L’enorme successo di Valheim ha portato molti giocatori a domandarsi cosa ci sia di speciale in quello che, almeno all’apparenza, è l’ennesimo survival game all’interno dello sconfinato mare dei giochi in accesso anticipato.
Sviluppato da un minuscolo team di cinque persone, Valheim catapulta il giocatore in un’ambientazione vichinga che abbraccia la mitologia norrena in molte delle sue suggestive sfaccettature, dove l’obiettivo sarà l’eliminazione di cinque creature divine sparse all’interno del decimo regno che presta il titolo al gioco.
Una volta creato il personaggio e selezionato il server, il giocatore si risveglierà completamente nudo al centro di un circolo di pietra: un corvo parlante spiegherà che nel mondo generato proceduralmente attorno a noi sono sparse delle creature mitologiche a cui bisognerà dare la caccia e collezionarne i trofei, da posizionare poi sui monoliti dell’area iniziale affinché si possa ricevere il favore degli dei.
La prima cosa che salta all’occhio è lo stile grafico caratterizzato da poligoni e texture a bassa risoluzione, in maniera molto familiare all’era PlayStation e a giochi come Gothic.
Risulta facile intuire che la presentazione tecnica di Valheim sia una scelta arbitraria degli sviluppatori, che controbilanciano la semplicità delle texture con un sistema di illuminazione sontuoso e delle effettistiche davvero ben realizzate, e con una fisica di gioco che nonostante qualche ingenuità imputabile all’accesso anticipato, risulta molto buona. In particolare, l’alba e il tramonto sanno essere i momenti più suggestivi della giornata, con colori ed effetti capaci di regalare momenti contemplativi e pacifici.
Complice in tutto questo è anche la colonna sonora, formata da melodie semplici e rilassanti che non vengono a noia neanche dopo decine di ore di gioco. Per quanto riguarda la traduzione del gioco in italiano al momento è presente una grezza localizzazione fanmade che è ancora in lavorazione, dando a Valheim un parziale supporto alla nostra lingua. In ogni caso vi consigliamo di abituarvi all’inglese.
Tornando al nostro personaggio, una volta interagito con una delle pietre verremo a conoscenza della posizione del primo obiettivo. Ognuna delle cinque creature richiederà delle offerte specifiche per poter essere evocata e combattuta, come ad esempio delle corna di cervo.
Al giocatore viene lasciata la totale libertà di approccio: sviluppare un equipaggiamento raffazzonato e andare alla volta della bossfight, oppure mettersi a costruire una tenuta personale con il maggior numero di comodità possibile. Il ritmo di gioco è scandito dall’esperienza e dalle scelte personali grazie anche a un sistema di crafting semplice e accattivante, dove l’acquisizione dei materiali darà subito accesso alle ampie tipologie di oggetti che si possono creare.
Se inizialmente sarà possibile solo costruire oggetti semplici e di uso comune, una volta sviluppato il nostro banco da lavoro noteremo un’impennata nelle opzioni a nostra disposizione, per un totale di ben 280 oggetti attualmente disponibili nel gioco. Questi oggetti spaziano da utensili come asce di pietra per tagliare facilmente la legna, ad armi e armature, senza contare la lunghissima e varia lista di materiali.
Lo scenario circostante offre al giocatore tutte le risorse di cui ha normalmente bisogno, tra cui anche gli animali, che con le loro pellicce ci permetteranno di sviluppare il vestiario e migliorare il livello del nostro banco da lavoro: questo darà accesso a creazioni ancora più utili e permetterà di aumentare il livello degli oggetti precedentemente creati.
In totale Valheim presenta cinque biomi diversi, sul totale dei nove a cui gli sviluppatori puntano entro il lancio definitivo del gioco. I biomi attualmente disponibili sono vari e dotati dei propri piccoli ecosistemi, e passeremo da praterie ricche di fauna e flora selvatica, a montagne difficili da attraversare e infestate da creature demoniache, ma ben colme di minerali estraibili come il rame.
Ciò che colpisce di Valheim è il modo in cui viene incontro al giocatore senza delineare regole che, di norma nel genere survival, possono portare a stress o situazioni difficoltose: se volete costruire un nuovo rifugio per impostare il vostro banco di lavoro potrete occuparvene voi stessi o cercare una delle tante capanne diroccate per il mondo di gioco, mentre se il vostro equipaggiamento si sta rompendo potete aggiustarlo gratuitamente senza l’ausilio di risorse.
Oppure, se durante la costruzione avete sbagliato a piazzare un pezzo o non siete soddisfatti della vostra creazione, smantellare vi ridarà tutte le risorse spese. Nello specifico, la costruzione degli edifici e l’alterazione della morfologia locale risultano semplici ma profonde, con ben 120 tipologie di pezzi che il giocatore può adoperare nella maniera più creativa e a lui più consona.
Inizialmente la telecamera in terza persona è stata un ostacolo per quanto riguardava la precisione delle nostre costruzioni, ma dopo poca pratica il problema è passato in secondo piano. Se questa prospettiva non fosse di vostro gradimento, comunque, sappiate che Valheim è attualmente infarcito di mod sviluppate dall’utenza, tra cui un’ottima e funzionale modalità in prima persona.
Non solo costruzioni di edifici come dicevamo, visto che con degli attrezzi specifici è possibile scavare il terreno e le rocce, ma anche alterare la superficie delle zone interessate e sviluppare delle vere e proprie strade. Alterare il terreno sarà la nostra difesa migliore, dove un canale attorno alla base riuscirà a tenere lontani i tanti nemici che ogni tanto decideranno di essere un po’ troppo curiosi nei nostri confronti.
Queste creature diventeranno esponenzialmente più difficili man mano che andremo avanti tra i vari biomi, quindi se i dwarves della foresta nera risulteranno tutto sommato abbordabili, impareremo presto a odiare i lupi delle montagne e le deathmosquitos che infestano le paludi.
Ogni volta che accederemo a un nuovo bioma il gioco aumenterà di difficoltà e introdurrà nuove regole, come le alterazioni di stato che abbiamo scoperto a malincuore nelle paludi: fortunatamente con la creazione del calderone sarà possibile creare pozioni e antidoti che diventeranno ben presto i nostri migliori alleati. Le creature attualmente disponibili su Valheim sono un totale di trentacinque e includono i mostri, gli animali e i boss.
La seconda faccia della medaglia di Valheim è la sua natura RPG, dove il nostro personaggio guadagnerà dei punti attributo man mano che verranno ripetute determinate azioni: correre, tagliare la legna o usare un’arma specifica diventerà quindi sempre più efficace, e se ci capiterà di morire perderemo solo pochi di questi punti.
La morte su Valheim ribadisce il contrasto con la maggior parte degli altri esponenti del genere, arrivando a dare dei malus praticamente inesistenti al di fuori dei precedentemente citati punti attributo. Avremo quindi modo di ripartire dal nostro ultimo checkpoint e tornare a piedi nel punto in cui siamo morti, dove sarà possibile recuperare tutto il nostro equipaggiamento.
Il sistema di combattimento è molto semplice e si basa sulla stamina per tutte le azioni a nostra disposizione, con un semplice sistema di parata e schivata, anche se come scritto prima più giocheremo e più queste azioni inizialmente goffe ci risulteranno semplificate e veloci.
I server di Valheim danno libera scelta al giocatore nell’eventualità che questo preferisca vivere un’avventura in cooperativa o in solitaria. Se cercate un’esperienza singola e ai vostri ritmi, Valheim risulta divertentissimo e fattibile anche da soli, mentre in cooperativa vi semplificherete la vita, ma moltiplicherete anche il divertimento e la creatività.
Tra le impostazioni dei server sarà anche possibile scegliere la dinamicità del mondo di gioco, potremo quindi decidere se il mondo andrà avanti anche quando non stiamo giocando, o viceversa si fermerà nell’istante in cui ci disconnetteremo fino all’accesso successivo.
All’inizio di questo articolo abbiamo citato il successo stratosferico e inarrestabile che Valheim continua ancora oggi ad avere: se pensavate però che la risposta fosse che il gioco è un capolavoro del genere allora rimarrete delusi, in quanto Valheim non presenta nulla di effettivamente nuovo sul tavolo dei survival.
Ciò che lo rende così accattivante è la competenza con cui presenta i suoi contenuti e le sue meccaniche, che risultano efficaci e soprattutto accessibili, andando di fatto a guadagnarsi il titolo di miglior survival entry-level attualmente disponibile sul mercato.
A detta degli sviluppatori Valheim è completo al 75% per quanto riguarda le meccaniche e circa al 50% per quanto riguarda i contenuti. Ciò che viene offerto al momento basterà a intrattenervi per tante decine di ore, che diventeranno centinaia se deciderete di avventurarvi con i vostri amici.
Se siete poco avvezzi al genere dei survival e le meccaniche solitamente complesse e punitive vi hanno sempre frenati, consigliamo caldamente Valheim come punto di partenza. Se siete invece veterani del genere, l’esperienza risulterà forse meno accattivante, ma sicuramente ben confezionata e competente.