Valve non vuole vietare l’uso di IA per lo sviluppo di giochi, bensì regolamentarla

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Valve è stata coinvolta recentemente in alcune discussioni relative l’uso di contenuti generati da IA all’interno dei videogiochi. È infatti notizia che, la scorsa settimana, uno sviluppatore di Steam affermava di una misura molto drastica da parte dell’azienda fondata da Gabe Newell. Quest’ultima, infatti, stava bannando videogiochi che contenevano al suo interno materiale generato da una IA, scrivendo anche che l’approvazione del loro videogioco in negozio era stata rifiutata per la presenza di asset “generati ovviamente da IA”.

In una dichiarazione rilasciata a Eurogamer, però, Valve ha voluto chiarire questa faccenda, spiegando innanzitutto che l’intenzione dell’azienda non è quella di schierarsi verso le IA, quanto più tentare di regolamentarne l’utilizzo. Chiunque bazzichi nel mondo dei contenuti generati da intelligenza artificiale è ben conscio del fatto che, spesso, può capitare che del materiale protetto da copyright venga utilizzato senza approvazione.

“La nostra priorità, come sempre, è di provare a distribuire la maggior parte dei giochi che riceviamo”, ha affermato Valve. L’utilizzo di IA rende questo processo molto più difficile proprio per i motivi citati in precedenza. Sarà dunque lo sviluppatore a doversi curare della situazione e assicurarsi che l’IA venga usata in maniera corretta, così da evitare problemi legali. “È responsabilità dello sviluppatore assicurarsi che hanno i diritti per pubblicare il proprio videogioco”.

“Sappiamo che si tratta di una tecnologia costantemente in evoluzione [ora è arrivata persino a creare microprocessori, NdR.], e il nostro obiettivo non è quello di scoraggiarne l’uso su Steam, anzi, stiamo lavorando per cercare di capire come integrarla nelle nostre policy per le review”, ha affermato Valve, aggiungendo che quest’ultima intende incoraggiare lo sviluppo e l’innovazione ed è conscia che le intelligenze artificiali siano il futuro.

L’azienda ha concluso però ribadendo quanto detto in precedenza: “Sebbene gli sviluppatori potranno usare queste tecnologie di IA nei loro giochi con appropriate licenze commerciali, non potranno infrangere copyright già esistenti.

Nel 2020, Microsoft elogiò OpenAI perché convinta sarebbe stato un ottimo tool da impiegare nella stesura delle trame dei videogiochi.

Fonte: Eurogamer