonostante il grande cambiamento, non ne esce però affatto snaturata. Immaginate il classico Toukiden, con tutte quelle armi da potenziare, equipaggiamenti da spulciare, tecniche speciali da apprendere, segreti da collezionare e missioni secondarie da completare, e catapultatelo in un’area vastissima completamente esplorabile e in cui i nemici vagano senza alcuna restrizione. Affascinante, certo, e fortunatamente funziona proprio come dovrebbe.

IL CUORE DELL’ESPERIENZA, PROPRIO COME ACCADE DA SEMPRE NEI TITOLI CONCORRENTI, È QUELLO DI GODERSI IL PERPETUO CICLO DI UCCISIONI E POTENZIAMENTI

Come sempre, le possibilità di armamentario del nostro personaggio sono vastissime. In aggiunta, aspettatevi anche nuovi stili di combattimento, come quello con spada e scudo o legato all’utilizzo della frusta, e la possibilità di utilizzare un vero e proprio braccio allungabile conosciuto come “Mano Demoniaca”. Questo ci permetterà non solo di aggrapparci a terreni normalmente irraggiungibili o di abbattere detriti scomodi sul nostro cammino, ma persino di avvicinarci fulmineamente ai nemici e di non perdere neanche un secondo di battaglia.

Per il resto, parliamo di un titolo stupefacente e dal combat system incredibilmente profondo e sfaccettato, capace di adattarsi allo stile di ogni giocatore e di offrire loro un’arma per ogni occasione. Potremo equipaggiare una classica katana ma anche provare guantoni, fucili, doppie lame e così via. Il cuore dell’esperienza, proprio come accade da sempre nei titoli concorrenti, è quello di godersi il perpetuo ciclo di uccisioni e potenziamenti: la trama di fondo, per quanto sorprendentemente articolata, non risulta nient’altro che un mero pretesto per correre in giro, falciare demoni di ogni tipologia e tornare al villaggio per acquistare nuovi oggetti con cui andare ad abbattere mostri ancora più grossi. E a noi, detto sinceramente, sta bene così.

3 Quantità e qualità

Ripetete il tutto per decine, forse centinaia di ore e Toukiden 2 vi si mostrerà in tutto il suo incredibile – e quasi inaspettato – splendore: l’uccisione dei vari demoni, tra l’altro, è spesso anche condita da storie secondarie a tutto tondo e per nulla scontate. Parliamo di un numero incalcolabile di cacce e missioni di contorno che raramente si riducono al classico “vai lì, fai la pelle alla tua preda e torna indietro”. Tutt’altro.

Ci sono cacce al tesoro, nemici da scovare seguendo particolari indizi, mostri che appaiono solo in determinate zone e a determinati orari del giorno, e così via. L’esplorazione è fantastica proprio come dovrebbe essere, così come la ricerca dei preziosi materiali utili per essere barattati con nuovi strumenti: il rischio di annoiarsi, ve lo assicuriamo, è totalmente scongiurato. E se mettersi sulle tracce dei nemici è appassionante come non mai, fargli lo scalpo lo è altrettanto, grazie anche a un sistema di combattimento frenetico, tattico al punto giusto e pieno di chiavi di lettura. Il design dei nemici, poi, è davvero sopra le righe.

CIÒ CHE PIÙ SORPRENDE IN TOUKIDEN 2, IN REALTÀ, È QUANTO SPESSO RIESCA A CAMBIARE LE CARTE IN TAVOLA NEL CORSO DEL GIOCO.

Ciò che più sorprende in Toukiden 2, in realtà, è quanto spesso riesca a cambiare le carte in tavola nel corso di una singola sessione di gioco. Sarà raro anche già solo passare un paio d’ore senza che il nostro mentore ci mostri una nuova tattica di battaglia o ci regali un nuovo strumento con cui sollazzarci. Toukiden 2 si evolve di continuo, e proprio quando si pensa di aver visto tutto, continua ad aggiungere altra carne al fuoco: in questo modo, quando portare al fabbro parti di demone inizia a puzzare di già visto, spunta fuori la possibilità di adottare piccoli animaletti sparsi per il mondo, o addirittura di costruirsi un esercito di macchine da spedire in giro a recuperare i materiali più disparati.

Toukiden 2 è così stratificato che, spesso e volentieri, sembra quasi un gioco nel gioco. Incredibilmente, quasi ogni sua componente è studiata con un’inattesa cura, persino quelle con cui il team aveva meno esperienza. Interessante anche la presenza di un limite di tempo in alcune missioni o zone del mondo, mai troppo invasivo e che spesso può essere debellato trovando la fonte del miasma – spesso e volentieri, un boss gigante – e purificando l’area circostante.

4 In conclusione

Toukiden 2 è ben lungi dall’essere perfetto: graficamente si poteva osare qualcosa in più, idem sul comparto di animazioni e sulla trama – accattivante ma raccontata con poca passione – ma è indubbiamente perfetto per tutti coloro che da un Gioco di Ruolo orientale cercano un prodotto fedele alle radici dell’intero genere.

Eccezion fatta per dei dialoghi ripetitivi e fin troppo invasivi, il titolo in sé è un ruolistico puro e senza troppi fronzoli: ci si crea un personaggio, lo si incolla al proprio stile di combattimento preferito, lo si spedisce a falciare mostri di ogni genere e grandezza in giro per il mondo, si guadagnano materiali per potenziarsi l’equipaggiamento, si va alla ricerca di mostri ancora più temibili e così via, per dieci, venti, cento ore.

Incredibilmente, non annoia mai. La linea di difficoltà non ha particolari picchi ma, al tempo stesso, costringe il giocatore a studiare con attenzione tutto ciò che ha a disposizione, dalle armi alle armature, dalle tecniche speciali agli spiriti evocabili. Parliamo di un gioco vastissimo, pieno di possibilità e soprattutto mai scontato: le infinite attività secondarie non puzzeranno di già visto e mai e poi mai si trasformeranno in semplici ordini da seguire per racimolare qualche ingrediente in più.

Ovviamente, bisogna apprezzare a prescindere un genere che fa della ripetizione – per quanto assurdo possa sembrare – il suo punto forte. Ancor più forte, tra l’altro, se si gode dell’esperienza con altri amici in carne e ossa. 

Insomma, siamo forse di fronte al più valido dei cloni di Monster Hunter sulla piazza. Chiunque cerchi una valida alternativa con cui passare il tempo, addirittura superiore alla sua musa ispiratrice in ben più di un ambito, con questo nuovo Toukiden va davvero sul sicuro.

TOUKIDEN 2 - RELEASE DATE TRAILER

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
8.5
toukiden-2-recensione<b>PRO</b><br> Finalmente un mondo vasto da esplorare in tutta libertà <br> Tantissimi stili di combattimento tutti diversi tra loro <br> Un'infinità di attività primarie e secondarie con cui tenersi impegnati, anche in compagnia <br> <b>CONTRO</b> <br> Tecnicamente, si sente il peso del cross-gen<br> Dialoghi ridondanti e spesso invasivi

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