Online e conclusioni
Il free roaming è tutto concentrato sullo spettacolo che la bay area regala ad ogni curva e sulla moltitudine di cose da fare di chiara matrice assassin’s creediana, con collezionabili, zone riservate controllate dalle bande, side ops e online.
Quest’ultimo conta diverse modalità tra cui invasione, caccia al ricercato e missioni co-op che abbiamo provato, sentendo in tutte quella sensazione che fosse completamente inutile, male integrato e poco avvincente. Invasione rimane com’era, si hackera un avversario e bisogna rimanere nascosti o sfuggirgli (pur mantenendo una distanza massima) fino ad aver completato il furto dati; caccia al ricercato a quanto pare si attiva quando un altro giocatore online scatena il caos ed è sotto attacco della polizia, aggiudicandosi una taglia e diventando un target da neutralizzare anche per noi, qualora volessimo; le missioni co-op non sono altro che le operation di gioco ma in co-op. In queste ultime è evidente che l’approccio non è pensato per due e dunque l’unico valore aggiunto è semplicemente un’altra spalla su cui contare, ma la mancanza di coordinazione fra i due giocatori potrebbe trasformare ogni missione in un disastro anzichè migliorarla. Non c’è quindi una modalità che richieda un gioco di squadra per arrivare all’obiettivo, semplicemente si è in compagnia.
Il seamless online di cui Ubisoft tanto si vanta, quindi, conterà pure sul rendere la migrazione da single a multiplayer immediata e senza interruzioni ma non offre alcun reale motivo per farlo, non è accattivante, non dà grandi vantaggi né migliora l’esperienza di gioco, anzi rischia di peggiorarla con i vistosi cali di frame-rate e i bug ancora presenti. Infine, non ha nemmeno un quarto della profondità dell’online di GTA, giusto per citare il più simile.
Il seamless Online Non è accattivante, non dà grandi vantaggi né migliora l’esperienza di gioco
In ogni caso, se è l’approccio a la GTA che si cerca meglio mantenersi in quell’orbita, mentre bisogna ammettere che Ubisoft ha fatto un ottimo lavoro sullo stile Trickster e finalmente pare che le promesse che furono del primo Watch Dogs potranno avverarsi.
Lo stile totalmente rinnovato, i comandi migliorati e il level design che offre al giocatore una totale libertà di approccio danno a Watch Dogs 2 il diritto a giocarsi un’altra chance per rimediare agli errori di Aiden Pearce.
Persino la trama si preannuncia più intrigante, sempre a patto di accettare quanto espresso con le premesse iniziali.
Il risultato finale lo si avrà solo sulla lunghezza: tre ore abbondanti di gameplay non possono dire quanto un titolo così vasto possa effettivamente essere vario e originale; se però riuscirà a risolvere qualche problema secondario e a non rivelarsi ripetitivo Watch Dogs 2 potrebbe diventare un titolo da non perdere.