Elegante rifinitura
L’edizione dello scorso anno è stata ampiamente considerata un titolo ambizioso ma imperfetto. La fisica era traballante, le interazioni sul ring legnose e la modalità MyCareer una gran sfacchinata, per dirla tutta. Gli sviluppatori hanno ricostruito il sistema di combattimento in gran parte da zero, lo scorso anno, quindi i fan potrebbero avergli perdonato il grosso che non andava. In WWE 2K17 non c’è stato quindi bisogno di rivoluzionare un gamplay appena rinnovato, ma il team ha pensato di rifinire tutto ciò che di buono era stato realizzato in precedenza. Soprattutto dal punto di vista grafico, che mira sempre di più al tanto ambito (quanto ancora lontano) realismo: i volti dei lottatori sono ricchi di dettagli, così come la loro muscolatura e il ring attire, ovvero ciò che indossano durante lo show. E le entrate e i move set in-game rispecchiano perfettamente i wrestler nella realtà. Il battle system rimane pressoché invariato, con un tasto dedicato alla corsa e uno alle strike move (colpi leggeri), uno alle prese e uno per reversare gli attacchi.
WWE 2K17 è in grado di intrattenere i fan per decine di ore.
Contrattacchi di due tipologie, quello leggero che viene segnalato tramite un cerchietto verde intorno al pulsante dedicato, e quello pesante indicato in maniera analoga da un cerchietto arancione. Anche lo schienamento e la sottomissione non subiscono cambiamenti, riprendendo i sistemi già collaudati nei precedenti capitoli; va però detto che quest’anno torna la possibilità di affidarsi a frenetici smashing button per liberarsi dalla morsa dell’avversario. Merita una menzione a parte lo split-screen automatico quando la distanza tra due wrestler che si stanno scontrando è troppa per essere ripresa da una sola inquadratura, una trovata utile a sostituire la telecamera che si allontanava in maniera esagerata degli anni precedenti. Ma l’azione non c’è soltanto sul ring. Percorrendo a ritroso la passerella si raggiunge il backstage, dove l’interazione ambientale è ai massimi livelli: si possono utilizzare come armi estintori, sedie, scrivanie, bidoni della spazzatura e armadietti dei camerini, fracassando di botte gli avversari che provano a dileguarsi dall’arena.