Phil Spencer, CEO di Xbox e di Microsoft Gaming, ha affermato che l’acquisizione di Activision Blizzard è tutt’altro che fondamentale per Microsoft. Nell’intervista concessa al Times, Spencer ha chiarito che sì, essa ha comunque una grande importanza all’interno della roadmap Xbox, tanto da investirci la cifra record di quasi 70 miliardi di dollari, ma non tale da risultarne un perno che possa decretare o meno il successo della compagnia nel settore dei videogiochi.
“È un’acquisizione importante per noi. Non è un perno nel lungo terine, Xbox esisterà anche se questo accordo non dovesse andare avanti”, ha affermato Spencer. Ricordiamo che il CEO di Xbox intende fare tutto tranne che rendere esclusivi i prodotti di Activision Blizzard, con particolare riferimento alla serie Call of Duty. Non a caso, Microsoft ha offerto un deal di 10 anni sia a Sony che Nintendo, con quest’ultima che ha accettato. Sony vorrebbe invece un contratto perenne.
Phil Spencer ritiene infatti che la competizione sia fondamentale all’interno dell’industria, e che lo scenario ideale vedrebbe PlayStation, Nintendo e Xbox capaci di lottare alla pari, il tutto a vantaggio del giocatore, il quale si troverebbe di fronte a un’offerta più variegata e perché no, eventualmente anche più economica. La competizione verte anche su questo aspetto, dopotutto.
“La competizione consiste in noi che diventiamo sempre più forti. Non vedo come una miglior competizione nell’ambito console possa danneggiare l’utenza”, aggiunge Spencer, lanciando anche una frecciatina al CMA, aggiungendo in seguito come spesso negli enti regolatori ci sia una scarsa conoscenza del mercato videoludico.
“Per me, essere lì a lottare con Sony e Nintendo nel mercato console, ognuna con le sue qualità, unicità e contenuti, darebbe solo più scelta agli utenti. Odio vedere il mercato console finire come quello degli smartphone, dove ci sono solo due grossi produttori. E, allo stato attuale, nel mercato console ci sono tre rivali”, ha concluso il CEO di Xbox.