Activision Blizzard e NetEase hanno deciso di cancellare un gioco spin-off di World Of Warcraft pensato per dispositivi mobile. Questo misterioso progetto, nome in codice “Neptune”, avrebbe dovuto essere un MMORPG pensato per smartphone e tablet. Il progetto era in sviluppo da oltre tre anni. A quanto pare, a causa di alcune dispute finanziarie, il titolo non vedrà più la luce e NetEase ha deciso addirittura di smantellare il team, mantenendo solo membri esperti all’interno dell’azienda.
Il gioco sarebbe stato un titolo ambientato nello stesso universo narrativo di World of Warcraft ma con un arco temproale differente. Non sarebbe dunque stata una trasposizione 1:1 dell’MMORPG più famoso al mondo, bensì come accennato prima uno spin-off che avrebbe narrato differenti storie e avrebbe mostrato, ovviamente, nuovi personaggi. Bloomberg, la testata ad aver riportato questo scoop, ha chiesto delucidazioni a un portavoce di Activision Blizzard senza però ottenere risposta.
Non sono al momento chiare, nel dettaglio, le dispute tra i due colossi che, ricordiamo, formano una delle alleanze più forti e ricche dell’intera industria. In ogni caso, sembrerebbe che la compagnia non riesca proprio ad avere fortuna nel mondo del mobile. Sembrerebbe infatti che già in passato un gioco di Warcraft avrebbe dovuto debuttare su Smartphone, e si trattava di un titolo in realtà aumentata simile a Pokémon Go.
Il gioco in questione era addirittura più grande e ambizioso, nonché più dispendioso dal punto di vista dello sviluppo. Bloomberg, infatti, parla di un gioco – nome in codice Orbis – che ha visto uno sviluppo lungo ben 4 anni. Per entrambi i progetti si tratta di un tempo di sviluppo insolitamente lungo in ambito mobile, come riporta Jason Schreier. Anche in questo caso, il tempo è andato perduto. Ci chiediamo se con Microsoft qualcosa non possa cambiare, anche solo grazie al Cloud Gaming. Quantomeno, World of Warcraft su altre piattaforme continua ad essere un riferimento, con l’espansione Dragonflight in uscita proprio a fine anno.
Fonte: Bloomberg